Anno 1966 il carro di maggio dal titolo ‘ci onno rotto la luna’ nella memoria di Pane zucchero e vino

Dalle pagine del libro di Carlo Favetti “Pane, zucchero e vino”, per omaggiare il Cantamaggio Ternano che sta allietando anche questo 2024, proponiamo questa sentitissima pagina arricchita da eccezionali documenti.
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Maggio 1966. Avevo 5 anni compiuti. Ferentillo partecipa di nuovo al cantamaggio Ternano, sulla scia del grande Furio Miselli che io personalmente non conobbi mai in quanto lui mori a Ferentillo alcuni anni prima della mia nascita. Anche se sepolto nel nostro cimitero comunale, e’ stato per me, da sempre un personaggio lodevole per i suoi scritti, e da ammirare per il suo essere istrionico nel modo in cui riusciva ad accattivarsi la simpatia popolare. Ero piccolo all’epoca ma partecipavo, ascoltando i grandi soprattutto i miei vicini di via Marconi, Ezio Viali in primis che essendo fautore di iniziative sociali era per me un idolo. Il carro quell’ anno celebrava la luna, che in tutti i giornali, radio, televisione, politici  ne parlavano in modo ossessivo. Infatti la NASA stava organizzando il famoso lancio per raggiungere il satellite della terra, impresa che si compirà  due anni dopo, esattamente il 20 luglio del 1969. Ezio Viali penso’ quindi di dare un titolo al carro ferentillese dal sapore attuale: “Cio’nno rotto la luna”. Ideatore del carro comunque era il Geometra Enzo Ortenzi  il figlio di Umbra Miselli figlia del grande Furio.
Il coordinatore e l’ organizzazione del tutto, comunque era Ezio Viali. Anche il comitato d’onore si volle creare con le autorità del paese: Bruno Pastadolce (sinsaco),  Enrico Alpini( giudice conciliatore), Dario Conti (assessore al turismo) Amato Carbone (segretario. comunale), Pierluigi Rubino (medico condotto), Stefano Rotili (medico veterinario), Virginio Ferretti (comandante staz. Cc), Mario Palmadori (parroco), Massimo Rossi (avvocato), Vito Betti (imprenditore), Vittorio Proietti  (insegnante), Mario Simoni (libero professionista), Francesco Alessi (direttore Imposte Consumo). Il paese era in fermento per tutto il mese di Aprile e, piano piano che si avvicinava la data del 30, la frenesia aumentava. E si! perché tali iniziative erano caldeggiate da tutti, indistintamente; anche la politica faceva un passo indietro e dava man forte,  senza mettere il cappello su ogni cosa. Naturalmente io seguivo il tutto, anche perché, per mano a zia Maria,  andavo spesso al capannone dove si svolgeva l’allestimento.
Vedevo lavorare allegramente molti cittadini che non immaginavo proprio essere così prodighi nei vari settori, come ad esempio per l’allestimento: Umberto Ridolfi che si occupava delle strutture in ferro, Luigi Felici e Santino Conti parti in legno, poi  sergio Masetti e Armando Olivieri detto Sagoma. Tra i fili elettrici, lampadine, giraviti, trasformatori e interruttori si dimenava Diamante Grifoni, mentre, la parte artistica spettava a zia Luigina Sapora. Giorno dopo giorno la luna iniziava a prendere forma, al centro sul rimorchio dell’ autotreno di Felicino. La cartapesta aveva già coperto tutta la struttura in ferro. Occhi, naso e bocca, la luna, era stata dopo pochi giorni terminata. Mancava solo il tocco finale, le ciglia. Questo passaggio non me lo persi proprio… Questa volta, per mano a zia Maria, al quartiere generale del carro, che era di fianco alla chiesa Santa Maria, zia Luigina stava apponendo gli ultimi ritocchi. Con meraviglia mi accorsi che legato con la  capezza ad un albero di tiglio era parcheggiato il somaro di Saturno che, anche lui, per l’occasione, si rese disponibile. Infatti, con la sua corta