PERUGIA – In altura, appena fuori dalle mura medievali dove tuttora si può ammirare la maestosità di Porta Sant’Angelo, prima di arrivare al colle più a nord di Perugia in cui vi è il Convento di Monteripido, si trova un luogo che connette storie, persone, libri ed emozioni. È la Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni, inaugurata il 2 luglio del 2012 ed in pochi anni divenuta un luogo di prestigio. Nel 2018 ha visto la presenza di 14902 persone, 1618 ore attività in 253 giorni di apertura, nel 2019 si perdono i conti.
Gabriele De Veris e Sandra Fuccelli sono i due instancabili bibliotecari che lavorano incessantemente e con entusiasmo per far vivere e crescere questo splendido luogo e non hanno creato indubbiamente un contenitore di libri, ma sorgenti di esperienze. Immersa nel verde, già nell’atrio d’ingresso, la biblioteca svela lentamente le sue bellezze distribuite in circa 5000 metri quadri: il “Giardino della Compresenza” in ricordo di Aldo Capitini con una vasca “la peschiera”, risalente al XVII secolo, nicchie semicircolari e fregi, che sono la traccia delle fontane e delle statue dell’epoca. Oggi troviamo panchine e sedie, un palco in legno spesso utilizzato dalla primavera all’autunno per concerti e spettacoli, e poi altissimi alberi che reggono amache per le letture estive all’aria aperta. Cartesio scrisse: “Se accanto alla biblioteca avrai l’orto, nulla ti manca” e infatti, nulla manca, perché forse presi da questa intuizione adesso è coltivato con dedizione un orto biologico gestito dai volontari del luogo. E’ di particolare importanza il giardino dei Giusti del Mondo, dove ogni 6 marzo, si pianta un albero dedicandolo a una persona che dato la propria vita per il bene.
Per suggellare il motivo per cui è nata la biblioteca San Matteo degli Armeni è stata posta, proprio all’ingresso accanto alla scritta “Benvenuti in biblioteca” ripetuta in tutte le lingue, la celebre bandiera arcobaleno della Marcia Perugia-Assisi del 1961. La presenza di Aldo Capitini, il filosofo della nonviolenza, si scorge in ogni angolo. Ah, per chi non avesse gli occhiali da lettura può trovarli in una bacheca. Nel piano inferiore, sul bancone, ci sono sempre a disposizione per gli utenti acqua e caramelle. La sala è attrezzata per eventi, presentazioni di libri, incontri con comode sedie, maxi schermo e proiettore. Immancabili, a detta di Gabriele De Veris, sono il telescopio per le osservazioni astronomiche, un pianoforte, materiali per imparare il coding e la robotica. In esposizione permanente si trovano le opere ricamate a mano dall’artista Ambra Mirabito. E al piano superiore, accessibile anche con l’ascensore per chi non può fare le scale, ci sono varie sale studio con materiale consultabile del Fondo Capitini e della biblioteca ambientale concessi dall’ARPA. Svariati sono i testi concessi da Amnesty International.
Durante l’anno si può dare il proprio contributo per registrare gli audiolibri per i non vedenti. Ci sono, poi, le postazioni internet e proprio di fronte ad una romantica finestra è stato predisposto un tavolo con una storia iniziata e da completare, ogni persona può sedersi, osservare il panorama, e scrivere i propri pensieri.
Oltre alla collaborazione con Vivi il Borgo -l’associazione del quartiere di Porta S. Angelo-, la biblioteca da anni ha avviato un gemellaggio con biblioteche della città di Siattle e partecipa a tutte le iniziative culturali più importanti della città di Perugia.
Insomma, poter trascorrere il proprio tempo a San Matteo degli Armeni è un privilegio e per chiudere con le parole di Stephen King “Quando tutto il resto fallisce, lascia perdere e vai in biblioteca”.
Sito ufficiale Biblioteca San Matteo degli Armeni
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