SPOLETO – Cominciamo da qui, da “La porta divisoria” ispirata a “La metamorfosi” di Kafka: la 76^ edizione della Stagione del Lirico Sperimentale Andrea Belli di Spoleto sarà ricordata per questa “mega chicca” destinata a palati che amano non solo l’opera, il teatro, il bel canto ma la ricerca, l’indagine, la ricostruzione anche di ciò che è stato solo parzialmente scritto, conosciuto o persino mai rappresentato del mondo della lirica. E’ il caso di questa opera da camera che verrà messa in scena per la prima volta e in prima mondiale proprio dallo Sperimentale. Irresistibili, infatti, gli “ingredienti” di questa leccornia artistica: il libretto è di Giorgio Strehler, la musica di Fiorenzo Carpi (i due sono immortalati nella foto di copertina tratta dal bel manifesto della Stagione che vi proponiamo integrale qui sotto) e, udite udite, il finale mai scritto sarà a cura di Alessandro Solbiati.
Non finisce qui: la regia è di Giorgio Bongiovanni che di Strehler fu prima allievo e poi attore. Sul podio ci sarà il maestro Marco Angius, direttore di fama internazionale affezionato “frequentatore” delle stagioni del Lirico. Gli interpreti destinati anch’essi, per la loro parte, a restare per sempre stampati nelle locandine della lirica, saranno i cantanti solisti e gli strumentisti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Insomma, da Spoleto, prenderà finalmente forma per la prima volta nella storia della lirica l’opera (volutamente?) incompiuta dal momento che la partitura risulta completa solo per quattro quadri su cinque. E tutto seppure l’opera fosse stata programmata in tre occasioni e fortemente voluta da La Scala e vedesse coinvolti due “mostri sacri” del panorama culturale e artistico internazionale quali Strehler e Carpi. Ora andrà finalmente in scena al Caio Melisso di Spoleto e vale la pena segnalare fin d’ora le date: venerdì 2 e sabato 3, domenica 4 settembre.
Un altro pezzo forte in cartellone è senza dubbio “La tragédie de Carmen” di Marius Constant, Jean-Claude Carrière e Peter Brook, adattamento da George Bizet, Meilhac, Halevy e Prosper Mérimée, la cui direzione musicale è affidata alla sapiente bacchetta di Carlo Palleschi. La regia di Alessio Pizzech che torna a Spoleto dopo il Re di donne di John Palmer del 2019, realizzata con l’allestimento scenico di Andrea Stanisci e le luci di Eva Bruno. Anche in questo caso i cantanti solisti e gli strumentisti sono del Lirico di Spoleto. Una scelta anche questa originale perché – come ha tenuto a sottolineare il condirettore artistico Enrico Girardi nella conferenza stampa di presentazione di stamani a cui erano presenti anche la presidente Battistina Vargiu e il direttore artistico Michelangelo Zurletti – se la Carmen di Bizet è una delle opere più celebri e rappresentate nella storia del melodramma, non altrettanto si può dire dell’adattamento datato 1981 in scena a Parigi a firma di Peter Brook che rivoluzionò la partitura dai tre atti a atto unico per orchestra da camera di 15 elementi. La tragédie de Carmen dopo Spoleto, sarà poi rappresentata nel mese di settembre in altri teatri umbri: il mercoledì 21 all’Auditorium San Domenico di Foligno, al Teatro degli Illuminati di Città di Castello giovedì 22, al Comunale di Todi venerdì 23 settembre e il 24 al Secci di Terni.
La chiusura del programma è affidata al nuovo allestimento del “Don Giovanni” di Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte in scena al Teatro Nuovo di Spoleto venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre. L’opera approderà lunedì 19 settembre e martedì 20 settembre al Teatro Morlacchi di Perugia. Direzione di Salvatore Percacciolo e regia di Henning Brockhaus.
Per il resto, lo Sperimentale rinnova l’appuntamento con gli Intermezzi del Settecento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Centro Studi Pergolesi diretto da Claudio Toscani al Caio Melisso da venerdì 9 settembre.Verrà portato in scena, prima rappresentazione in tempi moderni, “La freschezza delle donne” di Giuseppe Sellitti, libretto di Tommaso Mariani, nella nuova edizione critica di Antonio Dilella, insieme con l’intermezzo “L’ammalato immaginario” nell’edizione critica di Gaetano Pitarresi di Leonardo Vinci, figura chiave e di grande fascino della scuola napoletana. E napoletano sarà è il maestro specialista del repertorio barocco Pierfrancesco Borrelli. che dirigerà l’ensemble strumentale e i cantanti solisti del Lirico. La regia e l’allestimento scenico saranno curati da Andrea Stanisci con luci di Eva Bruno e costumi di Clelia De Angelis.
Confermato l’appuntamento con “Operalieder-le donne, i calier, l’arme, gli amori”: serata di teatralizzazione (14 settembre nella Sala Monterosso del Complesso di Villa Redenta) incentrata sui molteplici temi tipici della produzione liederistica, su musiche di Gustav Mahler. Le luci verranno curate di Eva Bruno e gli interpreti saranno sempre i cantanti solisti dello Sperimentale.