e vellutata pelliccia, furono realizzate le ciglia e le sopracciglia della grande luna che sembrava parlare, ridere e burlarsi di tutti… in primis di Ezio Viali…. Zia Luigina, che da poco aveva iniziato l’attività’ di insegnante, abitava ancora a Terni, aveva pero’ i genitori zia Emilia e zio Vincenzo e casa al paese. Lei, sempre estrosa e affabile, con quell’ aria da artista…ricordo, che in quella occasione, estrasse dalla borsa in pelle due “carrarmati”  di cioccolata della Perugina che mi porto’ da Terni. Erano i primi dolciumi del genere che si vedevano in commercio, ma a Ferentillo ancora non erano stati portati. Felice come una Pasqua ne divorai subito uno, quello al cioccolato fondente era squisito.  Il carro era quasi pronto, la luna emergeva tra grandi nuvole,  stelle colorate e luccicanti. La prova della apertura in due parti era stata effettuata con successo; (il satellite si apriva in due e mostrava al suo interno coppie di fidanzati che si baciavano. Coppie di ragazzi e ragazze ferentillesi come Sandrina Conti e Enrico Giacomelli, Annarita Conti e Giacomo Carocci, Luciana Ferranti e Paolo Rossi, Luisella Costantini e Massimo Rossi… erano loro comunque i veri protagonisti. Indossavano vestiti cuciti per l’ occasione dalla costumista Costanza Cardona ). Ma tutto il grande lavoro coinvolse anche  altri cittadini con impegno e dedizione. Tanti che conoscevo mentre, altri mai visti. Chi aveva attività utili alla causa si metteva a disposizione come Severino Costantini con il proprio trattore per trainare il carro, Felicino Matteucci e Loreto Argenti camionisti, Leonardo Grifoni  meccanico, Alfio Ridolfi elettricista, Mariano Birri Carpentiere, Ennio Ortenzi e  Enrico Giacomelli meccanici, Luigi Argenti e Mario Frascaroli falegnami, Sergio Bedini, Luigi Rossi, Mario Olivieri aiutanti, Rinaldo Antonelli fabbro, Franco Luzzi, Umberto Trotti, Giacomo Carocci pittori edili, Gervasio Olivieri e Rino Alessi disegnatori. Sul carro per i canti Silvana Ferranti con la stupenda canzone “Notturno a Ferentillo” con musica e parole di Enzo Ortenzi autore anche dell’ altra “Luna luna tu”; poi altre canzoni con parole di Nelusco Sinibaldi come: Serenatella e Rosellina. Si recitava anche la poesia sempre di Nelusco  Sinibaldi: l’Abbadia. Per la realizzazione del carro e le spese il comitato si avvalse del contributo degli esercizi commerciali: ditta Alpini Enrico; mobilificio arredamenti Mario Frascaroli; bar tabacchi ristorante Floris Fioretti; Tommaso Granati macelleria norcineria; Super Moderna lavanderia tintoria; Armando e Enrico Albert impresa costruzioni; Granati Francesco Dancing  Ninfa del Nera bar trattoria Sambucheto. La sera del debutto pioveva a dirotto. Io per mano a Lola  eravamo pronti per seguire il nostro carro da prima a piazza Santa Maria poi per sostenerlo alla sfilata alla città di Terni. Pioveva tanto, il carro era coperto di teli di plastica. La luna realizzata con tanto amore  da zia Luigina si stava rovinando. Silvana Ferranti con l’ ombrello  cantava “Ferentillo si tu”, la commozione  nell’anima dei presenti… ma la pioggia cadeva sempre  più battente…. eravamo bagnati come pulcini. Felicino era arrabbiatissimo con Lola Ridolfi che mi portava per mano: “dove pensi di andare con questa pioggia? Porta a casa sto figlio, cammina che gli fai pia’ na’ polmonite”.
E così, rincasare a malincuore e dalla nostra terrazza vedemmo il carro scomparire  tra i tigli del viale, giù verso la citta. Poi seppi che il nostro carro perse la competizione ma si qualificò con la bellissima e intramontabile canzone che  rimase nella storia: Ferentillo si tu…poesia e armonia…
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.