NARNI – “La pandemia ci ha messo ancora con le spalle al muro ma non ci siamo arresi. Ci siamo reinventati”. Con queste parole di Emiliano Luciani -responsabile della comunicazione dell’associazione Corsa all’Anello – è iniziata stamani (24 aprile) la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2021 della Corsa all’Anello di Narni che quest’anno si terrà in versione digitale dal 29 aprile al 3 maggio, con il titolo Primo Aevo. Tre gli aspetti importanti di questa edizione “ibrida virtuale ma con grandi novità, realizzata puntando su tutto ciò che potevamo”, che andranno a valorizzare in pieno una indiscussa crescita culturale: uno Studio Tv, un programma ricco di eventi e una piattaforma in 3D.
Ma andiamo per ordine. “Questa edizione – prosegue Luciani- non sarà e non vuole essere un insieme di classiche conferenze sulle piattaforme digitali. Avremo un vero e proprio studio per fare streaming, per collegare Narni con il mondo esterno”. Una scelta legata all’emergenza sanitaria “per disincentivare il pubblico a venire fisicamente” e volta a “invitarli digitalmente a entrare nella nostra trasmissione”. L’obiettivo è portare la Corsa all’Anello sullo schermo di tutti. “Siamo stati i primi a reinventarci in digitale lo scorso anno. In questo saremo i primi a sbarcare su una nuova piattaforma social con diverse caratteristiche. Una piattaforma che ci farà vivere in un mondo virtuale”. Sul sito ufficiale, dal 29 aprile, si potrà infatti accedere a questo “digital village” e interagire in tempo reale con altri utenti, creando ognuno un avatar (con tanto di possibilità di scattare foto). Un modo per vivere la rievocazione storica in 3D semplicemente muniti di un apposito “caschetto”. Entrando, partendo dalla piazza principale, sarà possibile spostarsi nei luoghi di cultura (approfittando anche di tour virtuali), entrare nella taverna dei terzieri (dove, grazie all’esposizione dei menù, si potranno effettuare prenotazioni per il take away), sedersi in poltroncina in una sala cinematografica o scendere al Campo dei giochi per sedersi sugli spalti e osservare le gare equestri degli altri utenti, nonché scegliere di partecipare in prima persona, vivendo l’emozione di partire dagli stalli. Non un videogame con score e classifiche, ma una piattaforma che valorizzi la socialità, scopo primario dell’Associazione.
Il programma, illustrato da Sandro Angelucci e Patrizia Nannini (che si occupano del lato coreografico della festa) sarà ricco e fitto tra incontri, iniziative, conferenze con ospiti importanti e laboratori. “I terzieri spontaneamente hanno messo in campo molte cose – ha detto Angelucci – che non andranno perse, ma andranno a comporre una memoria digitale per gli anni futuri”. Un progetto, dunque, quello di quest’anno, a servizio della festa stessa. Ambizione alta rimane quella di ricostruire una Università del Medioevo e fare di Narni un crocevia per ricercatori e studiosi. Per quanto riguarda i laboratori, sono già molte le richieste di iscrizione non solo dalla città di Narni e dall’Umbria, ma anche da diverse regioni d’Italia tra cui Lombardia, Liguria, Piemonte e Puglia. “Possiamo essere perciò attrattivi su tutto il territorio nazionale”. La chicca, annunciano, sarà l’apertura con il banditore ma questa è una sorpresa e gli organizzatori non si sbottonano molto. Anticipano solo che “sarà un manifesto di ciò che per noi questa festa dovrebbe rappresentare”.
Primo Aevo, ci spiega la Nannini, si traduce in “prima età” che vuol essere una sorta di prima parte che condurrà la manifestazione verso una crescita che si collegherà alla seconda parte, quella di rinascita, che si terrà a settembre. “Una rinascita intesa per come siamo abituati a conoscerla”, sempre nel rispetto delle norme che saranno allora in vigore.
Tre programmi faranno capo ad altrettanti laboratori: uno sulla cucina medioevale che unisca il gusto e i sapori antichi al mondo culturale che c’è dietro; un workshop sulla drammaturgia a cura di Narni Città Teatro che sfocerà in un grande spettacolo teatrale a settembre che andrà a unire tutte le eccellenze del territorio; Cornamuse per un modello musicale che esuli o, ancor meglio, si integri con quelli a cui siamo abituati, ovvero il rullo dei tamburi e il suono delle chiarine, che sia in corteo storico, in concerti da strada o altri progetti.
Presente anche il sindaco di Narni Francesco de Rebotti che ha espresso un sentito ringraziamento “all’associazione Corsa all’Anello e ai terzieri per il grande sforzo che stanno facendo”, soprattutto per questo connubio di tradizione e innovazione che sta prendendo forma. “È essenziale ripartire insieme” e la festa rappresenta in effetti quell’anello di congiungimento tra i cittadini che la vivono e i tantissimi visitatori che di anno in anno hanno piacere “a vivere con noi questa atmosfera particolare che si viene a creare durante la Corsa all’Anello”. In questi due anni i narnesi hanno resistito e portato avanti senza mai arrendersi questa rievocazione che sentono esistere anche nel loro dna e finalmente “siamo pronti e lo stiamo dimostrando ora più che mai”. L’auspicio è ovviamente quello di tornare in completa presenza in futuro – magari anche nella parte competitiva già da settembre – ma migliori, grazie anche a questo immenso lavoro che i terzieri e l’Associazione Corsa all’Anello stanno portando avanti senza sosta.
A fare eco al Primo Cittadino è stato Federico Montesi, presidente dell’associazione Corsa all’Anello: “La mia visione combacia parzialmente con il Sindaco. Sì, abbiamo resistito. Ma abbiamo anche investito, abbiamo innovato, abbiamo rilanciato, ci siamo presi l’onere di scommettere sul futuro. Un futuro che passa anche per queste due edizioni digitali”. La prima è stata un successo. La seconda lo sarà ancor più perché c’è un lavoro di consolidamento e di prosecuzione di quel lavoro. “Siamo pronti a tornare in campo e sono particolarmente orgoglioso di farlo con un approfondimento culturale che fa la differenza con le altre manifestazioni storiche”.
Grandi compimenti per tutti sono stati fatti anche dall’assessore Tiziana Pacciaroni del Comune di Narni che ha definito l’edizione 2021 un “salto di qualità” e dall’assessore della Regione Umbria Eleonora Pace che ha sottolineato la capacità degli organizzatori di fare delle difficoltà un punto di forza, trasformandole in stimolo per realizzare “quel qualcosa in più” che renderà la Corsa all’anello un modello da seguire.
“Abbiamo corso con la testa.
Abbiamo corso con il cuore.
Quando torneremo
lo faremo con un bagaglio culturale in più”