BRANCA – L’Aelc, Associazione eugubina per la lotta contro il cancro, ha donato all’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino alcune strumentazioni, come dei bisturi da destinare agli ambulatori di chirurgia e una poltrona per il day hospital oncologico, per effettuare i prelievi del sangue (a nome dei familiari di Claudia Tognoloni in sua memoria). La consegna dell’attrezzatura è avvenuta giovedì scorso alla presenza del direttore generale dell’Usl Umbria 1, Massimo Braganti, del direttore del presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino, Teresa Tedesco, del presidente di Aelc, Benvenuto Procacci, e degli operatori dell’oncologia e del poliambulatorio chirurgico del nosocomio.
Nel corso della cerimonia Benvenuto Procacci ha voluto ringraziare tutti gli operatori sanitari dell’ambito oncologico “per l’ottimo lavoro che svolgono ogni giorno”, sottolineando “l’importanza del connubio tra pubblico e privato” e ringraziando chi, ogni giorno, con grande sensibilità “dona per rendere possibile tutto questo”.
Anche i dottori Braganti e Tedesco hanno espresso la propria gratitudine per la donazione ricevuta e ricordato quanto sia fondamentale il supporto di associazione attive come Aelc, che da decenni supportano l’attività ospedaliera. L’associazione, infatti, è stata fondata a Gubbio nel 1992 ed è diventata un importante punto di riferimento nella lotta contro il cancro nel territorio grazie ai servizi che riesce ad erogare come quello di cure palliative, fortemente voluto nel 1993, e gestito in convenzione con l’Usl Umbria 1. Prestazione che, per gli standard qualitativi raggiunti negli anni, è diventata un’eccellenza in ambito sanitario, portata anche come esempio da seguire e a cui uniformarsi nella regione e non solo.
L’Associazione, che mette al centro delle sue principali finalità la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari, da quest’anno ha attivato il servizio di estetica oncologica con la preziosa collaborazione di Lucia Fuina, diplomata Apeo, con il supporto di tutta l’equipe del day hospital oncologico dell’ospedale comprensoriale, che si è attivata subito insieme alla direzione sanitaria per poter rendere fruibile tale servizio a tutti i pazienti che ne fanno richiesta.