Almanacco Barbanera di Foligno, bel tempo si spera per il 2020: buone pratiche consapevoli, sostenibili, in armonia

FOLIGNO Nel 1762 viene dato alle stampe a Foligno per la prima volta. Venduto per fiere e mercati, la sua fama cresce di giorno in giorno, fino a renderlo il lunario italiano per eccellenza. Appena sei anni dopo, al lunario si affianca un almanacco e nell’Italia tra ’700 e ’800 diventa una sorta di “vangelo” dei ceti rurali. Affascinando però anche illustri personaggi, quali Gabriele d’Annunzio che lo definisce «… il ‘fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni». E’ l’Almanacco dell’astronomo e filosofo Barbanera, che nel 2020 giunge al 258° anno con tante preziose pagine di buon vivere a cui affidarsi nel tempo che verrà.

E’ la serenità che si traduce in parole, pronte a dispensare suggerimenti e consigli per uno stile di vita slow e all’insegna del ben-essere, complice la Natura. Come rinunciare a sfogliare le pagine dell’Almanacco Barbanera dell’Editoriale Campi e ad assorbirne la positività che emana? “L’Almanacco è amico fidato nello scorrere dei giorni, scrigno di consigli, suggerimenti, saper fare, spunti per ogni occasione e per tutte le età – ci dice Maria Pia Fanciulli dell’ufficio stampa di Barbanera – con le buone pratiche che sanno di saggezza e scelte sostenibili, in casa, nell’orto, nel giardino, per la famiglia e nel tempo libero. Saggezza distillata, dichiarata dall’Unesco «Memoria del Mondo», per «Un anno di Felicità». Anche per il Pianeta”. E in effetti anche per questo l’Unesco ha accolto l’Almanacco nel “Memory of the World Register” dichiarandolo “Memoria del Mondo”, patrimonio documentario dell’Umanità, simbolo universale di un genere letterario che ha contribuito al progresso di popoli e nazioni.
Atteso, amato e anche ricco di novità per la nuova edizione: “Buone energie, nuovi progetti, familiari consuetudini. E sì, anche tante novità – sottolinea ancora Maria Pia Fanciulli – l’anno riparte a pieno ritmo ed eccoci qui, pronti a ritagliarci il nostro pezzetto di felicità, a scovarlo tra le pagine dell’Almanacco. Basta sfogliarlo, scorrerne stagioni e mesi per scoprire come dentro ci siano le nostre vite, come i consigli, le antiche saggezze e le attualissime buone pratiche siano qui proprio per noi, per le giornate in casa, al lavoro, per l’allegria del tempo libero, per gli affetti e le passioni. Per trovare, come sempre, come da 258 anni accade, il consiglio giusto al momento giusto, pronto a darci una mano, a rendere più semplice la quotidianità”.

Una grafica ancor più agile, utile a rendere sempre più agevole lettura e utilizzo di Barbanera, pensato per averlo con sé nell’orto o nel giardino, in cucina, in viaggio. Dentro un ancor più ricco paesaggio, fatto di suggestive illustrazioni su cui scorrono, giorno dopo giorno, rubriche e suggerimenti, segreti e curiosità, racconti e consigli. Finestre sui mesi da cui affacciarsi seguendo, di mese in mese, lo spirito del tempo. «Dal nostro Archivio» è la rubrica che debutta attingendo dall’Archivio Barbanera «Memoria del Mondo», dalla quale ogni mese si dispensano saggezze dal passato, consigli o semplici curiosità, che intrecciano i gesti, le atmosfere, i saperi di ieri e di oggi. Così a febbraio 2020 le parole sono quelle del 1887. Quando cade la neve, si legge, è bene «… usare dei cibi più sostanziosi e non fare abuso di liquori. Il freddo si fa crudo, è bello al fuoco stare». “Insomma, nelle piccole cose del quotidiano, tanto diversi poi non siamo – spiega Fanciulli – uno spazio della memoria che si trasforma in spunti per il futuro, in un flusso di conoscenze che si staglia sullo sfondo di immagini che armonizzano, anche loro, storia e contemporaneità”.

Per il 2020, come avviene ormai da molti anni, il “Bosco Barbanera” accende i riflettori sull’Italia colpita dal terremoto del 2016. Su Castelluccio, luogo simbolo di 4 regioni, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, in attesa di rinascita. “L’amore per la propria terra più forte del terremoto. Accade proprio a Castelluccio, dove nonostante la distruzione portata dal sisma del 2016, le pregiate lenticchie, e i loro tanti fiori amici, non hanno smesso di ammaliare il mondo – ci dice Maria Pia Fanciulli – con la forza tipica di chi questi luoghi li vive da secoli, gli abitanti non hanno abbandonato l’antico borgo e caparbiamente sono lì, a coltivare, pascolare, offrire ristoro a chi li raggiunge. Ne è nata un’associazione, «Per la Vita di Castelluccio di Norcia Onlus» che offre «solidarietà sociale, tutela e valorizzazione dell’ambiente e tutto ciò che si renderà necessario per consentire la rinascita del paese e di coloro che lì sono nati, vivono, lavorano o semplicemente lo amano». Il Bosco Barbanera ha scelto di essere con loro, in questo piccolo angolo di universo dove convivono natura, storia, ingegno umano. Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con Pian Grande e Pian Perduto, luoghi d’incanto dove vive tra giugno e luglio la meravigliosa Fioritura”.

L’altra grande novità riguarda la Fondazione Barbanera 1762. Alle soglie del 2020 il centro di ricerca ha aperto i propri cassetti per rendere accessibile in rete la collezione di lunari Barbanera dal 1762 ad oggi. Solo un click per entrare nel mondo del saggio filosofo di Foligno, nel sito www.barbanera1762.com. Possibile grazie al progetto europeo Agenda Urbana del Comune di Foligno, il sito raccoglie la digitalizzazione dei documenti della Fondazione, realizzata in collaborazione con Archivi di valore. Circa 800 le pubblicazioni online, tra cui il prestigioso fondo Barbanera Unesco, la collezione di almanacchi e lunari Barbanera riconosciuta dall’Unesco «Memoria del Mondo», patrimonio documentario dell’umanità, simbolo universale della cultura d’almanacco.
Per saperne di più
www.barbanera.it
www.bibliotecabarbanera.it
www.castellucciodinorciaonlus.it

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.