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Art Bonus: finanziato da Brunello Cucinelli il restauro dell’acquedotto medievale di Perugia

PERUGIA – E’ uno dei monumenti più importanti non solo di Perugia. L’acquedotto che data 1254 è messo male ma potrà contare a breve su un intervento di recupero che gli renderà nel 2025 il giusto merito grazie al progetto finanziato dalla Brunello Cucinelli S.p.A. in accordo con il Comune di Perugia. Già, Cucinelli. Ancora lui. Ancora grazie a lui. Questo intervento che si avvale dell’art bonus, infatti, è l’ennesimo impegno suo e della sua famiglia per il patrimonio monumentale e storico-culturale di Perugia e che si aggiunge  al recupero dell’Arco Etrusco, agli interventi al Teatro Morlacchi e, più di recente, al Duomo. La filosofia che muove tutto è chiara: Cucinelli considera questo ulteriore finanziamento “un dono rivolto all’amato capoluogo umbro e alla sua comunità, ma al tempo stesso anche un contributo per l’abbellimento del Creato, nel segno della cura della memoria urbanistica della città e della salvaguardia di un preziosissimo bene comune da tramandare. Abbiamo pensato di dedicare la giusta attenzione a una delle più affascinanti imprese dell’antichità perugina come il bellissimo Acquedotto Medievale, che è insieme una straordinaria impresa idraulica, architettonica, urbanistica e culturale. Aveva bisogno di cure e, d’intesa con il Comune di Perugia, abbiamo studiato un’opera in armonia con il contesto urbano e paesaggistico che possa durare per secoli. Il mio sogno è che l’antica bellezza di questo monumento così speciale possa essere restituita a tutti noi che, in qualità di custodi pro tempore, la potremo con gioia consegnare alle generazioni a venire in tutto il suo splendore”.

Presenti stamani alla presentazione del progetto di recupero alla sala Rossa del Comune di Perugia, il sindaco Andrea Romizi, l’A.D. della Brunello Cucinelli Spa Riccardo Stefanelli, l’assessore Otello Numerini, Carolina e Federica Cucinelli, il dirigente Fabio Zepparelli, lo staff Art Bonus, il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli.

Il sindaco Andrea Romizi: “Se riservassimo più tempo a osservare quello che c’è intorno a noi con sincero interesse, ci renderemmo conto di quanta bellezza ci circonda. Costantemente. Ma la bellezza va coltivata, curata, custodita. Curare e custodire. È con queste due parole che possiamo descrivere l’essenza dell’Art Bonus. Curare, nel senso di occuparsi, di prestare attenzione. Custodire nel senso di proteggere. Salvaguardare”.

 

L’INTERVENTO

L’Acquedotto è stato dismesso nel 1835. Nello specifico, l’intervento interesserà tutte le arcate dell’ultimo tratto che si trovano in via dell’Acquedotto. Queste, che rappresentano il collegamento con il centro storico, vedranno sia un recupero delle parti ammalorate da ristrutturare, sia una ripulitura delle parti attualmente ricoperte da vegetazione. Distribuita su quattordici arcate per una lunghezza complessiva di duecento metri, l’attuale via dell’Acquedotto è ciò che resta, in ambito urbano, della grande infrastruttura di cui volle dotarsi Perugia nella metà del XII secolo: la costruzione del grande acquedotto pubblico, che, intrapresa a partire dal 1254, adornerà la “Pubblica Fonte di Piazza Maggiore” il giorno 13 febbraio 1280. Perduta nella prima metà del XIX secolo la funzione di supporto delle condotte che si dirigevano verso il bottino, collocato all’interno della postierla delle mura etrusche per poi raggiungere la Fontana Maggiore, l’acquedotto divenne appunto via dell’Acquedotto, trasformandosi in quella peculiare fusione tra topografia e opera ingegneristica, tra città e paesaggio che ne fa oggi una tra le vedute di maggior pregio del centro antico di Perugia. Lo stato di conservazione di questo manufatto presenta oggi diverse criticità, sia di carattere statico che di degrado dei materiali di costruzione. Le campate più prossime all’approdo su via Appia presentano lesioni e distacchi di materiali che richiedono interventi di consolidamento significativi, mentre sotto l’aspetto statico la situazione appare migliore nel tratto successivo tra il sovrappasso su via Pascoli fino all’approdo su via Fabretti. Si manifesta su tutto il manufatto un diffuso stato degrado dei materiali da costruzione, caratterizzato da patine e croste dovute alla presenza di microrganismi, di vegetazione infestante e prodotti da inquinamento; diffuse lacune di materiali e delle malte richiedono importanti interventi di ripristino delle murature. Oltre al degrado provocato dalla vetustà dei materiali da costruzione e dalla mancata manutenzione, occorrerà intervenire infine sull’attuale sistema di regimentazione delle acque meteoriche, che, provocando infiltrazioni di umidità sulle murature sottostanti, contribuisce ad accelerare i processi di deterioramento. L’intervento sull’Acquedotto medioevale di Perugia si caratterizza, per quanto esposto, come un intervento di consolidamento, restauro conservativo e riqualificazione funzionale; il progetto dovrà essere preceduto da un accurato rilievo del manufatto, che metta in evidenza analisi dei materiali costruttivi, analisi del degrado e del dissesto statico.

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