A Suoni Controvento Sara Marini e il suo originalissimo viaggio in dialetto tra due “isole”: Sardegna e Umbria

CAMPELLO SUL  CLITUNNO – C’è un concerto a Suoni Controvento, fra i tanti con protagonisti nomi notissimi, che merita attenzione ed è quello di Sara Marini, musicista umbro-sarda (nella foto di copertina), perché propone il 25 luglio alle ore 18.30 nel magnifico scenario di Campello sul Clitunno un lavoro interessante, originale. Non per niente con questo suo progetto è stata finalista come “Miglior album in dialetto” al Premio Tenco 2020 e di esso si parla nel secondo volume  della prestigiosa enciclopedia sulla musica sarda “Boghes e Sonos” edito  dalla Fondazione Maria Carta. 

Sara Marini

Il disco in questione si intitola “Torrendeadomo-Ritorno a casa” ed è la realizzazione di un progetto all’insegna del folk che affronta temi universali, di popolo, appunto:  amore, terra, viaggio, devozioni. Tra l’altro Sara Marini sarà in concerto con bravissimi musicisti, tra questi un artista di cui Vivo Umbria si è spesso occupata, ovvero il maestro Goffredo Degli Esposti, membro fondatore di Micrologus, con i suoi straordinari strumenti a fiato. Assieme a loro Paolo Ceccarelli (chitarra), Lorenzo Cannelli (tastiera), Francesco Savoretti (percussioni).

 

TORRENDEADOMO

Questo è il  secondo album di Sara Marini e, come detto, è il racconto di un  viaggio attraverso le origini. Meglio, un viaggio tra due isole: la Sardegna circondata dal mare, con la sua sensazione di infinito e di apertura totale verso l’ignoto, e l’Umbria, “isola” circondata dai monti maestosi, mistici, protettivi. 

Dodici canzoni originali che attingono alla musica popolare e alla world  music, filastrocche e giochi innocenti (ma non troppo) di bambini, ninne  nanne e affanni di madri, angeli custodi, amori antichi, re e castelli, pene  d’amore, libertà e paure. Così, l’unione di queste due realtà territoriali e  culturali così diverse ha dato vita ad un album che sa di terra, ma anche di  sale e mare; che unisce al suono delle corde di Paolo Ceccarelli, i colori  dell’organetto di Monica Neri e, in alcuni brani, quelli del pianoforte di  Lorenzo Cannelli e della lira calabrese di Davide Ambrogio.

Goffredo degli Esposti

Abbiamo detto della partecipazione-collaborazione di Goffredo Degli Esposti: caratterizzante l’utilizzo dei suoi fiati. A cominciare dal kaval, antico  strumento originario dell’area mediterranea; il flauto doppio che arriva dal  Medioevo, la zampogna di età rinascimentale e il flauto col buttafuoco, uno  dei principali strumenti a corde cinque-seicenteschi tipici dell’area  napoletana; un salterio a percussione della tradizione spagnola,  completamente rinnovato, con l’aggiunta di ponticelli mobili, corde di  metallo e particolari bacchette. 

Fondamentale la sezione ritmica, affidata a Francesco Savoretti che adotta  un particolare set up percussivo messo a punti in anni di studi. Riesce così a  fondere il suono del daf iraniano con timbriche provenienti da culture e paesi  diversi, quelle ad esempio delle krakeb, nacchere in metallo, del bendir, un  tamburo a cornice dell’area del Maghreb, e dell’adufe, un tamburo quadrato  suonato per lo più dalle donne nella penisola iberica.  

SARA MARINI 

 

Cantante, interprete, appassionata ricercatrice e  studiosa delle tradizioni italiane e del mondo, si forma come cantante in  età giovanissima, inizialmente con studi privati sotto la guida di Daniela  Maltese e Claudia Fofi e seguendo diversi seminari con maestri come Francesca Breschi e Bruno de Franceschi, successivamente anche come  musicista e didatta presso l’Accademia Percentomusica di Roma diretta da Massimo Moriconi. Si dedica allo studio del canto tradizionale italiano sotto  la preziosa guida di Giovanna Marini partecipando anche a viaggi di ricerca.  Studia e collabora con artisti tra i più rinomati del panorama popolare  italiano quali Elena Ledda, Simonetta Soro, Nando Citarella. Il primo  progetto discografico di Sara Marini è “Decantoincanto alla terra donata non  si guarda in bocca” e “Canta Perugia” progetto di testi attuali in dialetto, su musiche tradizionali umbre. È tra le protagoniste del progetto discografico  “Yayla Musiche Ospitali” in collaborazione con il Centro Astalli, prodotto da Appaloosa Record in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato

È attualmente impegnata in vari ensemble, dove interpreta musica popolare  di diversa provenienza, tra cui Djelem do Mar progetto di musica  etnopopolare sul Mediterraneo e oltre, Alma Negra progetto di musica tradizionale sudamericana.  

 

Redazione Vivo Umbria: