A Tiferno Comix Dino Battaglia, il Visconti del fumetto
CITTA’ DI CASTELLO – C’è ogni volta una certa emozione nell’annunciare la nuova avventura di Tiferno Comix. Un po’ come accadeva, e accade ancora per taluni, quando si va in edicola per chiedere l’ultimo numero di… Molti autori/personaggi di un vissuto visionario-letterario nazional popolare si sono susseguiti in questi 17 anni, come ha spiegato Gianfranco Bellini, presidente degli “Amici del Fumetto” di Città di Castello. Stavolta, però, la proposta riguarda un monumento del fumetto nazionale e internazionale: Dino Battaglia. Così potente e convincente fu la sua vena rivoluzionaria che ruppe con la tradizione delle strisce di bonelliana memoria, per affrontare spazi più ampio del foglio sia con il disegno che con le sceneggiature. E questo ultimo aspetto, nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta a palazzo Cesaroni nei giorni scorsi, l’ha magistralmente illustrata Franco Barrese, anima, con Bellini, di Tifererno Comix, spiegando come la moglie di Battaglia, Laura De Vescovi, sia stata fondamentale per il marito, in quanto paziente e straordinaria autrice non solo delle tavole retro colorate di Battaglia, ma autrice, appunto, dei testi.
L’apertura della mostra avverrà sabato 14 settembre a palazzo Vitelli alle ore 18. Resterà aperta dal giovedì alla domenica (10-12/15,30-19,30) sino al 3 novembre e si intitola “Dino Battaglia, la perfezione del grigio tra sacro e profano” Saranno 320 le tavole originali esposte, le più importanti in assoluto.
Si partità da “Il Corriere dei Piccoli” e Topo Gigio per proseguire poi con le illustrazioni dei racconti di Edgar Allan Poe, del Golem, della guerra, di “Un uomo un’avventura”. E poi le fiabe, i soldati e i soldatini, l’Ispettore Coke che merita la notizia: sarà infatti il tratto magistrale di Corrado Roi a terminare il capitolo rimasto incompiuto dell’opera di Battaglia. Un vero capitolo a sé all’interno della mostra. E poi, proseguendo, ecco San Francesco con le tavole originali. Presenti anche materiali che potremmo definire insoliti: dalle sculture di 6 centimetri ai soldatini, dei quali Battaglia fabbricò a mano molti modellini di tutte le epoche.
Oppure gli schizzi preparatori che illustrano come preparava scrupolosamente il proprio lavoro. Non solo e non basta: l’eccezionalità di questa esposizione, come ha spiegato Bellini, risiede nell’impegno straordinario del collezionista Pietro Alligo, editore della Casa Editrice “Lo Scarabeo” e, in questo specifico caso, di uno dei cataloghi più prestigiosi e curati che siano mai stati dedicati agli autori di fumetti. Non solo: da lui sono state commissionate figure tridimensionali ispirate ai disegni di Battaglia quali la mummia e il Golem, alte più di 2 metri, realizzate dalle sapienti mani di Michele Guaschino, scultore iperrealista, già artefice di alcune sculture per conto dell’artista Maurizio Cattelan. Rapito da Battaglia, come spiega ampiamente il catalogo, “Dino era particolarmente affascinato dalle gradazioni del grigio che otteneva con un batuffolo di cotone e mascherine sagomate su carta vegetale. Sono convinto che nei suoi grigi Battaglia vedesse diverse varietà di colori. Forse per questo non sentiva l’esigenza di usare il rosso vermiglio, il blu oltremare, il verde acqua, il giallo canarino: non ce n’era bisogno, il colore che voleva era tutto nelle sfumature dei suoi grigi. Mi piace pensare che, dopo una vita passata al suo piccolo tavolo da lavoro, tra squadrette, cartoncini, matite, china, pennini, batuffoli di cotone, dopo tante variazioni ed esperimenti, nelle ultime tavole disegnate Battaglia sia riuscito a ottenere quella sfumatura del bianco e nero che aveva nell’anima e che da sempre cercava: il grigio perfetto”.
Il direttore artistico fin dalla prima edizione di Tiferno Comix, Vincenzo Mollica, non ha dubbi: “Dino Battaglia era un genio. Era simpatico e dotato di una raffinata ironia. Era un pittore vero, che ha espresso il suo talento pittorico attraverso il fumetto. Era colto e nello stesso tempo un acuto osservatore del suo tempo. Non parlava mai per frasi comuni. Conversare con lui era un vero piacere. Per me Dino Battaglia è stato il Luchino Visconti del fumetto italiano, un artista unico e inarrivabile. Non gli ho mai visto sbagliare un disegno, non l’ho mai visto fare compromessi con la serialità, il suo fumetto è arte allo stato puro. Ogni suo volume per me è un capolavoro”.
Sarà un bel vedere, sarà un bel capire, sarà una straordinaria mostra da vedere.
Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.