PERUGIA – Psicosi a parte, si tratta infatti ancora di capire che sviluppi ulteriori di contagio potrà avere e le eventuali proporzioni reali, il caso Coronavirus ha avviato una serie di dibattiti che meritano di essere riferiti e approfonditi. Tra questi, ieri 18 febbraio, “Coronavirus: informazione e/o disinformazione?”. A questo proposito segnaliamo l’intervento del presidente AFAS (Azienda Speciale Farmacie del Comune di Perugia), Antonio D’Acunto che ha toccato un aspetto che anche in questo specifico contesto potrebbe avere un ruolo essenziale. “Legittimiamo la figura del farmacista di famiglia. Afas è in prima linea per collaborare con le strutture deputate alla salute pubblica e per diminuire gli accessi impropri al Pronto Soccorso”. E’ stato sottolineato come il farmacista rappresenta un “prezioso punto di riferimento per la collettività: presente 24 h su 24, 365 l’anno, è l’unico professionista con il quale non è necessario prendere appuntamento. Partendo da questo presupposto è necessario perfezionare la legislazione afferente le farmacie per poter esprimere e valorizzare legittimamente questa importante figura professionale in sinergia con il medico di famiglia e le altre professioni sanitarie trasformandolo nel farmacista di famiglia”. Si è fatto esplicito riferimento alla Legge 833/1978, precisamente all’articolo 28, che “include la Farmacia pubblica e privata tra le strutture che erogano assistenza, nella specificità di carattere farmaceutico, assegnando alle farmacie la funzione di presidio del SSN. L’articolo 8 del d.lgs 502/1992 ribadisce quanto indirettamente la Legge 833/1978 evoca. Su tali articoli si è basata la strutturazione della Convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. Dopo la L. 69/2009 e il d. lgs. 153/2009, Afas ha inserito all’interno delle proprie farmacie i servizi previsti, quali la telemedicina (elettrocardiogramma, holter pressorio e holter cardiaco), autoanalisi (misurazione di glicemia totale, colesterolemia totale, emoglobina glicata, profilo lipidico), prestazioni infermieristiche e fisioterapiche in farmacia e a domicilio. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la qualità della vita dei cittadini, puntando su una Sanità meno ospedalocentrica, che sposta i servizi dal centro al territorio, diminuendo gli accessi al Pronto Soccorso e i ricoveri impropri, con conseguente risparmio della spesa”.