PASSIGNANO SUL TRASIMENO – Si avvicina a grandi passi la festa del Natale. A Passignano il Natale assumerà un aspetto speciale, nuovo ed inedito. E’ infatti prevista per il giorno 25 dicembre alle ore 17 la prima proiezione dell’ologramma basato sulla leggenda di Agilla e Trasimeno. Mentre fervono i preparativi per curare tutti gli aspetti tecnici legati all’ologramma e mentre è da ricordare che la proiezione dell’ologramma rientra nell’ambito del ciclo di manifestazioni di Passignano sul Trasimeno tra Rocca e Leggenda che include tutta una serie di manifestazioni attigue (consultabili sul sito www.nataleapassignano.it e sulle pagine facebook), ci addentriamo nella rivisitazione della leggenda che è stata in parte modificata seguendo lo storyboard di Claudio Bianconi e i testi coprodotti da Claudio Bianconi e Emanuele Regi.
In epoca romana un monte delimitava a nord l’area del lago. Sorpassato il monte Imeno o Menio la vista si espandeva sullo specchio d’acqua a forma di cuore. Trasimeno dunque deriva dal suffisso trans – passare oltre – e Imeno, nome del monte. Ma Trasimeno, nell’immaginario popolare e nel corso dei secoli ha assunto progressivamente le sembianze di un principe, figlio del dio Tirreno, che diventa il protagonista di una vicenda tanto tragica quanto romantica che ancora oggi illanguidisce chi la ascolta. Nella nostra rivisitazione della leggenda abbiamo volutamente aumentato il livello di pathos che la storia produce, immettendo le figure estranee all’originale, della madre, del sapiente e del padre Tirreno che attuerà la sua vendetta nei confronti di Trasimeno, reo di aver disatteso i suoi ordini. La leggenda di Trasimeno vede il principe irretito dalla bellezza della ninfa Agilla, ma prima ancora di incontrarla passa per vari stati di coscienza prodotti da un vaticinio su quanto gli accadrà. In questa visione del futuro è aiutato invano dallo spirito della mamma, la regina, morta ormai da anni, che gli appare davanti agli occhi quando, solo, raggiunge l’isola Polvese e varca la soglia delle fortezza. La regina lo accompagna in alto, sulla sommità della rocca, dove vive un vecchio saggio e veggente che gli predice di fare molta attenzione all’elemento acqua. Trasimeno, disorientato dalla veggenza, esce dalla rocca e tramite il passaggio in un varco magico, si ritrova in un giardino paradisiaco dove incontra Agilla. Tra i due scocca subito la scintilla dell’amore, un amore contrastato però dal re Tirreno che si avversa alla decisione delle nozze e scatena, lui potente dio, gli elementi della natura, vento e bufere, contro Tirreno che stava tornando all’isola Polvese per rincontrare Agilla. A quel punto gli eventi lo travolgono e Trasimeno finisce per essere inghiottito dalle alte onde del lago. Agilla si dispera e, nella sua infinita tristezza per quanto accaduto, emette un lamento che si traduce in una sorta di nenia ipnotica che ha il potere di incantare e affabulare quanti si avvicinano alle rive del lago. Il lamento si esprime più forte quando il vento cambia e passa tra i rami degli alberi che emettono il suono incantato.