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A Sant’Anatolia di Narco la cabina elettrica diventa un’opera di street art

SANT’ANATOLIA DI NARCO – Una cabina elettrica che diventa un’opera d’arte, elemento di dialogo con i cittadini, narrazione di un territorio: è quanto avvenuto a Sant’Anatolia di Narco dove, di fianco a piazza Corrado, è stata inaugurata l’opera di street art, realizzata dall’artista Giulia Buonanno, con il titolo “Biosintesi di un pensiero elettrico”. Oggetto dell’intervento artistico è stata la cabina elettrica situata lungo la strada che costeggia il centro del castello medievale di Sant’Anatolia e che si affaccia sulle canapine, i terreni coltivati a canapa che lambiscono il fiume Nera.

Al taglio del nastro, in piazza Corrado, sono intervenuti il sindaco di Sant’Anatolia di Narco Tullio Fibraroli, la direttrice del Museo della Canapa Glenda Giampaoli, l’artista Giulia Buonanno, il curatore Gianluca Marziani, il responsabile Zona Umbria di E-Distribuzione Davide Balzini, il capo unità operativa 2 Foligno/Spoleto di E-Distribuzione Daniele Biscontini, i collaboratori operativi dell’azienda, Federico Rosa di Enel Affari Istituzionali e Sostenibilità centro Italia e Riccardo Clementi di Enel Comunicazione Toscana e Umbria. Hanno partecipato all’iniziativa anche i bambini della Scuola Primaria di Sant’Anatolia che, guidati dalle loro docenti e dal personale del Museo della Canapa, hanno realizzato bellissimi disegni immaginando decorazioni e opere d’arte per la cabina in base alle loro ispirazioni.

L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Sant’Anatolia di Narco ed E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, con un progetto congiunto per trasformare un elemento con una funzione tecnica, importante snodo del sistema elettrico territoriale, in un oggetto artistico capace di integrarsi con l’ambiente circostante.

Nel dettaglio, l’artista ha realizzato sulle quattro facciate della cabina un’opera che rappresenta il tematismo, legato alla canapa e al tessile, che da anni caratterizza il territorio e ne costituisce una presenza significativa con il Museo della Canapa presente a Sant’Anatolia di Narco dal 2008. Le attività sono cominciate a inizio settembre e si sono concluse a metà dello scorso mese. La cabina, rivestita d’arte, è diventata oggetto di interessanti attività di diffusione con turisti e residenti e in collaborazione con la stessa artista all’interno di “Fioritura d’arte Urbana”, evento inserito nel progetto “Valnerina Experience” – Avviso volto al sostegno alla realizzazione di progetti di valorizzazione e sviluppo dell’offerta territoriale e dei servizi ad essi connessi – Fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica e POR-FESR 2014-2020 – Azione 8.7.1.

Il progetto si delinea come un sistema integrato tra l’attività di trasformazione dell’immagine della cabina e le attività laboratoriali fondate sul principio partecipativo, con l’obiettivo di proseguire le narrazioni etnografiche legate al tema della canapa integrandole con nuovi percorsi narrativi per un futuro bio-ispirato. L’idea trova la sua genesi soprattutto nel lavoro di Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, tra le massime autorità a livello internazionale impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante, creature intelligenti e sensibili, capaci di scegliere, imparare e ricordare. Secondo Mancuso, partendo dal presupposto che la risoluzione dei problemi è una buona definizione dell’intelligenza, si può affermare che le piante sono creature intelligenti, poiché possiedono una capacità di adattamento superiore a quella dell’uomo. L’intelligenza delle piante è legata ad altre abilità straordinarie, come la capacità di riconoscere i suoni e la musica, o di ritirarsi al ronzio degli insetti. Oltretutto quest’ultime sono in grado di “comunicare” tra loro attraverso la trasmissione di segnali elettrici, costituendo in tal modo un qualcosa di simile a un “cervello”, capace di intercettare i segnali dall’ambiente e di costruire strategie di adattamento.

