Cerca
Close this search box.

Appello per la Chiesa di Precetto: la macchina processionale del Gonfalone va restaurata

FERENTILLO– Terminati i lavori di recupero e consolidamento della chiesa al borgo di Precetto della Madonna della Misericordia o del Gonfalone ora occorrerà mettere mano al patrimonio storico artistico conservato al suo interno che, per la preziosità di  alcune suppellettili, meriterebbero un urgente recupero visto che sono state lasciate  alla mercede dei lavori del cantiere con tutte le conseguenze possibili e immaginabili.
I cittadini fanno appello a enti e istituzioni soprattutto alla fondazione Carit affinché si possano restaurare o almeno tutelarne l’ integrità. Le opere d’arte che meritano una  attenzione maggiore sono la tela del Carmelo, quella raffigurante Cristo che scende negli inferi, e la tela con macchina processionale della Madonna della Misericordia.
Ma andiamo a scoprire la  tela della venerata  Madonna della Misericordia o più comunemente detta dalla gente del borgo Madonna del Gonfalone. La tela raffigura la Madonna che raccoglie  sotto il manto gli uomini e le donne di Ferentillo in atteggiamento di preghiera e supplica. Il dipinto è  una probabile opera di Lattanzio di Nicolò Liberatore detto  l’ Alunno del primo cinquecento (A. Fabbi).
E’ incastonata in una mostra lignea di macchina processionale, dorata e intarsiata con volute, festoncini a racemi e putti. E’ posta al centro della parete sopra l’altare maggiore. Il dipinto per analogie stilistiche ad altre opere coeve è stato attribuito al Lattanzio per l’espressività dei volti dei soggetti figurati, così come la Vergine, di chiara interpretazione umbra di fine quattrocento, dai volti scuri e austeri. I Confratelli, in preghiera, mostrano acconciature e vestiti dell’ epoca assai rielaborati e curati. La Vergine porge le braccia aperte sotto il manto, indossa un vestito stretto ai fianchi di colore chiaro, mentre il manto scuro le scende dai piedi alla testa, ripreso e allacciato da una spilla sul petto. Sullo sfondo un paesaggio umbro con montagne, colline e alberi, forse anche un lago. L’ edificio che sviluppa la sua planimetria in altezza,  posto lungo la vecchia strada che costeggia il fiume Nera verso Umbriano, associato al palazzo dell’ ex collegio dei padri dottrinari (dottrina della fede) un tempo adibito a scuola media, oggi sede  biblioteca comunale. La macchina processionale dove il dipinto è inserito, è molto fragile e si sta sbriciolando, dato dall’usura del tempo e quindi occorre urgentemente il consolidamento e un restauro. Altra opera d’ arte da salvare  è la grande tela della Madonna del Carmelo con Santi di patronato  della famiglia locale dei Raspini del XVII secolo come recita un cartiglio posto in basso a sinistra. Quindi a chi di competenza, occorre intervenire con una certa urgenza, magari inserendo queste opere ai progetti che vengono finanziati dalla Fondazione Carit. La chiesa, fu  edificata attorno ai primi del XVII secolo, fu beneficiata, ampliata dal Cardinale, conte di Ferentillo Odoardo Cybo, Patriarca di Costantinopoli e fu officiato dai Padri Dottrinari di Roma con annesso collegio. Nella lapide dedicatoria si legge: D.O.M. AD MAIOREM DEI GLORIAM AC DEIPARAE MARIAE VIRGINIS DEVOTIONEM PROMOVENDAM ODOARDVS CYBO PATRIARCHA COSTANTINOP  ECCLESIAM HANC A FVNDAMENTIS EREXIT ANGVSTAMQVE DOMVM ET INGRESSVM AMPLIOREM AC COMMODIOREM IN P.P. DOCTRINAE XANAE COLLEGIVM EFFECIT ANNO SAL. MDCCII.

Articoli correlati

Commenti