Cerca
Close this search box.

A Terni, Foligno e Todi “Zio Vanja” di Anton Čechov diretto da Leonardo Lidi

PERUGIALeonardo Lidi porta in scena a Terni, Foligno e Todi lo spettacolo Zio Vanja di Anton Čechov, seconda tappa del “Progetto Čechov”, Trilogia diretta dallo stesso Lidi che ha visto in successione dal 2022 al 2024 gli spettacoli Il gabbiano, Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi. Una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con il Festival di Spoleto.

Zio Vanja sarà martedì 28 e mercoledì 29 gennaio alle 20.45 al Teatro Secci di Terni, giovedì 30 gennaio alle 21 al Politeama Clarici di Foligno e venerdì 31 gennaio alle 20.45 al Teatro Comunale di Todi.

Sul palco (in ordine alfabetico): Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Sara Gedeone, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani.

LO SPETTACOLO

“Scritta e ambientata nel 1890 – si legge nella presentazione dello spettacolo –  la commedia intreccia temi ricorrenti nelle opere maggiori di Čechov, basta guardare i personaggi: Zio Vanja amministra la tenuta del professor Serebrjakov, dove vive con la madre e con Sonja, figlia di primo letto del professore. Zio e nipote vivono una vita di lavoro e di affetti silenziosi e rinuncia alle speranze segrete. Quando il professore arriva con la sua seconda moglie Elena, la vita di campagna viene turbata: emergono le frustrazioni di Elena, delusa dalla vanità presuntuosa del marito, ma decisa a non rispondere all’amore di Vanja e al corteggiamento del dottor Astrov, di cui è segretamente innamorata Sonja. All’amarezza delle illusioni (di Sonja, di Elena, di Vanja e del dottore) si accompagna una riflessione di fondo sul senso della vita degli individui e sulle trasformazioni sociali (e anche sul rapporto fra uomo e natura). Quando Elena e il professore torneranno alla loro vita cittadina, ai più consapevoli Vanja, Sonja e Astrov, ecologista profetico, non resterà che tornare al silenzio operoso e rassegnato della loro solitudine”.

NOTE DI REGIA: LEONARDO LIDI

Leonardo Lidi ph Gianluca Pantaleo

La seconda tappa del Progetto Čechov abbandona il gioco e si imbruttisce col tempo. Spazza via i contadini che citano Dante a memoria, per consentire un abuso edilizio ambizioso e muscolare. C’era un grande prato verde dove nascono speranze e noi ci abbiamo costruito una casa asfissiante con troppe inutili stanze a occupare ogni spazio vitale. Avevamo sfumature e ora c’è un chirurgico bianco e nero che strizza l’occhio allo spettatore intelligente. Avevamo donne e uomini che cercavano la vita attraverso l’amore, ma abbiamo preferito prenderne le distanze. Quando? Quando è diventato troppo poco parlare d’amore? Come se poi ci fosse qualcos’altro di interessante. Se nel Gabbiano sprecavamo carta e tempo nel ragionare sulla forma più corretta con la quale passare emozioni al pubblico, divisi tra realismo e simbolismo, tra poesia e prosa, tra registi, scrittori e attrici, e ci bastava una panchina per tormentarci dei dolori del cuore, in Zio Vanja l’arte è relegata a concetto museale, roba da opuscoli aristocratici, uno sterile intellettualismo che non pensa più al suo popolo, che annoia la passione e permette agli incapaci di vivere di teatro. E allora che questa strana famiglia cantata da Čechov abbia la faccia di Gaber. La sua maschera irriverente. O meglio ancora di Freak Antoni. Che sia stonata e sgrammaticata. Sconfitta dai propri fantasmi. Ripugnante e fastidiosa. Che prenda in giro chi si nasconde dietro ai progetti perché spaventato e che faccia tanti e tanti e sentitissimi applausi a chi crede che Zio Vanja sia un testo attuale perché parla di alberi”. 

LA SCHEDA

Mario Pirrello, Francesca Mazza, ph Gianluca Pantaleo

ZIO VANJA

PROGETTO ČECHOV – seconda tappa

di Anton Čechov

regia Leonardo Lidi

con Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Sara Gedeone, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani

scene e luci Nicolas Bovey

costumi Aurora Damanti

suono Franco Visioli

assistente alla regia Alba Porto

produzione Teatro Stabile dell’Umbria, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con Spoleto Festival dei Due Mondi

durata 1 ora e 45

*****************

Info e biglietti

PRENOTAZIONE TELEFONICA Botteghino Telefonico Regionale del TSU 075 57542222, tutti i giorni feriali dalle 17 alle 20. La vendita online è disponibile sul sito www.teatrostabile.umbria.it

Articoli correlati

Commenti