A teatro per andare oltre il pregiudizio “sordo uguale a muto”

PERUGIA – L’altra sera al Teatro Morlacchi  il sipario si è alzato per lo spettacolo “Più in là…oltre il nulla” con un fantastico team teatrale composto da ragazzi con sordità e udenti che hanno recitato insieme, dimostrando ad un ampio pubblico che il diffuso pregiudizio ‘sordo uguale a muto’ è ormai superato.

 

Lo spettacolo è stato realizzato con la collaborazione del Teatro Le Onde di Domenico Madera, regista, e il patrocinio del comune di Perugia e della Provincia di Perugia. La rappresentazione teatrale è stata anche l’occasione per festeggiare il decennale dell’Associazione Fiadda Umbria  (Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie).

 

 

Ai microfoni di Vivoumbria, il Presidente Mattia Liguori: classe 1995, giovanissimo e determinato, ci racconta con entusiasmo gli obiettivi dell’associazione e un interessante progetto per il futuro:

 

“In Umbria Fiadda è nata 16 anni fa e da allora si impegna per i diritti delle persone con sordità e delle famiglie. Dalla diagnosi precoce fino al raggiungimento dell’autonomia, facciamo corretta informazione e offriamo supporto alle famiglie con sportelli di ascolto. Siamo ormai integrati sul territorio dove abbiamo sviluppato molte collaborazioni. Insieme alle numerose attività, è nato dieci anni fa anche un laboratorio teatrale che vede recitare insieme ragazzi con sordità insieme a ragazzi udenti.

 

Oggi è molto importante la diagnosi precoce, grazie alla quale anche le famiglie possono essere più preparate. Ad oggi è possibile acquisire il linguaggio verbale con la protesizzazione o con l’impianto cocleare, per le sordità più profonde. Grazie a un percorso di logopedia, anche le persone con sordità diventano autonome. In Italia siamo stati all’avanguardia su questo tema: i bambini con sordità non sono obbligati a frequentare istituti speciali. Il nostro paese è stato il primo e l’unico a compiere il passo giusto in questo senso: i bambini con sordità vanno a scuola come tutti imparando la lingua italiana per leggere e scrivere”.

 

L’esperienza teatrale è stata fondamentale per i ragazzi e anche per te.

 

“Assolutamente sì, l’esperienza teatrale è stata importante. Il teatro ha avuto una duplice funzione per noi, persone con sordità: da un lato ci è servito per esercitarci con la dizione e dall’altro ha avuto un effetto terapeutico attraverso cui abbiamo potuto superare l’imbarazzo e metterci in gioco”.

 

In un tuo intervento hai parlato non di ‘abbattere barriere’ ma di ‘superarle’. Cosa significa?

 

“Sicuramente il modo giusto per superare le barriere e sradicare i pregiudizi è fare informazione. Chi non si trova a contatto con persone con difficoltà non sa di cosa si tratta quindi l’informazione è la prima cosa: basta poco per trovare gli strumenti adatti e mettere tutti a loro agio. Quando parlo di superamento delle barriere non penso solo al concetto di accessibilità ma anche a quello di fruibilità, mi spiego meglio: se esiste una barriera architettonica che non può essere modificata, ci deve essere anche un cartello che indichi che c’è una barriera per alcuni soggetti con difficoltà, questo significa dimostrare rispetto. Negli anni ho capito che le barriere non sono solo architettoniche ma culturali: se non c’è la conoscenza, accidentalmente si può mancare di rispetto a un gruppo di persone. Per questo è importante sensibilizzare la società in toto.

 

Una volta il pregiudizio “sordo uguale muto” era molto diffuso e l’ho vissuto sulla mia pelle: quando si parlava di teatro, le persone mi domandavano stupite se parlassi sul palco, oggi mi chiedono di che tratta la commedia! È un cambiamento importante. Già da più di 40 anni esistono le protesi acustiche e oggi l’autonomia è un traguardo importante da raggiungere”.

 

 

In programma per l’estate c’è un Festival innovativo, cosa puoi dirci?

 

Stiamo portando avanti l’idea di un nuovo format inclusivo che non metterà le disabilità al centro ma permetterà a tutti di godere di musica, spettacolo e sport sentendosi a proprio agio. Restate sintonizzati dunque, sui canali social di Fiadda Umbria!”.

 

 Photo credits: Elisa Brufani

Federica Mastroforti: Perugina con un’anima nomade grazie alla quale scopro storie e provo a raccontarle. Comunicatrice del Terzo Settore, appassionata di fotografia e aspirante giornalista pubblicista.