A Terni scoppia la carruccio-mania, sfida di creatività per maggiaioli

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TERNI – A Terni e dintorni è scoppiata la carruccio-mania.  Ci voleva il dramma del coronavirus perché dopo anni di polemiche in tanti si riscoprissero maggiaioli.
Ancora tre giorni per inviare le proprie creazioni, ma i carrucci di maggio pervenuti finora a G ente Cantamaggio per la sfilata da tavolo prevista nella sera del 30 sono già tantissimi. Altrettanti sono in lavorazione e anche chi scrive ha avuto il suo da fare.
Come volevasi dimostrare da più parti, non sono le dimensioni o l’irreggimentazione in circuiti stabiliti a fare la festa, anzi! Già lo scorso anno, con i carrelli, la faccenda era apparsa chiara, ma mai come in questo tempo sospeso i ternani sono stati così creativi.

“Purtroppo – dicono da G ente Cantamaggio –  la sfilata dei minicarri realizzati dalle scuole primarie e dell’infanzia è stata inspiegabilmente abbandonata, così lo scorso anno abbiamo pensato di dare ai bambini la possibilità di divertirsi realizzando piccole creazioni da collocare nei carrelli della spesa”.
I carrelli di maggio sono stati il primo esempio di realizzazione degli oggetti festivi aperto alla partecipazione della città, al di fuori dell’organizzazione ufficiale della festa e a divertirsi non sono stati solo i più piccoli.
Quest’anno, con la tragedia della pandemia, ecco i carrucci, un’altra novità “per restare comunque uniti nello spirito della tradizione e nell’identità cittadina e per avvicinare le persone alla tradizione del Cantamaggio ternano”.
Così, mentre i carri di maggio “veri” sono entrati in stand by e la competizione dei gruppi maggiaioli senior per il momento si sposta nella realizzazione degli allestimenti sui balconi, l’energia sprigionata dalla realizzazione dei carrucci scorre nelle chat, nel telefono, nella posta elettronica. E’ qui che si condividono e commentano progetti e fasi di realizzazione. E mentre pranzo e cena non hanno più orario, il dilemma sulle misure regolamentari arrovella: “Quaranta centimetri di lunghezza, compreso il manico o quello è da considerarsi a parte?
E se i tavoli delle cucine al momento sembrano il banco di un rigattiere dopo una rissa è perché il pensiero dominante è la ruota e insospettabili madri di famiglia “con un nervo per capello” minacciano di segare il tavolino della sala se non scappano fuori quattro rotelle da mettere sotto la loro composizione. Sì, perché il carruccio puoi anche interpretarlo come centrotavola e realizzare la cosa più chic del mondo con quello che trovi girando per casa, ma se non è semovente, non conta.
Nel tutorial di Susanna Ponzo pubblicato nella pagina facebook di G ente Cantamaggio si offrono alcune soluzioni. E vai con i tappi, i bottoni, le tazzine e chi più ne ha, più ne metta. Quale sarà il carruccio più caruccio? Prepariamoci a vederne delle belle!
Lorella Giulivi

Redazione Vivo Umbria: