Venezia: il nostro Leone d’oro va al rifinanziamento del Piano nazionale per la scuola
Sabato 7 settembre sapremo, finalmente, a chi andrà il Leone d’oro in palio tra i 20 e passa film in concorso alla 76^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Concorderemo o meno sul fatto che la madrina Alessandra Mastronardi ha stupito per il suo look; conteggeremo freneticamente i like che su Instagram hanno ottenuto le foto dello sbarco della Ferragni al Lido; magari, con calma, ragioneremo ulteriormente sui dati disastrosi Siae sullo sbigliettamento nei cinema italiani e, perché no, di una rivoluzione che è in atto su piattaforme mondiali che si stenta a comprendere,e magari assecondare, per l’impatto reale che ha e avrà ancor più in futuro. E allora ecco che, riguardo ciò che accade nella Laguna di Venezia, preferiamo oggi avvisare i nostri naviganti riguardo la conferenza stampa congiunta MiBAC – MIUR destinata a lanciare i nuovi bandi del Piano nazionale Cinema per la scuola, relativi all’anno scolastico 2019/2020.
Passo indietro: il Piano Nazionale Cinema per la Scuola, previsto dalla Legge Cinema e Audiovisivo n.220 del 2016, nasce a seguito di un Protocollo d’Intesa tra MiBAC e MIUR sottoscritto nel marzo 2018 e finalizzato all’inclusione nelle scuole del linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento educativo in grado di facilitare l’apprendimento ed essere utilizzato trasversalmente nei percorsi curriculari.
La notizia è che per l’anno scolastico 2019/2020 sono state messe a disposizione del Piano risorse pari a 12 milioni di euro, prevedendo la conferma delle Azioni Cinema Scuola Lab, Visioni Fuori Luogo e Buone Pratiche, Rassegne e Festival, nonché la prosecuzione del Piano di Comunicazione nazionale, della piattaforma nazionale e la nuova edizione della Giornata Nazionale Cinema per la Scuola.
Giusta la domanda, pertinente per la oggettiva difficoltà di tradurre i piani ministerali in realtà, riguardo la formazione dei docenti. E’ stato detto che da quest’anno verrà gestita a livello centrale e uniformata su tutto il territorio nazionale attraverso un unico modello di formazione, frutto della sintesi “delle migliori esperienze realizzate durante lo scorso anno dalle 6 scuole capofila assegnatarie del bando Operatori di Educazione Visiva a Scuola“. I corsi di formazione verranno gestiti da un comitato scientifico nazionale e da 20 scuole polo regionali. Sono state, inoltre, implementate le iniziative speciali con la previsione di un Bando nazionale tematico, A scuola con Fellini, dedicato al centenario della nascita di Federico Fellini, e di un Progetto di monitoraggio nazionale e attività tecnico-amministrative utili alla valutazione delle azioni promosse e a orientare l’Amministrazione nella programmazione delle attività future.
La presentazione dei nuovi bandi è stata anche l’occasione per illustrare i primi esiti delle annualità precedenti. Per l’a.s. 2017/2018 e per l’a.s. 2018/2019 il Piano ha già erogato risorse pari a 23,5 milioni di euro attraverso l’emanazione di 5 Bandi rivolti a Enti, Fondazioni, Associazioni e scuole di ogni ordine e grado, dimostrando una larghissima partecipazione con oltre 800 progetti presentati e 496 progetti finanziati.
La partecipazione ai bandi per regione si è rivelata proporzionale alla popolazione scolastica, con in testa il Lazio (167 progetti), la Campania (100) e la Lombardia (97). Le iniziative sostenute hanno riguardato e coinvolto tutte le tipologie di scuole, tra cui emergono chiaramente gli istituti comprensivi, che rappresentano il 36,6% delle istituzioni scolastiche partecipanti.
La riflessione dei promotori: “L’ottimo riscontro è prova della grande necessità e volontà da parte delle istituzioni scolastiche e degli operatori culturali di dotarsi di strumenti di formazione in grado di sostenere l’educazione visiva a scuola e di attività operative che, attraverso il cinema, l’audiovisivo e le sue evoluzioni, guidino gli studenti verso una conoscenza diretta di quest’arte e del suo prezioso sguardo sulla realtà”. Ineccepibile al punto che vale molto più di un Leone d’oro, di un Oscar: ne va, infatti, del futuro della stessa settima arte alla quale, l’Italia, ha certamente dato il suo contributo.
Del resto, oltre ai limiti inesplorati e abbondantemente riletti e interpretati del già citato Federico Fellini, è inconfutabile il fatto che il nostro Neorealismo ha fatto scuola.