PERUGIA – L’arte in musica all’Accademia “Pietro Vannucci” prosegue con il concerto del Duo Charigot, che si esibirà nel secondo appuntamento della rassegna “Dialogus. Musica e Arte dal Neoclassicismo al Futurismo”, organizzato per stamattina, domenica 23 febbraio, alle ore 11, nell’Aula Magna dell’Ercole Farnese.
Un evento gratuito con approfondimenti storico-artistici a cura del direttore dell’Accademia, Emidio De Albentiis. La pianista Alessia Cecchetti e il tenore Francesco Marcacci presenteranno un insieme di arie del secondo Ottocento con alcuni pezzi per pianoforte solo. In questo secondo appuntamento, i protagonisti dell’approfondimento saranno due altri importanti direttori dell’Accademia, Francesco Moretti e Luigi Carattoli.
Il programma. Il programma presentato in questa occasione esula in parte dalla cifra specifica del Duo Charigot, invitato in questa sede a riproporre le atmosfere musicali che accompagnarono e, probabilmente, segnarono la vita di Luigi Carattoli e Francesco Moretti, per un lungo periodo che parte dalla seconda metà dell’800 fino agli inizi del ’900. In un’epoca ancora priva, di fatto, di tecnologie per la diffusione della musica di massa, si è cercato, attraverso il repertorio pianistico e vocale, di rievocare e citare i “luoghi” della musica in quegli anni. Con lo Scherzo n. 4 di Chopin e le due arie da camera di autori italiani, entreremo nelle case (non tutte ovviamente), nei salotti conviviali, dove non era insolito assistere all’esecuzione estemporanea di vari artisti che si cimentavano in brani molto conosciuti. La monumentale Dante Sonata di Liszt e la grande aria della Luisa Miller di Verdi ci riportano invece alle prestigiose sale da concerto e ai teatri d’Opera, grandi e piccoli, dell’epoca. In particolare la lirica godeva allora di una diffusione e di una capacità di attrazione paragonabile forse a quella che oggi possiede il cinema. Infine i brani di Debussy rappresentano la “modernità” che si affaccia: un esempio di innovazione musicale sul piano concettuale e stilistico che già alla fine del XIX secolo aveva influenzato diversi giovani e prestigiosi musicisti italiani. Dal punto di vista storico-artistico, l’approfondimento del professore De Albentiis sarà incentrato sul tema “Luigi Carattoli e Francesco Moretti, la salvaguardia dei monumenti e il connubio tra arte e alto artigianato”. Fin dai tempi delle demaniazioni napoleoniche l’Accademia si trovò in prima linea sul versante della tutela dei monumenti e delle opere d’arte. Tale problematica ebbe un ulteriore importante sussulto all’epoca della formazione dello Stato unitario (1861), quando, anche per un orientamento decisamente laico e anticlericale delle nuove classi dirigenti, furono soppresse molte Istituzioni cattoliche. Luigi Carattoli, appartenente a una celebre dinastia di artisti e che sarebbe divenuto Direttore dell’Accademia tra il 1883 e il 1891, cominciò la sua carriera proprio come membro della Commissione Artistica della Provincia dell’Umbria, preposta all’inventariazione degli oggetti d’arte confiscati alla chiesa. Da Direttore fu l’artefice di importanti rapporti locali e internazionali (ad esempio con il Museo di Kensington). La fama di Francesco Moretti (Direttore nel 1892-1894), è legata non solo ad interventi di restauro del patrimonio monumentale (fra cui la splendida vetrata di San Domenico a Perugia), ma proprio all’arte del vetro in sé, ove raggiunse risultati eccezionali con riconoscimenti di livello anche internazionale, come dimostra fra l’altro la sua presenza, unico italiano, all’Esposizione Universale di Parigi del 1867.