PERUGIA – La redazione del Rapporto che supporta la richiesta dello stato di emergenza anche in Umbria, è stata l’occasione per fare un primo punto sulla situazione nel Centro della Protezione Civile regionale di Foligno. All’incontro convocato dall’assessore alla Protezione civile hanno partecipato infatti tutti gli uffici ed i servizi della Regione che, a partire dal primo pomeriggio del 15 settembre, stanno lavorando ininterrottamente per far fronte alle moltissime segnalazioni che sono pervenute e che continuano a pervenire. Il Centro operativo della Protezione civile infatti si è messo immediatamente in contatto con i Sindaci fin dalla sera del giorno 15 scorso. I dati meteorologici in possesso del Centro fin da subito hanno destato preoccupazione perchè mostravano un fenomeno in rapido, pericoloso aumento, come poi si è puntualmente verificato. Ai Sindaci è stato chiesto un aggiornamento puntuale e costante sulle situazioni locali e lo stesso assessore regionale, nella serata del 15 settembre, ha personalmente raggiunto al telefono il sindaco di Pietralunga per avere informazioni sulla situazione anche per avere conferma dal funzionario della Protezione Civile regionale presente a Pietralunga e Scheggia che i COC avessero il polso della situazione. Nei giorni successivi poi anche altri Comuni hanno iniziato ad inviare segnalazioni scritte sui vari danni riscontrati ed il Centro di Protezione Civile ha provveduto ad indirizzare e smistare le varie segnalazioni agli Enti ed Uffici competenti. E tutto ciò – sottolinea la nota dell’assessorato regionale – nonostante l’organico del personale attualmente in servizio sia carente a seguito di pensionamenti e trasferimenti, sia per la dotazione tecnica che per quella amministrativa. L’assessore inoltre è rimasto sempre in contatto con i sindaci che lo hanno chiamato per emergenze di protezione civile. Oltre al rapporto costante e continuo con i sindaci, la Regione sta operando anche in stretta collaborazione con Anas. Sul fronte della viabilità infatti sono molto rilevanti i danni che hanno portato alla chiusura della Strada Statale Flaminia, nel tratto che va da Scheggia fino a Cantiano. Anas si è impegnata nel procedere entro pochissime settimane ad una prima riapertura, anche parziale, a senso unico alternato, grazie alla consegna del cantiere all’impresa individuata con un accordo quadro, superando in questo modo le lungaggini tradizionali. Ed il Comune di Scheggia ha messo immediatamente a disposizione un terreno ove depositare i materiali (detriti, massi, ecc.) che sono franati sulla Flaminia.
Rimane costante anche l’interlocuzione con Trenitalia per emergenze significative che dovessero accadere ai treni in transito. Per quanto riguarda i danni alle infrastrutture ed ai corsi d’acqua si sta procedendo rapidamente ad una prima stima, in base ai dati che giungono alla Regione. Al momento dunque non è possibile definire una quantificazione certa. La Regione comunque ha invitato tutti gli Enti ad inviare tutta la documentazione delle spese che vengono sostenute in questa fase dell’emergenza, invitando cittadini e imprese che hanno subito danni che possono certificare a rivolgersi al Comune di riferimento, che provvederà ad inoltrare tutte le richieste ammissibili e documentate. La richiesta di Stato di Emergenza nazionale, firmata dalla Presidente Tesei, arriverà sul Tavolo del Governo e, se accolta, consentirà anche all’Umbria, insieme alla Regione Marche, di avere a disposizione le prime risorse necessarie per far fronte agli interventi che sono stati realizzati o che si stanno realizzando nei dieci comuni che al momento hanno fatto pervenire segnalazioni. Al momento i comuni interessati sono Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, Gubbio, Costacciaro, Montone, Città di Castello, Sigillo, Monte Santa Maria tiberina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino. L’assessorato regionale alla Protezione Civile sottolinea ancora l’urgenza dell’approvazione della nuova Legge regionale, attualmente in attesa delle necessarie coperture finanziarie per i casi in cui le emergenze non fossero coperte dal sistema nazionale ma rimanessero di competenza regionale.