SPOLETO – Questa mattina, domenica 30 giugno, a Palazzo Leti Sansi a Spoleto, nei fuori festival presenti in città, si è celebrata la nuova edizione del Premio Margherita Hack all’interno della mostra d’arte contemporanea curata da Vittorio Sgarbi Spoleto Arte inaugurata ieri e aperta al pubblico fino al 22 luglio (maggiori informazioni: www.spoletoarte.it). Una giornata questa non casuale dato che proprio oggi ricade il sesto anniversario di morte dell’astrofisica toscana.
A moderare il dibattito Salvo Nugnes che in apertura ha approfittato per ricordare il grande valore della Hack, non solo lavorativo e scientifico ma anche squisitamente umano. “E nel maschilismo imperante, fu la prima donna a dirigere un Osservatorio” (l’ Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, ndr.). Si succedono la psicologa Maria Rita Parsi che ha preso la parola sottolineando che “il futuro del mondo è nelle mani delle donne” e che potranno “cessare i conflitti solo quando gli uomini non avranno più l’invidia del grembo”. Un pensiero quello della Hack ben oltre questo modo pigro di eleggere la razionalità del mondo in cui viviamo, “così aperta alle scienze che ha lasciato grande moralità” commenta la giornalista Silvana Giacobini. Presenti anche José Dalì, figlio del pittore, e Vincenzo Di Vincenzo dell’agenzia Ansa. Un pensiero profondo e fresco come ricorda il sociologo Francesco Alberoni, “era vicina a Voltaire e Diderot e aveva la fantasia degli astrofisici che sono completamente matti ma vivono in un mondo dove tutto è possibile”.
I premiati di questa edizione sono stati Anna Fendi per il suo contributo nella moda, la quale ha dedicato il suo riconoscimento alla sorella Carla e a Gian Carlo Menotti; l’architetto Stefano Boeri “per l’eccellenza del suo lavoro nella progettazione innovativa e avanguardistica a livello mondiale”; lo storico Giordano Bruno Guerri “per l’assiduo impegno di divulgazione e conoscenza”; il musicista Morgan “per il suo talento”. È duro l’intervento di quest’ultimo soprattutto quando si rivolge al pubblico in un impeto accorato: “Chiedo alla politica di intervenire… giù le mani da Morgan! Perché mi stanno facendo scomparire, evidentemente a qualcuno non piaccio. Contendetemi!”, riferendosi all’esecuzione di sfratto che lo ha lasciato senza casa e che ha spinto Sgarbi a lasciargli uno spazio a Sutri. Nugnes prende la palla al balzo e incalza il pubblico: “A voi va bene?” mentre il coro di consensi di alza.
Premiato anche Milovan Farronato, curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia, e per il giornalismo Massimo Giletti che però non era presente, neanche qualcuno in rappresentanza e il premio è rimasto silente.
Tra gli spettatori fugace presenza dell’assessore alla cultura Ada Urbani e in chiusura cantando, tra una volgarità e una schiettezza che contraddistinguono Sgarbi e che sono direttamente proporzionali all’attenzione e all’interesse del pubblico, ecco un suo ultimo commento su Margherita Hack, come si fossero saggiamente schivati per anni tranne poi ritrovarsi per quella battaglia del 2013 sulla salvezza dei colibrì: “Sono convinto che è vissuta odiandomi. Ero l’opposto di quello che un uomo dovrebbe essere. Io no, non la odiavo, magari però dicevo ‘guarda quanto è intelligente questa stronza’”.