PERUGIA – Sedici. Tanti sono i luoghi della città di Perugia che d’ora in poi porteranno un nome che si identifica in un ricordo condiviso. Impresso su una lastra di pietra, oppure stampato su una moderno cartello, poco importa. Osserveremo, passando, la sostanza. Del resto l’intitolazione di una via o di una piazza segue un iter complesso, giustamente ritengo, perché l’emotività va opportunamente incanalata, sedimentata, persino gestita. Cinque anni, salvo rare eccezioni, sono tanti, ma servono tutti. Saul Bellow è stato uno scrittore canadese che ricevette, tra i tanti riconoscimenti, anche il premio Nobel per la letteratura nel 1976. Di lui mi è rimasta impressa una considerazione pertinente al nostro argomento, per non dire illuminante: “Tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta“. Con questo spirito veniamo ai nomi e ai cognomi dei cittadini che altri cittadini hanno voluto avessero un loro posto adeguato alla memoria che hanno suscitato e che, presumibilmente, conserveranno nel tempo.
A Perugia, di questo ci occupiamo stavolta, oltre a quelle strade individuate dal Comune per ricordare Stelio Zaganelli, Raffaele Rossi e Alfredo De Poi, già approvate mercoledì scorso, oggi, 8 marzo, altre intitolazioni sono quelle attribuite a Gianfranco Alunni della rotatoria di Balanzano, all’incrocio tra via Benucci e strada del Piano; ad Antonio Pacella del largo in via Dalmazio Birago, a Domenico Fortunelli della rotatoria a Sant’Erminio, lungo via Eugubina all’intersezione con via San Giuseppe. Altre intitolazioni riguarderanno la rotatoria di Ponte della Pietra, lungo via F. Francescaglia, che sarà intitolata a Paolo Larizza, la prima rotatoria – sempre a Ponte della Pietra – da via Angelini a via Martiri XXVIII Marzo ad Alessandro Ventura e la terza sulla stessa via a Ugo Mercati. Al giornalista Marcello Monacelli sarà intitolata la rotatoria lungo via Settevalli, nella nuova viabilità; a Don David Cancellotti il sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista a Pieve di Campo e a Maria Grazia Bolli l’area di circolazione di Ponte Felcino alla diramazione della strada San Felicissimo. Altre aree saranno intitolate anche a Pietro Scarpellini e Ruggero Puletti. Due aree di circolazione a Ponte d’Oddi saranno, invece, ascritte a Nilde Iotti e a Giuseppe Saragat; sempre a Ponte d’Oddi, piazza Aldo Moro diventerà piazza Don Marino Calzoni mentre allo statista ucciso dalle Br sarà intitolata l’area di circolazione che collega la Strada Perugia-San Marco con il centro di Ponte d’Oddi. Ci piace riportare le parole di ringraziamento dell’assessore Dramane Wagué che nel ruolo di presidente della Commissione Toponomastica ha giustamente ringraziato “tutti i membri della commissione toponomastica, i consiglieri comunali e i membri esterni, gli uffici e tutti coloro, associazioni e cittadini, che in questi anni hanno voluto proporci personaggi della nostra storia cittadina o di quella nazionale a cui intitolare una via, una piazza o una rotatoria di Perugia. E’ un modo per celebrarne la memoria e rendere attuale la loro testimonianza”.
Nomi e cognomi. Per la maggior parte perugini, si dirà. Poco importa: chi li conosce li ricorderà per quello che hanno significato ben oltre i confini municipali. Per quelli che verranno, si spera, sarà lo stimolo a trovarne il significato per tenere lontano il lupo ingordo dell’insignificanza del passato.