A San Gemini la mostra “Corrado Cagli, intorno alla Fontana dello Zodiaco”

Autoritratto, 1931

SAN GEMINI –  L’Ente Giostra dell’Arme di San Gemini celebra l’anniversario della ventesima edizione delle mostre d’arte promosse annualmente con la direzione di Piero Zannori. Dopo la presentazione  dei più importanti artisti del ‘900 umbro, da Burri a Dottori, Leoncillo, De Gregorio, Valentini,  quest’anno a San Gemini i curatori Massimo Duranti e Andrea Baffoni hanno progettato una mostra ispirata a Corrado Cagli, umbro ad honerem anche per aver lavorato e poi diretto le Ceramiche Rometti di Umbertide nel 12929-1930.

I segni dello Zodiaco

Omaggio a Cagli, dicevamo, anche in coincidenza della restituzione a Terni della Fontana dello Zodiaco, progettata da Mario Ridolfi e Marco Fagiolo, con la posa in opera nel fondo della vasca inferiore di una copia fedele dei disegni preparatori propro di Cagli,  per la quale già nel 1934 aveva progettato la prima versione dei Segni zodiacali. La mostra non è l’ennesima panoramica della vasta ed eclettica produzione dell’artista, bensì, in collaborazione con l’Archivio Cagli, una mirata presentazione di dipinti e disegni del periodo della Scuola romana, entro il quale l’artista operò appunto alle Ceramiche Rometti di Umbertide e quando realizzò la prima versione del 1934 dei Segni zodiacali per la fontana dello Zodiaco di Terni.

LA MOSTRA

La Dea Venere: ceramica, 1929

“Corrado Cagli –  intorno alla Fontana dello Zodiaco” verrà inaugurata sabato 24 settembre e sarà visitabile fino al 9 ottobre alle ore 18,30. E’ articolata in due spazi di San Gemini, Palazzo Vecchio e Sala multimediale ex Chiesa di Santa Maria Maddalena. Orario: feriali ore 17-23, sabato e festivi  ore 10-13; 15-24.

A Palazzo Vecchio saranno esposti una dozzina di dipinti del periodo della Scuola romana e altrettanti disegni della stessa stagione, fra i quali spicca un’autentica rarità il cartone preparatorio di oltre tre metri per due che l’artista utilizzò per realizzare “Orfeo incanta le belve”, il grande affresco per la XXI Biennale di Venezia del 1938, opera andata distrutta, per cui il bozzetto rimane l’unico documento originale di quell’impresa.

Orfeo incanta le belve, 1938

Nell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena verranno esposti, riproposti insieme dopo molti anni, mai in Umbria, i dodici più dodici pannelli preparatori delle due versioni dei Segni zodiacali del 1934 e del 1961 della Fontana dello Zodiaco di Terni, allestiti ad anelli   di oltre tre metri di diametro.

IL CATALOGO

Come consuetudine, la mostra con la direzione di Piero Zannori, è corredata da un ampio catalogo con saggi di Massimo Duranti e Giancarlo Carpi, con la collaborazione di Antonella Pesola, con ampi apparati biobibliografici a cura dell’Archivio Cagli diretto da Giuseppe Briguglio, e la riproduzione di tutte le opere in mostra.

IL CONCERTO

A corredo della mostra, il gruppo teatrale “I Casventini” di San Gemini, nel 50° anniversario della fondazione, ha allestito il Concerto Cromatico Buriana in 12 quadri come omaggio a Corrado Cagli, estensione sonora della mostra con i motivi dello zodiaco della fontana di Terni. Rielaborazione drammaturgica di Massimo Manini con musiche di Emanuele Grigioni, dagli originali del Maestro Giulio Noccioli, eseguite da un ensemble” piccola orchestra”, Chiara Dragoni, Flauto e Ottavino, Giorgia Savazzi Oboe e corno inglese, Nicolò Zedda, pianoforte, Emanuele Grigioni Fisarmonica e dalla Corale Casventum.. Voci recitanti gli attori Elisa Gabrielli e Andrea Mengaroni. Libero adattamento di Moreno Cerquetelli. Non un concerto teatralizzato fine a se stesso a fare da elementi scenografici come parte dell’impianto drammaturgico. Lo spettacolo verrà presentato all’Abbazia di San Nicolò il 29 settembre alle ore 21 e replicato il 7 ottobre sempre alle 21.

L’ARTISTA CORRADO CAGLI

La nave di Ulisse, 1933-34

Corrado Cagli nasce ad Ancona nel 1910 da una famiglia appartenente alla comunità ebraica che si trasferisce pochi anni dopo a Roma dove il figlio consegue la maturità classica. Si iscriverà anche all’Accademia di Belle Arti, ma la frequenterà raramente.  Negli anni ‘30 a Roma propone la poetica del Primordio e dell’arcaismo nel gruppo che lo vide protagonista insieme a Capogrossi e Cavalli.  Realizza numerosi lavori da muralista e bozzetti per interventi musivi, come quelli per la Fontana dello Zodiaco di Terni nel 1934. E’ la stagione della Scuola romana, alla quale aderì mantenendo una sostanziale autonomia di giudizio ed espressiva. Nel 1936 realizza per la VI triennale di Milano la monumentale “Battaglia di San Martino e Solferino”, oggi custodita agli Uffizi. Fin dall’inizio della sua attività si è interessata di lui la critica più qualificata, a partire da quella di Gerardo Dottori dal 1929 su “L’Impero”. Far i tanti, è stato soprattutto Enrico Crispolti a seguire l’artista nelle sue evoluzioni. Nel 1937 la Repubblica Francese conferisce all’artista la medaglia d’oro per aver realizzato un ciclo di pitture (168 mq) nel vestibolo del padiglione italiano all’Exposition Internazionale di Parigi. L’anno successivo, con l’emanazione delle leggi razziali, è costretto a lasciare l’Italia rifugiandosi prima a Parigi e poi a New York dove si arruola volontario nell’esercito per partecipare alle numerose campagne in Europa come lo sbarco in Normandia e la liberazione del campo di concentramento di Buchenwald nel 1945. Da quel periodo la sua poetica e il linguaggio subiscono una decisa svolta in direzione di un astrattismo che spesso continua a sottendere la figurazione. Dal 1948 in poi si stabilisce definitivamente a Roma, sua patria artistica, e qui sperimenta tecniche e linguaggi pittorici per i suoi lavori formali e astratti che lo portano anche a ricevere numerosi premi: il Guggenheim Fellowship per la pittura (1946), il premio Marzotto (1954), il Premio Presidente della Repubblica per la pittura dell’Accademia Nazionale di San Luca (1973). Muore a Roma il 28 marzo 1976

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La mostra è stata realizzata col fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Terni, della Regione Umbria, del Rotary di Terni, dell’Associazione per la Valorizzazione del
patrimonio storico-San Gemini, di Leda Violati e del Grand Hotel San Gemini e della Speed Art.

 

Redazione Vivo Umbria: