Assisi, il Comune chiede alla Regione la riorganizzazione dell'ospedale

Ospedale di Assisi

ASSISI – Il sindaco Stefania Proietti e l’assessore alla sanità Massimo Paggi hanno scritto alla presidente della Regione Donatella Tesei e all’assessore Luca Coletto per chiedere di mantenere gli impegni assunti e non impoverire l’offerta sanitaria sul territorio. 
“L’ospedale di Assisi – si legge nella nota del Comune – a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si è messo a disposizione degli altri nosocomi ospitando pazienti non positivi al coronavirus e “prestando” personale sanitario ad altri presidi, rinunciando per il frangente, proprio per la situazione eccezionale, alla riorganizzazione concertata. 
Ora che ci si avvia verso la Fase 2 la riorganizzazione deve essere ripresa e attuata per garantire quel servizio di qualità alla popolazione locale e non solo; infatti l’ospedale serve 60.000 cittadini del comprensorio e non va dimenticato inoltre che Assisi è la città simbolo del turismo perchè accoglie milioni di turisti all’anno, quindi non può non avere una struttura sanitaria all’altezza”.  Nella lettera il sindaco e l’assessore hanno ripercorso il processo di riorganizzazione dei servizi sanitari concordato con i massimi responsabili dell’Usl 1 “al fine di rispondere  in modo adeguato all’evoluzione dei bisogni di salute, consono al ruolo che la città di Assisi e il suo comprensorio rivestono nel panorama socio-economico della Regione e non solo. Tale organizzazione, caratterizzata da modelli innovativi clinici che facilitano l’accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali e garantiscono una forte integrazione tra Ospedale e Territorio aveva portato a prevedere un reparto di Medicina generale con l’assunzione di un medico cardiologo;  la strutturazione di una Medicina a ciclo breve, necessaria anche per notevole affluenza turistica  che gravita su Assisi, per la gestione di pazienti di media complessità con utilizzo anche della telemedicina per le esigenze diagnostiche; una unità di Chirurgia Generale a ciclo breve, da potenziare con un aumento di personale sanitario , per  dare risposte alla grande quantità di patologie a basso DRG che attualmente vanno ad oberare le strutture centrali, con allungamento delle liste di attesa; una unità di Chirurgia Ricostruttiva comprendente un centro per il trattamento delle ferite difficili a livello interaziendale, il piede diabetico, le piaghe da decubito; il potenziamento del Servizio di Anestesia con una ulteriore unità specialistica atta a supportare le esigenze operative del sistema”.

Redazione Vivo Umbria: