FERENTILLO – La chiesa diruta di San Nicola di Casarioso a Monterivoso, mostra dipinti di pregevole valore artistico emersi da sotto gli strati di intonaco. Ne abbiamo giĆ parlato ma in occasione della Santa Pasqua vogliamo riproporre alla attenzione un particolare assai interessante. Andiamo con ordine. Senza dubbio i luoghi dell’arte, della tradizione popolare e della fede, purtroppo sono rimasti nel limbo nel corso degli anni, vuoi per dimenticanza o per negligenza ma “cosƬ e’ se vi pare”. La Valnerina da sempre culla della fede,Ā con le sue abbazie, eremi, chiese e cappelle, annovera anche chiese campestri sperdute tra i monti, alcune recuperate altre attendono impazienti la mano benefattrice che le possa far rinascere.
Attorno alla abbazia di San Pietro in Valle fin dall’ antichitĆ e’ stato un crescendo di luoghi di culto ma oggi ormai alcuni in abbandono. Uno di questi esempi ce lo da la chiesa di San Nicola di Casarioso presso la frazione di Monterivoso. San Nicola e’ un piccolo ma singolare edificio oggi proprietĆ privata, immerso negli ulivi, sul costone roccioso a mezza costa del monte Sant’Angelo, poco distante dall’ abitato, sul poggio subito dopoĀ la rocca altomedievale su un sentiero assai particolare. Innanzitutto, passando per questo luogo, sotto gli archi della parrocchiale del XV/XVII secoloĀ e tra le stradine interne della rocca del XII secolo, i rintocchi dell’orologio del campanile ci accompagnano lungo il sentiero, insieme al canto dei merli e il profumo delle erbe aromatiche: serpillo, erba spiga, menta. Tra gli ulivi, si scorge l’edificio che fa capolino tra l’edera con il suo campaniletto a vela. Attorniata da centenari ulivi, oggi, fortunatamente sgombra di tutto il materiale di deposito di magazzino, San Nicola mostra la sua originale architettura campestre, preziosa un tempo di affreschi. Probabilmente in origine sembrerebbe essere stata edificata su un piccolo eremo; la posizione isolata dal paese lo fa supporre. Si raggiungeva tramite una mulattiera non solo da Monterivoso ma anche da Precetto, costeggiando la rocca e laĀ Ā mola del Sacramento. Quindi un punto isolato, ma anche strategico per coloro che solcavano questo sentiero a dorso di mulo. Si presenta con la sua facciata in pietra liscia, romanica, campaniletto a vela leggermente spostato su un lato. Il portale semplice con al centro della facciata una graziosa bifora. Il suo interno, ad unica navata, con archi e contrafforti; il tetto, eseguito in pianelle di cotto e travicelli e’ crollato, si possono scorgere ancora alcune panelle recanti singolari decorazioni e fregi.
Sulla parete dell’unico altare, ĆØ riprodotto, in pessime condizioni, una Crocefissione con la Madonna addolorata un altro Santo e l ‘Arcangelo Michele,Ā della fine del XVI secolo emerso da dopo la caduta dell’ intonaco.
L’affresco ĆØ un bell’ esempio di pittura di scuola umbra comune a molte opere esistenti in vari luoghi del territorio; il Cristo ĆØ al centro, su fondo blu cobalto, Crocifisso, con lo sguardo a destra verso la Madre; bella l’ espressione e i lineamenti del volto; a sinistra della croce San Paolo con la spada, mentre in altro due angeli in volo sorreggono la croce. Il dipinto probabilmente e’ sovrapposto ad un precedente. Sulla parete laterale, verso valle, due dipinti raffiguranti graziose Madonne col Bambino dei primi del XV secolo di scuola umbra. Per fattura potrebbero essere attribuite al pittore locale che ha eseguito il dipinto votivo raffigurante altra Madonna col Bambino e un San Cristoforo sulla parete di roccia sottostante, lungo il fosso a localitĆ “lu strittu”. Ma c’ĆØ di piĆ¹. La chiesa di San Nicola, ĆØ ricordata, (scrive A. Fabbi)Ā come dipendente dalla collegiata di Santa Maria di Matterella anche se, laĀ pertinenza della cura apparteneva al Priore di Monterivoso. Il luogo e la chiesa, ĆØ stato oggetto di molte leggende misteriose, data la sua collocazione, ha sempre suscitato interesse e curiositĆ … Qui si racconta da parte degli anziani locali,Ā che il luogo era infestato da spiriti e streghe e… molte furono, in tempo passato, le bravate di ragazzi del luogo, che sfidando la paura, hanno partecipato a coraggiose incursioni notturne. Ma niente spiriti e niente fantasmi, solo tanta suggestione e paura. Qui, tra le tante vicende misteriose,Ā la leggenda del chiodo infisso alla porta della chiesa… dove, il mantello di un giovane ne fu impigliato. Il giovane trattenuto sul chiodo su quella porta, scopri malgrado cosa fosse la vera paura.