A Perugia “Seeking Unicorns” di Chiara Bersani: già sold out le due repliche

PERUGIA – “Io, Chiara Bersani, alta 98 cm, mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio il respiro, miei gli occhi. Di lui raccoglierò l’immagine, ne farò un costume destinato a diventare prima armatura poi pelle. Nel dialogo tra la mia forma che agisce e la sua che veste, scopriremo i nostri movimenti, i baci, i saluti, gli sbadigli. Io, Chiara Bersani, 32 anni, mi assumo la responsabilità di accogliere il suo smarrimento centenario”. Trattasi della dichiarazione d’intenti che sovrintende “Seeking Unicorns” ideato, creato e interpretato da Chiara Bersani in scena all’Auditorium Santa Cecilia sabato 18 febbraio – due repliche alle 16.45 e alle 21 entrambe sold out– nell’ambito della rassegna di danza “Perché non ballate?” della stagione del Teatro Morlacchi di Perugia.

CHI E’ CHIARA BERSANI

Performer e autrice italiana attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea. Sia come interprete che come regista/coreografa si muove attraverso linguaggi e visioni differenti. I suoi lavori, presentati in circuiti internazionali, nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura e sono rivolte prevalentemente a un pubblico “prossimo” alla scena.

NOTE SULL’UNICORNO

“Dell’Unicorno non si sa nulla. Le sue radici – spiega Chiara Bersani – si sono perse nel susseguirsi di generazioni d’esseri umani distratti. Forse tutto è nato da un fraintendimento, dall’interpretazione sbagliata di manufatti coniati in India durante l’Età del Bronzo. Qui appariva una sorta di bue, raffigurato di profilo, avente un solo corno. Gli storici ritengono che, data l’iconografia bidimensionale dell’epoca, il secondo corno potesse essere semplicemente nascosto dal primo. Eppure bastò lo scritto di Ctesia di Cnido, storico dell’antica Grecia, in cui si narrava di un incontro con questo animale durante un viaggio in India, per dare vita ad una creatura dalle fragili origini. Cosa succede se nell’immaginario collettivo appare una figura dai tratti mitologici eppure orfana di un mito che ne motivi e descriva l’esistenza? Nasce un simbolo. Fragile. Sradicato. Perfetta vittima sacrificale per chiunque desideri riempirlo di significati. Così l’Unicorno ha cambiato nei secoli forma, padri, significati fino a diventare un’icona pop contemporanea. L’Unicorno, creatura senza patria e senza storia, è stato usato e abusato dall’essere umano, privato del diritto di parola. Ora io desidero risarcirlo dei torti subiti. Regalargli una storia, un amore, una scelta”.

NOTE SUL CORPO POLITICO

Da quando ho iniziato a lavorare – spiega  Chiara Bersani  – prima come performer e poi come autrice, ho sempre posto al centro della mia riflessione il corpo quale custode di una storia unica ed irripetibile. Dopo un percorso attraverso immaginari biografici ed autobiografici, il concetto stesso di corpo ha iniziato a trasformarsi davanti al mio sguardo. Non più semplice testimonianza di una storia vissuta ma entità politica, incoronata tale dall’incontro/scontro con la società. Ho iniziato così a definire i contorni del concetto di corpo politico. Il corpo risponde alla sua funzione sociale nel momento stesso in cui sceglie di immergersi nella società imponendo agli altri di essere visto. Chi lo incontrerà non potrà esimersi dal dargli un significato, interpretarlo, creare attorno a lui aspettative. Il corpo sceglie di rispondere al proprio dovere politico nel momento in cui accoglie i significati che gli vengono attribuiti, li analizza e li personalizza trasformandoli in un manifesto consapevole di se stesso”.

Redazione Vivo Umbria: