PERUGIA – Dopo il trio di Emmet Cohen ed il quintetto di Francesco Cafiso ieri sera, per il terzo appuntamento della stagione del Jazz Club Perugia, si è svolto all’Hotel Sina Brufani il concerto del Rosario Giuliani Quartet che ha presentato il progetto “Cinema Italia / Omaggio ad Ennio Morricone”.
In realtà “Cinema Italia” è un viaggio, pubblicato anche su disco nel corso del 2016, attraverso le colonne sonore che hanno accompagnato la grande stagione del cinema italiano, già proposto da Umbria Jazz Winter nell’edizione 2018.
Il progetto discografico è composto da nove tracce, tre composte da Ennio Morricone Morricone, quattro da Nino Rota, mentre una ciascuno sono firmate da Giuliani e Biondini, che hanno inoltre aggiunto alcune parti ad uno dei temi di Rota.
La recente scomparsa nel mese di luglio scorso di Morricone e la presenza nella pubblicazione dei temi quali “Nuovo Cinema Paradiso”, “Deborah’s theme” e “C’era una volta il West”, hanno contribuito alla dedica nei suoi confronti.
E durante il concerto sono state eseguite quasi esclusivamente composizioni di Morricone, sia presenti nel disco, che altre in esclusiva per la serata.
L’apertura è stata affidata a “Once upon a time in America” seguita da Deborah’s theme”; la prima esclusiva è stata “Metti una sera a cena”, tra le cose migliori della serata.
Altra esclusiva “Falls”, dal film “Mission” alla quale è stata unita una composizione originale di Giuliani, “Bianco e nero”, dove si è apprezzato un gustoso interplay tra Giuliani e Biondini.
Si è proseguito con il tema di “Nuovo Cinema Paradiso”, che ha visto Pietropaoli esibirsi in un lungo solo introduttivo per terminare con un brano a firma di Luciano Biondini, “What is there what is not”.
Il pubblico ha tributato un lungo applauso ai musicisti che ancora una volta, se ce fosse stato bisogno, hanno dimostrato che il jazz italiano è una realtà imprescindibile a livello internazionale.
Giuliani, nel ringraziare i presenti ed i compagni sul palco ha posto l’accento sulla prova del batterista Marco Valeri, che chiamato ad intervenire soltanto poche ore prima a causa dell’indisposizione di Fabrizio Sferra, si è calato perfettamente in un repertorio per lui inedito.
Il bis concesso ha visto il quartetto esibirsi in un tema a firma del M° Nino Rota; una lunga ed impegnativa versione di “8 ½”, dall’omonimo film di Fellini, offerta nell’arrangiamento della struttura originale pur se personalizzata, come ha sottolineato Giuliani.
Una bella serata che ha contributo, per circa novanta minuti, a farci dimenticare le brutte notizie che purtroppo ci bombardano in continuazione a seguito della pandemia da coronavirus.
Le foto sono di Enrico Tomassini