GUBBIO – A Gubbio suona l’allarme Covid, anche in relazione alla assoluta determinazione di non compromettere la possibilità di tornare a celebrare la Festa dei Ceri. Il fatto è che i dati preoccupano tutti e in testa c’è il sindaco Stirati: se infatti nell’ultima settimana di febbraio Gubbio contava 423 casi positivi, ieri se ne registravano 733, con un aumento dunque di oltre 300 casi di positività al Covid in soli 20 giorni.
“Una situazione preoccupante – sottolinea il sindaco Filippo Stirati – causata probabilmente da un allentamento generale unito all’elevata contagiosità della variante Omicron2, del 33% superiore rispetto alla Omicron1. Siamo di fronte a numeri che iniziano a destare preoccupazione, certo da non prendere sottogamba, con persone che tornano a contagiarsi anche dopo essersi già ammalate negli scorsi mesi. Sono consapevole – ha aggiunto Stirati – del fatto che la vicenda Ucraina abbia modificato la gerarchia dei temi predominanti sugli organi di informazione, purtroppo però non possiamo perdere di vista la questione Covid, anche per non sommare problemi ai problemi. Visto l’obiettivo della città, che è quello di rinascere tornando a vivere la Festa dei Ceri, occorre ora più che mai che da parte di tutti si assumano comportamenti responsabili, atti ad adottare tutte le misure che ben conosciamo (mascherine, lavaggio delle mani, utilizzo dei gel…) per far scendere l’incidenza dei casi. La rotta va invertita, e va invertita in fretta: il rallentamento della campagna vaccinale incide su questo in maniera molto negativa. L’incidenza sui giovanissimi, dai 5 ai 24 anni, è la riprova che quella fascia d’età è poco coperta dal sistema vaccinale e quindi maggiormente esposta al rischio di contagio. Abbiamo in mano tutti gli strumenti per far sì che questi numeri scendano, ossia vaccinazioni, anche per i più piccoli, e cautele, ed è bene tornare ad applicarli efficacemente”.