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Al Rework Toti Panzanelli e Nicola Polidori live presentano l’album “The second half of life”

PERUGIA – Stasera, 14 marzo, alle ore 22 al Rework di Perugia c’è un appuntamento speciale per il panorama vastissimo di musicisti e artisti non solo umbri: la presentazione del disco firmato dal “mitico” chitarrista Toti Panzanelli, che tra l’altro fra poco tornerà sul palco con Antonello Venditti per il “Notte degli esami tour”, e il maestro Nicola Polidori batterista e “regista” di questo lavoro per le sue ampie competenze in materia di suoni, campionature, loop e quant’altro.

Questo nuovo lavoro si intitola “The second half of life” e vede il duo unito dalla formula “Congiunzione astrale project”. Tra l’altro va segnalata la fattiva collaborazione di un altro notissimo musicista e bassista perugino, Mauro Formica, che ha provveduto al sapiente mixaggio dell’album. Di questo è altro, come nostra consuetudine, parliamo con Toti Panzanelli.
– Partiamo dal titolo?
Non ha nulla a che fare con l’età, né con il voler dimostrare chissà che: i titoli dei pezzi sono ispirati dalle caratteristiche dello Zodiaco e, curiosando nel nostro segno che per entrambi è quello del cancro, spiccava una caratteristica particolare: il cancro gestisce meglio, per l’appunto, la seconda metà della vita.
– Come e quando nasce questo vostro lavoro?
Durante il periodo della pandemia. Poi, con l’allentarsi delle restrizioni, abbiamo iniziato a vederci alla sala prove di Stix, a Perugia. Buttavamo giù delle idee musicali senza stare tanto a ragionare, poi abbiamo piano piano sviluppato il lavoro.
– Sono tutti brani originali?
Dal primo all’ultimo.
Da un primo ascolto si capisce che non si insegue un genere ma la libertà di suonare. Sbaglio?
Esattamente. E su tutto c’è il concetto di frenesia che abbiamo voluto far emergere: nel senso che è cambiato il modo di fruire della musica. Una volta c’era l’attesa spasmodica di acquistare un album e di ascoltarlo, nel modo più attento che si potesse, dall’inizio alla fine. Era un “evento”. Oggi non è più così. I brani dell’album ricreano questa sorta di frenetico puzzle.
– Siete in due ad averlo suonato?
Sì, esatto. Mi sono occupato anche delle tastiere mentre Nicola che è bravissimo con le campionature, i suoni, e quant’altro, è il regista del tutto. Mauro Formica ha curato il mixaggio.
Che altro dire? Buon ascolto. Come si faceva una volta.

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