Assisi, al liceo Properzio si insegna e si impara a rispettare l’ambiente “sul campo”

ASSISI – Il Liceo Properzio di Assisi ha sviluppato il progetto PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) “Sosteniamo l’ambiente” che, sotto la guida del tutor interno professor Federico Lanzi, di altri docenti dell’istituto e con la collaborazione di diverse associazioni locali e nazionali, ha visto la partecipazione di circa settanta studenti della scuola assisana. La ripulitura è stata svolta in collaborazione con il circolo di Legambiente di Foligno/Valli del Topino e con il Movimento dello Sconforto Generale e grazie all’attrezzatura messa a disposizione da Ecocave.

Il prato della succursale del Properzio

Al lavoro per la ricicleria

L’attività è stata successivamente replicata, in due momenti diversi, dagli studenti delle due classi 3DL e 4BL che, insieme allora loro insegnante Giorgia Barbini, hanno ripulito gli esterni della sede succursale. Tutte le fasi del progetto sono state documentate e raccolte in una sezione interna del sito della scuola www.liceoproperzio.edu.it Per la dirigente scolastica, Francesca Alunni, “iniziative come queste sono la dimostrazione che la scuola non è solo insegnamento ma anche cittadinanza attiva e dimostrazione fattiva di quanto sia importante prendersi cura in prima persona del territorio. Crediamo che l’educazione all’ambiente sia necessaria per migliorare il civismo degli studenti ed è anche per questo che, oramai da qualche anno, educhiamo i ragazzi a mantenere puliti i luoghi che frequentano quotidianamente anche impegnandosi in prima persona a ripulire i rifiuti gettati da terzi”.

 

“I ragazzi hanno generalmente a cuore le questioni ambientali ed è pertanto importante che la scuola sappia offrire degli stimoli in tale ambito – aggiunge il professor Lanzi – Abbiamo così aperto un percorso incentrato sulla non sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo usa e getta e in cui abbiamo posto particolare attenzione al tema della gestione dei rifiuti. Nei vari step delle attività, abbiamo preso consapevolezza di come questi – con un cambio di paradigma delle nostre abitudini quotidiane – possono passare dall’essere considerati degli scarti a delle risorse fondamentali anche in ambito economico”.

IL PROGETTO

In questo progetto, realizzato tra febbraio e maggio 2022, il Liceo Properzio si è avvalso del valido sostegno di enti e associazioni attivi a vario titolo nella conservazione del patrimonio ambientale.   “Nella prima fase del percorso – ancora Lanzi – abbiamo partecipato a cinque seminari di formazione online organizzati dalla rete scolastica Polo Europeo della Conoscenza e tenuti da alcuni attivisti del coordinamento Zero Waste Italy. Tra i relatori abbiamo avuto il piacere di dialogare con Rossano Ercolini, vincitore del 2013 del Goldman Environmental Prize (considerato come il premio Nobel dell’Ambiente) e oggi figura di riferimento della rete “Rifiuti Zero” a cui ha aderito recentemente anche il comune di Assisi. In questi incontri, i ragazzi hanno avuto modo di affrontare temi di grande rilevanza ambientale, come quello degli imballaggi e della loro riprogettazione, dell’approvvigionamento delle terre rare e lo smaltimento dei RAEE, lo sviluppo della green economy, l’Agenda 2030 dell’ONU, la responsabilità degli individui e delle aziende come elemento fondamentale per la difesa del pianeta e la stretta interconnessione tra la tutela dell’ambiente, la giustizia sociale e il progresso economico”. Più laboratoriale e in presenza invece la seconda fase del progetto. “Essendo venute meno alcune delle restrizioni legate al Covid, abbiamo potuto fare visita alla Ricicleria di Alex Trabalza, realtà di Santa Maria degli Angeli che ha come sua missione operativa quella di ridare nuova vita ad oggetti altrimenti destinati a discarica. E mentre il titolare ci spiegava il funzionamento della sua attività, abbiamo svolto dei laboratori in cui abbiamo realizzato, con materiale di recupero, dell’oggettistica utile per la biblioteca della nostra scuola.”

“A conclusione di questo percorso – conclude il professor Lanzi – spero che i ragazzi partecipanti abbiano saputo cogliere nuove idee ed input in ambito ambientale, da mettere in pratica fin da subito nelle loro abitudini quotidiane. Tra una pandemia e un conflitto, ci stiamo dimenticando che la salvaguardia dell’ambiente è una questione da affrontare immediatamente, pena la nostra stessa sopravvivenza. Purtroppo né la classe politica né la società nel suo complesso sembrano ancora percepire a pieno l’urgenza di questa sfida. Non resta pertanto che affidarci ai giovani, con la speranza che, tra alcuni anni, la loro generazione sia finalmente in grado di maturare quella consapevolezza e sensibilità e implementare le conoscenze tecniche  in grado di rendere davvero sostenibile il nostro modello di vita”.

Redazione Vivo Umbria: