Altrevie. Quelle che da tempo percorre Antonella Ruggiero forte non solo della sua straordinaria voce, lo strumento più duttile che esista, ma della sua curiosità artistica, della consapevolezza di quanto sia gratificante sperimentare anche con preziose collaborazioni. Come quella di un compagno di viaggio, Roberto Colombo, musicista e tastierista, noto per le sue pregevoli orchestrazioni e arrangiamenti.
Fra l’altro Antonella Ruggiero ha un doppio legame con l’Umbria: artistico e da viaggiatrice innamorata del Cuore verde. Artistico soprattutto in relazione al musicista perugino, il maestro Francesco Santucci, con il quale nel 2008 in “Pomodoro Genetico”, progetto di Antonella Ruggiero e Roberto Colombo, la musica elettronica è accompagnata proprio dalle suggestive sonorità di alcuni elementi dell’orchestra d’archi del Maggio Musicale Fiorentino arrangiati da Santucci, con il quale peraltro si è esibita in più occasioni live.
“All’Umbria – dice Antonella Ruggiero – mi lega la collaborazione con Francesco Santucci, musicista davvero notevole e davvero una bellissima persona. Ed è nato in una regione che amiamo tantissimo; preziosissima sotto tutti i punti di vista, per la sua storia, i suoi borghi medievali, per le sue voci, i vuoti, gli echi”.
Altrevie è un progetto artistico molto articolato uscito il 21 marzo, primo giorno di primavera e, come in un campo accuratamente seminato e finalmente fiorito, dà profumi di multiformi essenze sonore, trasferite anche su carta e web. Con un principio: la qualità. La trasposizione originalissima su carta è frutto, infatti, dell’incontro tra Antonella Ruggiero con il collettivo Libri Finti Clandestini specializzato in editoria d’arte e cartotecnica, il tutto saldato dall’amore per i libri d’epoca e per il riuso. La collaborazione con 5X Letterpress ha prodotto un’opera di editoria d’arte in tiratura limitata: un peep-show, supporto cartaceo apribile a fisarmonica, all’interno del quale è possibile “spiare” il mondo sconosciuto di Altrevie. Sul peep-show è poi presente un QR Code che rimanda al sito web dedicatohttps://altrevie.antonellaruggiero.com/ da cui è possibile ascoltare gratuitamente la musica e ritrovare il mondo visivo di Altrevie. Inoltre, a chi acquista una copia del peep-show sarà inviato contestualmente l’album in formato Cd e in MP3 in alta qualità.
Di questo e altro, come nostra consuetudine, parliamo in questa intervista.
– L’idea di partenza?
A dicembre del 2022 – spiega Roberto Colombo – e in un attimo di tranquillità dall’attività concertistica di Antonella che mi ha permesso di fare prove e scrivere delle nuove musiche sopra la sua voce riversata al contrario. Ho scelto l’album “Libera” del 1996 registrato tra l’India e l’Italia. Un mix di cultura musicale occidentale e orientale, con note molto lunghe che ,riversate al contrario, hanno un effetto molto efficace. Ho iniziato a prendere delle porzioni di suono della voce con un impatto ritmico e melodico interessante, anche ipnotico. Ho aggiunto delle progressioni armoniche, degli accompagnamenti e arrangiamenti assolutamente nuovi, non ripercorrendo, se non in un paio di occasioni, la strada delle canzoni.
– E a lei, Antonella Ruggiero, che effetto ha fatto questa sperimentazione?
I brani sono tratti da “Libera” e quindi riconosco me stessa ma certamente allo stesso tempo ho proceduto all’ascolto con molta curiosità e c’è molto fascino nell’entrare in queste onde sonore. E’ un lavoro inusuale e non so se sia mai stata fatta una cosa del genere. Noi lo abbiamo visto anche come una sorta di viaggio all’interno della mente: sono piccole colonne sonore in cui ognuno può vederci e immaginare quello che vuole, per questo non si possono descrivere.
– Queste sperimentazioni ci portano a un’attualità che è quella della composizione anche musicale attraverso l’intelligenza artificiale.
E’ una delle possibilità del suo utilizzo – commenta Ruggiero -e può intervenire non solo nella musica; però la sensibilità di una persona, la sua visione del mondo, la sua sensibilità, la sua follia, tutto quello che contiene la testa di un essere umano, secondo me, non possono essere riprodotti. Si possono fare cose straordinarie. Ma, per esempio: si può far vivere qualcosa di intimamente prezioso e in cui altri si riconoscono, attraverso l’intelligenza artificiale? Mi riferisco alla musica ma in generale a tutte le altri arti creative. L’applicazione mi sembra più praticabile riguardo l’ambito scientifico dove credo possa davvero fare cose straordinarie.
– Il suo atto di coraggio di lasciare l’esperienza peraltro di successo dei Mattia Bazar, ricorda quello di altri artisti, mi viene in mente Peter Gabriel con i Genesis, che si sentono di dover percorrere altre vie, per l’appunto, anche se, al momento, pochi ne comprendono il perché. Il fatto, pare di capire, è che però alla fine quella è la via da seguire. Sbaglio?
Sì, è così. Dopo quattordici anni di lavoro intenso, molto intenso in giro per il mondo, con canzoni amate dal pubblico, si era arrivati, a mio modo di vedere le cose, a una routine che non volevo più frequentare. Avevo fatto esperienze bellissime, però avevo voglia di fermarmi, prima di tutto, a livello mentale. Staccarmi dal meccanismo che crea quando si ha un grosso lavoro di tournée, di dischi che devono assolutamente uscire, della loro promozione, e poi di nuovo disco, tournée, promozione. Insomma, non era più per me qualcosa di interessante. Allora mi sono fermata e ho fatto altro.
– Tornando a questo vostro ultimo lavoro, è davvero interessante la scomposizione che ne avete fatto a livello di contenuti artistici che si sviluppano oltre che nel suono, su carta.
Nasce dall’amore per i libri d’epoca e per il riuso – spiega Antonella Ruggiero -.
– Più precisamente, si dice, da 110 libri d’antiquariato provenienti dalla sua collezione personale…
Sì è cosi.
– A proposito della sua passione per la lettura, c’è un testo recente che sta leggendo che la interessa particolarmente e che suggerirebbe?
“Insegnare al principe di Danimarca” di Carla Melazzini. E’ incentrato sulle persone che si occupano di educazione dei giovani. Lo consiglio anche ai genitori, più in generale alle persone che sono interessate a quello che accade alle menti dei ragazzi che avrebbero bisogno di un aiuto vero, ma spesso non ce l’hanno.
– I giovani tra l’altro hanno, a proposito di musica, un approccio molto diverso rispetto all’ascolto che si faceva una volta. Questo vostro lavoro richiede molta attenzione…
Ognuno ha i suoi gusti, la sua dimensione e fa le sue scelte di conseguenza. Questo tipo di lavoro è qualcosa che principalmente, parlo per me ma anche per Roberto, è quello che noi vogliamo quando ascoltiamo qualcosa di diverso, di lontano, di cercato da noi. Devi avere la calma, almeno per quanto ci riguarda, e ascoltare senza fretta. Questo è un lavoro totalmente scollegato dal mercato. Perciò, essendo a suo modo speciale, bisogna anche trattarlo in maniera particolare.
– Le reazioni a Altrevie?
Ci stanno già arrivando molti commenti e alcuni sono veramente meravigliosi perché finalmente ti raccontano come attraverso questa musica la mente va a spaziare a livello profondo.
Non ci sono modi per suggerire l’ascolto, bisogna aver voglia di farlo.
– Se posso, su cosa si basa il vostro legame anche oltre il lato artistico?
Abbiamo una visione della vita che non è complicata. Viviamo a Berlino da quasi 20 anni ma ora ci troviamo in un piccolo paese in mezzo al verde di un parco regionale. Non facciamo vita mondana, è un po’ legata alla sfera …artigianale se vogliamo.
Foto di copertina: Piero Biasion