FERENTILLO – L’attenzione alle piccole cose fanno grande una comunità. Difficile ricordarsi chi ha pronunciato questa frase, intelligente; certamente una persona molto saggia. Sarà una “fissa” ma vedere cose, per qualcuno superflue, scomparire nel tempo o sciogliersi come cera al sole ci si rattrista il cuore e l’anima.
Ferentillo è stato uno dei centri più importanti della Valnerina in tutte le epoche e ciò è dimostrato in primis dalla abbazia di San Pietro in Valle Suppegna; le rocche e vari castelli. Ma ciò che lo ha associato a famiglie illustri come quella de’ Medici (Francesco Cybo sposa Maddalena de’ Medici figlia di Lorenzo de’ Medici) è senza dubbio il periodo che va dal XVI al XVIII secolo con la famiglia Cybo e Cybo Malaspina. Oltre agli statuti comunali del 1563 firmati dallo stesso Alberico Cybo Malaspina con relative riformagioni, nel paese ci sono vari simboli che stanno a testimoniare questo dominio Cybeo di Massa: alla Collegiata di Matterella lo stemma scolpito sul pilastro laterale dell’altare di Santa Caterina d’ Alessandria; a palazzo Silvani Loreni gli stemmi dei Cybo nel salone di rappresentanza; altro stemma in facciata di un palazzetto nel borgo di Matterella; poi nella chiesa di Santo Stefano lo stemma di Alberico Cybo e Elisabetta della Rovere nel fonte Battesimale; ancora lo stemma di Lorenzo Cybo scolpito sullo stipite del portale di accesso.
Rivolgiamo un appello alla Pro Loco di Ferentillo, ossia quello di fare restaurare, magari facendo conto su qualche risorsa residua dei fondi derivanti dalle varie iniziative, lo stemma dipinto sul lato sinistro della facciata di Santo Stefano.
Il dipinto va perdendo di colore a causa dei 500 anni in cui è stato esposto agli agenti atmosferici. E’ una necessità immediata che richiede consolidamento, restauro ed eventuale protezione. Lo stemma è quello di Lorenzo Cybo: banda scaccata, croce genovese, palle medicee. Il tutto dentro a una doppia cornice circolare e quadrata.
Lo stemma è ammirato da tantissimi turisti che visitano il museo delle mummie e percorrono il sentiero fino al castello di Sacrato. Quindi occorre che, con la buona volontà e idee chiare, che si possa mettere mano alla sistemazione e recuperare il dipinto entro breve tempo affinché possa rimanere una testimonianza per altri cinquecento anni della bella storia di questo, seppur piccolo, grande paese della Valnerina ternana.