Apertura a Bologna per il tour italiano dei Gov’t Mule

BOLOGNA – Ieri sera a Bologna, al Teatro Celebrazioni, la prima delle tre date italiane del quartetto dei Gov’t Mule, capitanati dal magico chitarrista Warren Haynes (già membro per oltre vent’anni degli Allman Brothers Band).

La locandina del concerto

La band – che sta per compiere trent’anni di attività, è infatti nata nel 1994 – e può vantare due candidature ai Grammy Awards (nel 2003 per la migliore performance strumentale rock per Sco-Mule con il chitarrista John Scofield e la seconda quest’anno, con Heavy Load Blues, come miglior album blues tradizionale), è arrivata in Italia per presentare i brani dell’ultimo disco Peace… Like a River, pubblicato lo scorso giugno dall’etichetta Fantasy Records.

La copertina del nuovo album

Prodotto dal frontman Warren Haynes, e da John Paterno, l’album mescola blues, rock, country, folk e soul, nel solco della migliore tradizione del gruppo.

I brani che lo compongono sono stati scritti nello stesso periodo in cui la band era impegnata nelle registrazione del precedente lavoro Heavy load blues e mantiene una freschezza e una capacità di attrarre che rimangono uniche anche dopo un’infinità di pubblicazioni; dodici album di studio ed un numero spropositato di live set (anche non ufficiali).

Eppure assistere ad un loro concerto è ogni volta un’esperienza diffcile da dimenticare; ogni sera il repertorio cambia; sono in tour da mesi e la setlist è sempre differente (uno dei loro punti di forza credo sia proprio questo per coinvolgere il pubblico).

Le date del tour europeo

Ieri sera chi scrive (alla quarta esperienza con il gruppo dopo Milano 2009, Roma 2015 e Pistoia lo scorso anno) si è sentito piccolo piccolo nell’ascoltare di fan alla diciottesima volta (anche all’estero, naturalmente) che hanno avuto la possibilità di assistere ad un loro concerto, ed ha provato, sinceramente, molta invidia.

Ma torniamo al racconto della serata: partenza, in perfetto orario, alle 20:33, con Mr. man (dall’album Deja voodoo del 2004), poi spazio a World boss, che apriva Shout del 2013, a Wake up dead da Heavy load blues, ad un salto all’indietro con Banks of the deep end del 2001 ed una cover del brano di James Brown Doing it to death; il tutto senza un attimo di tregua, con la chitarra di Haynes sempre sugli scudi.

In uno dei pochi momenti in cui il chitarrista ha pronunciato giusto due frasi (in inglese, malgrado dal 2004 sia venuto nel nostro paese diverse volte), si è riferito al nuovo album dal quale sono stati eseguiti Same as it ever was e la trascinante Dreaming out loud inframmezzati da ancora un’altra composizione di Heavy load blues (Street corner talking); in chiusura della prima parte (durata circa 65 minuti), ancora un ripescaggio da Deja voodoo con Slackjaw jezebel.

Circa 20 minuti di intervallo ed intorno alle 22:00 ecco la band nuovamente sul palco attaccare con due brani dall’album Revolution come revolution go ( Stone cold rage e Thorns of life); è poi la volta di Larger than life, inserita in Dose del 1998 e dell’ultimo estratto dal nuovo album (Made my peace), con Danny Louis in un bel lavoro alle tastiere mentre il nuovo bassista Kevin Scott, ottimi alcuni suoi passaggi, con la band da giusto qualche mese, sembra essersi perfettamente integrato e forma con Matt Abts una coppia già notevolmente affiatata.

C’è ancora spazio per un sentito omaggio al grande chitarrista Jeff Beck, scomparso recentemente), con il suo brano Freeway jam, prima delle ultime cartucce: Fallen down, pescata da Life before insanity e per l’immancabile Mule, brano manifesto della band, dal primo ed omonimo album.

Il gruppo viene richiamato in scena e si ripresenta assieme a Gennaro Porcelli, chitarrista di Edoardo Bennato; il quintetto, per finire questa splendida serata, propone il classico del 1963 Send you back to Georgia di Timmy Shaw and Johnnie Mae Matthews.

Centocinquanta e passa minuti di grande musica per un concerto con una band in forma smagliante ed un chitarrista che dimostra che al momento non ce n’è per nessuno nel campo del rock blues.

Il tour italiano prosegue questa sera a Milano al Teatro Dal Verme e domani 21 novembre al Politeama Rossetti di Trieste.

See you soon Warren.

La setlist del concerto:

Set 1:
Mr. Man
World Boss
Wake Up Dead
Banks of The Deep End
Doing It To Death
Same As It Ever Was
Street Corner Talking
Dreaming Out Loud
Slackjaw Jezebel
Set 2:
Stone Cold Rage
Larger Than Life
Thorns Of Life
Made My Peace
Freeway Jam
Fallen Down
Mule
Encore:
Send You Back To Georgia * (* w/ Gennaro Porcelli – guitar)

La band:

Warren Haynes, chitarra e voce; Matt Abts, batteria; Kevin Scott, basso e cori; Danny Louis, tastiere e cori

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.