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Avviso ai naviganti Bollettino n° 20

Elezioni Regionali, noi diamo spazio a chi lo dà alla cultura

Do ut des. Dammi e ti darò. Condizione chiara, pragmatica. Netta. Il tempo stringe e dal nostro punto di vista l’agone politico che si sta sfidano in vista delle prossime elezioni regionali dell’Umbria potrebbe indicarci  con maggiore fermezza le linee guida programmatiche che si riferiscono anche alla cultura, al turismo, alla valorizzazione delle nostre peculiarità storico-artistiche-ambientali. Già, perché tutti danno per scontato che con queste componenti si possa crescere sia come singoli individui che come comunità e per di più con consistenti ritorni economici ma, guarda un po’, se c’è da tagliare si comincia dallo “svago”, dal “superfluo”, dal non “strettamente necessario”. Tradotto: la cultura che serve a riempire dotte bocche che generosamente si aprono in conferenza stampa, diventa la vittima privilegiata da sacrificare sull’altare delle dure logiche che sottendo a bilanci comunali, provinciali, regionali, statali perché questi, devono pensare alle cose concrete. Insomma, amministrativamente parlando, salvo rarissime eccezioni,  è universalmente riconosciuto più utile a chi governa il ritorno che deriva dal sistemare una buca piuttosto che ospitare un premio Nobel che sarà pure un grande cervello ma, a livello pratico, cosa ci porta?
La testata on line Vivoumbria.it è nata, riteniamo, con la doverosa dote di umiltà,  partendo però dall’oggettiva professionalità di chi ci lavora e soprattutto determinata a proporre visioni e prospettive diverse rispetto alla problematica, seppure legittima, dello pneumatico che si trancia per incuria. Presupposti probabilmente non allineati a una ipotetica scala dei valori con la quale chiedere voto e consenso ma coerentemente Vivo Umbria ora proclama e conferma alla vigilia di una consultazione elettorale così importante, il desiderio di accogliere idee, proposte e impegno di candidati che possano dare sostanza alla linea editoriale che ci ispira fin da quando siamo nati e che ci sta dando consenso, per certi versi persino inatteso nelle proporzioni. Forse proprio perché siamo in tanti a pensare che vada difesa e opportunamente considerata la dignità di espressione che manifesta la grandiosità e unicità del patrimonio artistico e culturale che abbiamo intorno. Basterebbe considerarlo davvero. Magari frequentarlo, anche criticarlo: tutto servirebbe a renderci finalmente consapevoli , definitivamente, che la cultura è una delle poche voci credibili che ci resta da far ascoltare e comunque in grado di ipotizzare proficui e duraturi posti di lavoro per i nostri giovani.
Noi siamo qui, candidati tutti. Fatevi sentire, se volete. Abbiamo bisogno in tanti di capire che idee avete in proposito. Per quanto ci riguarda le accoglieremo volentieri da qualsiasi parte provengano e soprattutto, statene certi, ne daremo conto ai nostri lettori. Ovvero, a chi vi vota.
Grazie.

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