ASSISI – A Teatro nel Bosco è un laboratorio intensivo di teatro, nato e ideato grazie a Giulia Zeetti e Claudia Rossetti, con la collaborazione di Fulvia Angeletti e del Piccolo Teatro degli Instabili, che si svolge interamente nei verdi spazi incontaminati del Bosco di San Francesco ad Assisi, un luogo magico in cui bambine e bambini vivono un’esperienza rigenerante e creativa a contatto con la natura, messo a disposizione dal FAI.
Per questa terza edizione del 2022 il tema del laboratorio è “La storia infinita” di Michael Ende. A Teatro nel Bosco si svolge dall’1 al 5 agosto e dall’8 al 12 agosto, per due settimane assolutamente intense. Al termine delle due settimane, in cui verranno effettuate esplorazioni nel bosco, passeggiate, giochi, improvvisazioni teatrali, verrà realizzata una performance ispirata al libro e arricchita dalle idee e dalle riflessioni dei partecipanti, che avrà luogo nel “Terzo Paradiso”, installazione naturale di Michelangelo Pistoletto.
Vivo Umbria ha intervistato una delle organizzatrici dell’evento, Giulia Zeetti.
Giulia, ci parli di A Teatro nel Bosco?
“Si tratta di un laboratorio intensivo creato quattro anni fa. Siamo alla terza edizione, anche se all’inizio ci fu una stagione pilota nata molto spontaneamente nel primo periodo della pandemia. Noi teniamo anche un laboratorio invernale nel Teatro degli Instabili di Assisi ma ci fu un’interruzione davvero brusca dovuta proprio al Coronavirus: volevamo che i bambini tornassero ad incontrarsi, quantomeno all’aria aperta, e nacque l’idea di fare tre giorni nel Bosco di San Francesco. Così avrebbero potuto salutarsi. Il FAI ci ha dato la propria disponibilità ed è andata benissimo: i bambini ne avevano davvero bisogno. Al termine di questi tre giorni si sentiva la voglia di continuare, di organizzare altro, anche sotto la spinta dei genitori stessi. Quindi per l’anno successivo abbiamo organizzato ben due settimane di A Teatro nel Bosco”.
Che genere di esperienza è per i bambini? Quanto è importante il contatto con la natura?
“Parliamo di un evento davvero intensivo, perché dura due settimane. Il laboratorio si svolge interamente nel bosco, la giornata inizia e termina sempre con una camminata in cui diamo dei piccoli compiti ai ragazzi per attivare i cinque sensi. Un momento di confronto e di attivazione. Riteniamo fondamentale la presenza della natura, non solo per i bambini, ma per tutti. Ci si rigenera e ci si rilassa. Il contatto con il bosco crea immediatamente queste sensazioni. E ne abbiamo bisogno, dopo anni difficili. Ci sono tanti spazi nel bosco, quindi ogni giorno si riesce ad esplorare una nuova zona. Chiaro, ci sono dei punti fissi di ritrovo, come fosse una base. E poi ci è davvero molto utile il “Terzo Paradiso”, installazione naturale di Michelangelo Pistoletto, luogo in cui solitamente realizziamo la performance finale”.
Performance finale che sarà ispirata a “La Storia Infinita” di Michael Ende.
“Ogni anno ci ispiriamo ad un’opera diversa. Il primo fu Una Notte di Mezza Estate, poi abbiamo fatto Peter Pan e quest’anno proprio La Storia Infinita. L’idea è venuta a Claudia Rossetti, che collabora da anni con il Teatro degli Instabili. Lei è una grande fan del libro, che è molto avventuroso e presenta numerosi elementi naturali e di fantasia. Si tratta della storia di Bastiano, un bambino che non vive bene: ha problemi con il padre, con i compagni, non riesce a socializzare; cerca dunque conforto nel libro de La Storia Infinita, e nella lettura. Sembra una cosa stupenda, ma diventa pericolosa: perde il contatto con la realtà e crea una sorta di avatar con un personaggio, Atreyu, che però è il suo opposto. Ci abbiamo visto un’analogia rispetto a tutto ciò che succede oggi con il mondo digitale e della tecnologia: vogliamo far riflettere i ragazzi sull’importanza della realtà, della famiglia e degli amici. Per lo spettacolo finale – venerdì 12 agosto – ci ispireremo alla Storia, ma la stravolgeremo anche grazie alle improvvisazioni dei ragazzi, scene ed idee create da loro”.
Ci sono già progetti futuri?
“L’idea è quella di continuare, magari esportando il format anche da altre parti d’Italia. D’altronde è un progetto adattabile a tanti luoghi differenti, parchi naturali, aree verdi, posti particolari in cui ridisegnare il tutto. In questi tre anni abbiamo fatto numerose esperienze con attività diverse e variegate, ora speriamo di renderlo accessibile a più ragazzi possibili”.