ARRONE – Storie di antifascismo della comunità Valnerina Ternana. Annarita Trotti e il ricordo struggente di una nipote per suo nonno Dante Bartolini (Tito) a cui è intitolata la sezione A. N. P. I. di Arrone. Nasce ad Arrone il 17 marzo 1909. Operaio. Comunista. Lavora in clandestinità per il Partito comunista d’Italia (Pcd’I) all’interno delle Acciaierie, occupandosi della propaganda attraverso la diffusione di manifestini. Dopo l’8 Settembre partecipa alla Resistenza e alla guerra di Liberazione: il 16 settembre 1943 è tra i partigiani che costituiscono a Forca di Arrone, poi rinominata “Rocca Rossa”, uno dei primi nuclei della futura brigata “Gramsci”. Nel corso della Resistenza assume il nome di battaglia di “Tito”. Prima è aiutante di campo presso il comando, poi nell’aprile 1944, dopo il grande rastrellamento, diviene comandante del battaglione “Paolo Calcagnetti”, intitolato a un antifascista ternano morto nel 1943. Nel mese precedente aveva attivamente partecipato alla battaglia di Poggio Bustone e alla liberazione di Leonessa, sempre insieme a Vero Zagaglioni.
Nel dopoguerra riprende il lavoro nelle Acciaierie di Terni e partecipa alle lotte sindacali nei primi anni Cinquanta, a causa delle quali è coinvolto nei massicci licenziamenti del 1952. Continua la militanza politica all’interno del Partito comunista italiano (Pci). Il partigiano “Tito” nel corso degli anni ha composto una vastissima produzione letteraria di poesie, racconti in ottava rima e canti di grande rilievo per la cultura popolare della Valnerina, in particolare per le tematiche delle lotte politiche e della Resistenza.