E-Distribuzione ha già promosso numerosi interventi di street art sulle cabine elettriche dell’Umbria e della Toscana, dal murales dedicato a San Michele Arcangelo a Bastia Umbra alle opere di Orvieto dedicate ad Aldo Netti e alla salvezza del pianeta con ‘SOS Orso Polare’, dai dipinti dei pittori del Mugello ai murales di Grosseto, dal verde verticale di Calenzano al mosaico di Pievasciata, dal dipinto ‘Il nonno e il bambino’ di Tregozzano ad Arezzo a ‘Il Volo, sguardo sulla Piana’ a Sesto Fiorentino, da ‘Il Mare’ ad Albinia fino alle creazioni del pittore Ivano Danti a Montieri e alle opere di street art legate alla storia di Castelnuovo Garfagnana. Tutte le info e i dettagli sui canali social e sul sito web di E-Distribuzione nella sezione dedicata: https://www.e-distribuzione.it/Azienda/sostenibilita/street-art.html.

Gianluca Marziani, curatore del progetto assieme a Stefano Antonelli, ricorda la periodicità che lega quest’intervento alle molteplici operazioni di street art nate durante i suoi anni a Spoleto e sottolinea lo stretto legame che questa cabina di Sant’Anatolia di Narco ha con questo luogo. In particolare, la cabina tesse una sinergia biologica tra la narrazione della pittura e il valore contestuale del messaggio etico. Giulia Buonanno ha creato un segno magico nel paesaggio, un landmark inclusivo che si adagia sulle pareti di una cabina Enel, trasformandola in una finestra onirica del pensiero “elettrico”. Il risultato crea la giusta metafora universale, unendo corrente elettrica e natura rigogliosa, genius loci e invenzione fantastica, natura e poesia pittorica.”

Per il Sindaco Tullio Fibraroli la trasformazione di questa cabina dell’Enel, posta a ridosso del centro storico, “è stata un’operazione di riqualificazione molto importante. Un manufatto elettrico, con un impatto visivo nel contesto urbano e naturale che circonda l’abitato, è stato rivestito in una forma nuova, accattivante, contemporanea. Grazie a un simile intervento, la cabina non è più solo una macchia grigia nel verde dei boschi, ma è tornata in armonia con ciò che la circonda, diventando addirittura un elemento di spicco su cui posare lo sguardo, fuso nel paesaggio. Un’iniziativa che, visti i temi sviluppati dalla stessa artista, conferma anche la vocazione a riattualizzare il passato, a legare la tradizione con la modernità, questa volta sviluppata proprio grazie all’arte. È importante inoltre sottolineare lo sforzo congiunto che stiamo portando avanti insieme a E-Distribuzione e alla Regione Umbria proprio nell’ottica di un miglioramento urbanistico del nostro territorio”.

“Questa iniziativa in collaborazione con il Comune di Sant’Anatolia di Narco – ha detto Davide Balzini, responsabile Umbria dell’Azienda elettrica – ci rende particolarmente orgogliosi, perché valorizza il territorio mediante la realizzazione di un’opera d’arte su un impianto che normalmente ha una funzione tecnica: con questo intervento siamo riusciti a far sposare arte e tecnologia e la cabina, già snodo importante per il servizio elettrico, è diventata elemento di attrazione dal punto di vista estetico ed artistico, con benefici per la sostenibilità ambientale, il decoro urbano, la diffusione della cultura e la promozione del turismo sostenibile.”

Giulia Buonanno è un’artista visuale diplomata all’Accademia di Belle Arti di Macerata con specializzazione in Cultural Heritage Project Manager all’ISTAO di Ancona. Nasce nel 1991 ad Ancona e dimostra fin dall’infanzia una naturale predisposizione per il disegno. Inizia il suo percorso artistico tra pittura e mosaico, ma ben presto avverte il bisogno di leggere lo spazio pubblico come luogo di progettazione e incontro. Il suo diploma di laurea verte sullo spazio pubblico incentrata su un lavoro di progettazione artistica nei luoghi colpiti dal terremoto.

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