“Artbonus progetto dell’anno”: vince ancora Perugia con la Fonte di San Francesco di Ponte San Giovanni

PERUGIA – Ce l’ha fatta ancora una volta. Perugia, i perugini possono godere della vittoria con 2.314 voti,  per la seconda volta, nel  concorso nazionale “Artbonus Progetto dell’anno” con la Fonte di San Francesco. L’annuncio è venuto direttamente dal ministro alla Cultura Dario Franceschini in un video messaggio trasmesso nel corso della premiazione del “Progetto Art Bonus dell’anno”, giunto alla sua 5^ edizione, che ha proclamato come migliore progetto di recupero e valorizzazione quello curato, appunto,  dal Comune di Perugia alla Fonte di San Francesco. Introdotta nel 2014, l’agevolazione fiscale del 65% ha finora favorito donazioni per 555.787.965 euro.
La Fonte di San Francesco prende il nome dal Santo Patrono d’Italia che nel 1202 si fermò lì a dissetarsi e lavarsi le ferite prima di essere portato in catene al carcere di Perugia. Il restauro della Fonte è stato voluto da Ponte San Giovanni che si è fatto promotore e mecenate attraverso l’Associazione Pro Ponte e l’azienda Palmerini Group donando 15 mila euro.
E il sinaco Andrea Romizi gliene rende pubblicamente merito: “La scelta di presentare al Concorso Artbonus 2020 la Fonte di San Francesco è il merito e la volontà dei tanti cittadini di Ponte San Giovanni che si sono attivati per ridare vita a questo monumento – ha dichiarato – A loro il merito di questa vittoria e la nostra riconoscenza. La doppia vittoria della città di Perugia nel 2018 e nel 2020 è il frutto di un impegno che ha visto coinvolte importanti realtà imprenditoriali, privati cittadini, associazioni culturali  che hanno creduto nel progetto Artbonus Perugia, costruendo insieme un percorso di partecipazione, coinvolgimento e riappropriazione della città e della sua memoria” .
“Abbiamo superato il mezzo miliardo di euro di donazioni con l’Art Bonus, un incentivo fiscale importante, il più forte che ci sia in Europa per favorire il mecenatismo culturale”. Così il Ministro della cultura, Dario Franceschini in un video messaggio trasmesso nel corso della premiazione del “Progetto Art Bonus dell’anno”, giunto alla sua 5^ edizione, che ha proclamato come migliore progetto di recupero e valorizzazione quello curato dal Comune di Perugia alla Fonte di San Francesco.
“La scelta di presentare al Concorso Artbonus 2020 la Fonte di San Francesco è il merito e la volontà dei tanti cittadini di Ponte San Giovanni che si sono attivati per ridare vita a questo monumento – ha dichiarato il sindaco Andrea Romizi. A loro il merito di questa vittoria e la nostra riconoscenza.  La doppia vittoria della  città di Perugia nel 2018 e nel 2020 è il frutto di un impegno che ha visto coinvolte importanti realtà imprenditoriali, privati cittadini, associazioni culturali  che hanno creduto nel progetto Artbonus Perugia, costruendo insieme un percorso di partecipazione, coinvolgimento e riappropriazione della città e della sua memoria.”
A supporto dei “ponteggiani” e di tutto il progetto Artbonus Perugia, diventato un caso nazionale per i molti fondi raccolti da parte di una singola città, per la sua creatività, per il grande senso di partecipazione diffusosi tra i cittadini, si è aggiunta una nuova campagna di comunicazione identificata dal claim #FannepArte.
#FannepArte è mettere al centro chi ha risposto alla “chiamata alle Arti” nei 5 anni passati ma è anche la base da cui partire per promuovere un quartiere delicato di Perugia, fatto di grandi agglomerati urbani e commerciali, che vive una vita sua e dove l’Amministrazione sta procedendo con impegni e bandi futuri per la sua riqualificazione.
Proprio da qui, i suoi commercianti, le sue aziende, i “ponteggiani” residenti si sono fatti testimoni “mettendoci la faccia” della campagna #fannepArte. Hanno voluto dimostrare l’importanza del senso di appartenenza, di riappropriazione di un territorio, del suo tessuto culturale e sociale e con video e post pubblicati sui canali social hanno invitato la città a votare per la Fonte di San Francesco.
Qui tutta la campagna http://artbonus.comune.perugia.it
STORIA E INTERVENTO DELLA FONTE DI SAN FRANCESCO
La Fonte di San Francesco prende il nome dal Santo Patrono d’Italia che nel 1202 si narra si fermò presso la fonte a dissetarsi e lavarsi le ferite prima di essere portato in catene al carcere di Perugia, dopo la battaglia di Collestrada.
Le prime notizie relative alla costruzione della fonte, ci vengono tramandate da un manoscritto di Giuseppe Belforti, che la nomina già così nel 1297 e in cui ricorda che fu ordinato che si ristrutturasse la fonte: “in strada publica, qual vodit ad pontem S. Jannis in villa casa palie”. La fonte era alimentata da una sorgente, una volta purissima e ricca di virtù salutari, proveniente dal soprastante Montevile che doveva far parte di un complesso termale romano.
Da una delibera del Consiglio Comunale del 8 maggio 1871, risulta che la fontana, nonostante fosse già stata restaurata nel 1700, era nuovamente in rovina, poiché si dice: che l’acqua è stata usurpata e la fonte demolita, venga rivendicata e ripristinata all’uso pubblico.
