ASSISI – Il Festival Radicanti 2023 si è aperto venerdì 13 ottobre nella chiesa di San Leonardo con uno straordinario concerto di canti della tradizione orale umbra; protagoniste della serata Patrizia Bovi e Francesca Breschi. Le due musiciste, impegnate da più di trent’anni nello studio e nella diffusione della musica popolare (entrambe sono componenti del Quartetto Vocale di Giovanna Marini dal 1990) hanno proposto un interessantissimo e coinvolgente percorso attraverso ballate di amori impossibili e disperati, canti di lavoro e canti di Passione della Settimana Santa. Le bellissime voci delle cantanti ricche ed espressive, attraverso un canto autentico e sincero, elegante anche nelle declamazioni più accese, hanno entusiasmato il pubblico. Come sottolinea l’etnomusicologo Giancarlo Palombini, che ha introdotto il concerto, “l’operazione compiuta dalle due artiste non è una semplice riproposizione del canto popolare, ma un’ispirazione che parte da documenti originali e che si evolve in direzione di una creazione artistica. Il canto popolare è la musica di un mondo che non c’è più e che per essere conosciuto ed apprezzato ha bisogno di essere attualizzato.” Patrizia Bovi e Francesca Breschi sono riuscite pienamente nell’intento avvicinando e appassionando gli ascoltatori ad una musica sconosciuta e che è parte della nostra storia.
Il Festival Radicanti nasce lo scorso anno grazie all’Associazione MusiCittà, fondata a Perugia nel 2017 dalla direttrice di coro Carmen Cicconofri che ci ha illustrato le varie declinazioni del progetto di musica popolare.
Come nasce Radicanti?
Nella mia attività musicale pongo l’attenzione sulla voce in tutte le sue forme; penso che il canto popolare rappresenti una delle forme più originali e pure delle espressioni vocali, ma purtroppo ce ne stiamo allontanando. Ogni regione vive la propria tradizione orale in modo diverso: nelle regioni del centro Italia non troviamo la stessa conservazione che invece si riscontra nelle isole o sui monti nella zona delle Alpi. L’Umbria ha perso il contatto con il patrimonio musicale della tradizione e il Festival è un’occasione per recuperarlo: un recupero che tiene in considerazione la natura della musica, in quali contesti e con quali scopi veniva eseguita e da chi, ma che prevede anche una pratica che utilizza nuove forme per la diffusione di questo genere al pubblico di oggi. Abbiamo chiamato il festival Radicanti perché mette al centro le radici del canto.
Come si articola il Festival?
Il concerto di Patrizia Bovi e Francesca Breschi è il primo concerto del Festival ma ci sono stati e ci saranno altri eventi dedicati al canto popolare umbro. Radicanti 2023 è un progetto che si articola in tre aspetti: la trasmissione, l’interpretazione e l’evoluzione
Per la trasmissione del repertorio abbiamo svolto due lezioni-concerto per le scuole di Gualdo Tadino e Bastia Umbra, tenuti dai musicisti di Sonidumbra, in cui gli studenti hanno potuto ascoltare, cantare e partecipare attivamente. Per l’aspetto interpretativo abbiamo invitato due grandi musiciste – Patrizia Bovi e Francesca Breschi- che interpretano, attraverso la loro chiave di lettura, la tradizione musicale che ben conoscono; uno sguardo al passato molto rispettoso ma contaminato o se vogliamo, arricchito, dal loro bagaglio culturale di competenze musicali che vanno dalla musica antica a quella d’autore. La terza declinazione è l’evoluzione e la mia idea è di far cantare la musica popolare ai cori. Abbiamo chiesto al compositore perugino Enrico Bianchi di selezionare cinque canzoni umbre e di rielaborarle per coro. Bianchi ha consultato le teche Rai, che costudiscono i materiali di musica popolare registrata per le campagne umbre dagli etnomusicologi, ha scelto cinque canti e li ha rielaborati per cinque diversi organici: due brani per coro a voci miste con uno stile più vicino alla tradizione popolare, un brano per quartetto vocale con un’ispirazione più contemporanea, uno sacro per coro femminile e un altro per coro di voci bianche. Questi canti saranno eseguiti sabato da I Coristi a Priori e I Mini Coristi a Priori, gruppi che ho fondato e che dirigo. Durante lo spettacolo Enrico Bianchi e l’etnomusicologo Giancarlo Palombini spiegheranno il contesto dei provenienza dei brani, ascolteremo le tracce originali depositate alla Rai e la rielaborazione di Bianchi.
Il festival si concluderà domenica 15 ottobre a Panicale con il workshop sui repertori vocali della tradizione umbra curato dalla cantante di Sonidumbra Barbara Bucci.
La piacevolissima serata ad Assisi si è conclusa nel retro della chiesa di San Leonardo, in un grazioso giardino cha affaccia sulla vallata di Santa Maria degli Angeli, a parlare delle nostre tradizioni musicali e culinarie tra un sorso di trebbiano spoletino e una degustazione di dolci tipici locali.