ASSISI – La grande musica dei Queen, brani che hanno composto la storia del rock, sarà protagonista stasera, 17 marzo, ore 21 al Teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli. Il maestro Diego Basso, con l’Orchestra ritmico sinfonica italiana e le voci soliste di Art voice academy, Sonia Fontana, Giuseppe Lopizzo, Claudia Ferronato, Barbara Lorenzato, Anna Danieli, Lorenzo Menegazzo, porterà in scena in un live, le iconiche musiche dei Queen arrangiate per la grande orchestra accompagnate dalla voce lirica del soprano Claudia Sasso e dalle performance soliste di Manolo Soldera. Tra i brani proposti non mancheranno gli inni rock “Bohemian rhapsody”, “We will rock you”, “We are the champions”, le canzoni d’amore “Somebody to love” e “These are the day of our lives” e “The show must go on”.
– Com’è nata la sua passione per i per i Queen?
Prima – risponde il maestro Diego Basso – è nata essendo un fan dei Queen, parte da lì. Poi nel mio repertorio orchestrale rock sinfonico, ho inserito alcuni brani dei Queen. Quindi mi sono trovato nel 2019 a fare un concerto a Milano, dove il cantante era Marc Martel, che è colui che ha cantato nel film dei Queen. Poi, sempre nel 2019, nella prima edizione del Festival di Sanremo di Amadeus, ho fatto la serata finale come direttore ospite con il tenore Vittorio Grigolo. E lì abbiamo cantato: oltre “E lucevan le stelle”, ho anche diretto “The show must go on” dei Queen. Infine ho realizzato un progetto discografico di un brano insieme a Brian May (fondatore dei Queen). A quel punto lì, ho capito che forse appartenevo al mondo dei Queen e questo fatto doveva concretizzarsi in un concetto. Sapendo che Brian May è innamorato dell’orchestra e sapendo che Freddy Mercury era appassionato della lirica, ho pensato a un concerto con la grande orchestra rock sinfonica.
– Cosa rende la musica dei Queen una musica senza tempo secondo lei?
La grande melodia. Questa grande passione di Freddie Mercury per la lirica e di Brian May lo conferma. Sono temi che rimangono, sono temi eterni. Sono musiche che rimarranno per sempre.
– Il rock sinfonico prevede un accurato lavoro di arrangiamento di musica, come nel caso dei Queen, nata originariamente per una band, insomma per un gruppo di 6-7 elementi al massimo. Cosa comporta questo lavoro?
Ha comportato un lavoro di diverso tempo, di un paio d’anni, perché bisogna stare molto attenti che deve rimanere rock, quindi non deve diventare una sinfonia, cioè deve rimanere un pezzo rock. Quindi gli archi, i fiati vanno scritti in maniera diversa che quando si scrive un arrangiamento pop. È un lavoro di pensiero. Poi in questo concetto, le armonie, le stesure sono rimaste le stesse, non abbiamo toccato nulla. L’unica cosa che mi sono permesso di fare è un’ouverture rock sinfonica, senza le voci, di otto minuti, dove enuncio i temi principali, come si fa nell’opera. È un po’ prendere questa grande passione di Freddie Mercury per l’opera e ho inserito i pezzi di Freddie Mercury e Montserrat Caballé e da Barcelona altri due pezzi con un soprano, Claudia Sasso, quindi ho cercato di portare un po’ di noi, che non siamo una cover band, nella musica dei Queen nell’ambito del mondo rock sinfonico, pensando anche a come la pensa Brian May, come la pensava Freddie Mercury, che ha scritto Bohemian Rhapsody, che è un’opera con il contrappunto e altre mille cose della grande musica. E tutto questo lo faremo dal vivo, quindi con sette coristi, due solisti e la grande orchestra.