Il suo aspetto era stato riadattato a pubblico lavatoio agli inizi del XX secolo, ma nel 1971 le fu restituito il vecchio splendore e la funzione di fonte nella parte anteriore lungo la strada e di vasca di accumulo a scopo irriguo nella parte posteriore e di lavatoio privato.Restaurata dal Comune di Perugia nel 1991, la fonte ha una pianta quadrangolare irregolare a vasca unica larga 9,40 metri e profonda un metro. La facciata in mattoni termina superiormente con tre archi rovesci, culminanti nei punti di giuntura con quattro piccole guglie di forma piramidale in travertino. In basso si trovano una serie di lesene e marcapiani paralleli che incorniciano tre pannelli (quello alto in cemento, i due inferiori in mattoni): il pannello centrale alto presenta una lapide che ricorda la sosta di San Francesco presso la fonte nel 1202; i due pannelli mediani hanno altrettante formelle con una testa a bassorilievo dalla cui bocca sgorga, tramite una cannella in ferro, l’acqua che va a cadere in tre vaschette semicircolari in travertino. L’acqua in esubero cade a sua volta nella grande vasca rettangolare sottostante.
L’INTERVENTO
La facciata in mattoni termina superiormente con tre archi rovesci culminanti nei punti di giuntura con quattro piccole guglie di forma piramidale in travertino. in basso una serie di lesene e marcapiani paralleli incorniciano tre pannelli, di cui quello alto in cemento, i due inferiori in mattoni: il pannello centrale alto presenta una lapide, mentre i tre pannelli mediani hanno altrettante formelle con una testa a bassorilievo dalla cui bocca sgorga, tramite una cannella in ferro, l’acqua che va a cadere in tre vaschette semicircolari in travertino; da qui l’acqua in esubero cade a sua volta nella grande vasca rettangolare sottostante.
Stato di Conservazione
Dall’esame visivo la fontana si presenta in discreto stato di conservazione su tutto il prospetto, costituito nella parte bassa in laterizi. La parte sommatale intonacata, invece, presenta un leggero annerimento localizzato con maggiore intensità in circoscritte zone, derivante da deposito superficiale di polvere e materiale incoerente trasportato dal vento oltre che da smog.
Tutto il prospetto è interessato da erosione del materiale lapideo con isolati fenomeni di disgregazione e distacco dello stesso. Allo stesso modo i tre bacini in travertino sono interessati dallo stesso fenomeno di erosione, come pure le formelle soprastanti raffiguranti protome antropomorfe.
Sotto i tre rubinetti, in corrispondenza del paramento in laterizi, si nota uno sbiancamento del materiale lapideo con relativa formazione di patina biancastra generata da efflorescenza localizzata. Questa, in corrispondenza del bordo inferiore si presenta esfoliata specialmente dove il materiale risulta imbibito.
Contestualmente si nota la formazione di patina biologica si in questa zona, sia in corrispondenza dei bacini in travertino. La stessa patina, ma sotto forma di muschio, di colore verde chiaro e scuro, si nota nella parte intermedia all’altezza della zona in cemento, nella parte sommatale costituita in laterizi e nella parte inferiore all’altezza del grande bacino di raccolta dell’acqua (che si presenta vuoto come le tre vaschette) Il fondo della vasca è anch’esso interessato da deposito di microflora algale.
Caratteristiche Costruttive
Tipologia materiali:
mattoni, travertino, arenaria.
Tecniche murarie:
I laterizi sono disposti in modo regolare, intonaco utilizzato per le specchiature della facciata della fontana, il travertino e la pietra arenaria sono utilizzati per le tre conche e per le tre formelle decorative dalle quali esce il getto d’acqua.
Iscrizioni:
Lapide, collocata nel pannello centrale alto in occasione del restauro del 1971 da parte dell’Azienda Autonoma di Turismo, ricorda la sosta di San Francesco presso la fonte nel 1202.
La fonte ha pianta quadrangolare, irregoalare a vasca unica e misura 9,66 metri in larghezza. La vasca è larga 9,40 metri ed è profonda un metro.
Intervento previsto
Stuccatura e microstuccatura in presenza della fessurazione;
Operazione di pulitura con idrosabbiatura a base di bicarbonato e magnesio ad acqua calda a bassa pressione pulizia generale prospetto e pavimentazione;
Trattamento di arresto ossidazione di elementi in ferro;
Formazione di bauletti testata al muro;
Trattamento finale protettivo impermeabile;
Impianto di illuminazione esterna.
I COMPETITOR
La vittoria inorgoglisce anche in relazione agli altri candidati, davvero importanti. Eccoli:
Kilowatt Festival dell’Associazione Culturale Capotrave/Kilowatt di San Sepolcro (2° classificato),
Macerata Opera Festival Cento Mecenati per lo Sferisterio, (3° classificato),
#Iosonomecenate #Iorestoacasa con il CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia (4° classificato),
Sostegno annualità 2019 del Teatro dell’Opera di Roma (5° Classificato),
Festa del teatro Eco Logico a Stromboli di 369Gradi Centro di produzione cultura contemporanea di Roma (6° Classificato),
Sostegno attività 2018 dell’Associazione Teatrale Eco di Fondo di Milano (7° classificato)
Museo Civico delle Cappuccine, Progetto espositivo Albrecht Durer del Comune di Bagnacavallo, Ravenna (8° classificato),
Restauri di Opere del Perugino e del Cinquecento Umbro della Galleria Nazionale dell’Umbria Mic (9° classificato)
Mostra Anton Maria Maragliano di Palazzo Reale di Genova Mic (10° classificato)
Redazione Vivo Umbria: