PERUGIA – Martedì 29 novembre, alle ore 11 nel salone Apollo di Palazzo della Penna a Perugia, conferenza stampa di presentazione della mostra “60 DOPO 60. Il bello di un decennio” che avrà luogo all’ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia dal 3 al 28 dicembre e nell’attiguo locale espositivo del Museo del Giocattolo in via Oberdan.
60 DOPO 60 è organizzata da Star Shop e dal Museo del Gioco e del Giocattolo, con la collaborazione di Grafox e di Professional Video e il patrocinio del Comune di Perugia.
Coordinerà l’assessore alla cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano. Saranno presenti gli autori: Sergio Cavallerin, artista, imprenditore, protagonista e fautore dell’espansione e valorizzazione del fumetto in Italia alla guida della sua azienda Star Shop da oltre 30 anni. Franco Prevignano genovese e perugino di adozione, fotografo e videomaker, organizza mostre e progetti editoriali. Legge molto, ascolta musica e suona l’ukulele. Luciano Zeetti, collezionista, architetto, fondatore del Museo del Giocattolo di Perugia; progettista di allestimenti, scenografie, oggetti inutili. Mauro Pianesi nato a Perugia. Di giorno fa il dirigente della pubblica amministrazione. Di notte legge, scrive e strimpella.
Sfileranno in mostra gli avvenimenti che nel mondo, in Italia e a Perugia hanno segnato il decennio che ha cambiato le nostre vite. Un carosello di ricordi collettivi, di oggetti del design italiano, musica e complessi locali, personaggi illustri e non, film e pubblicità per catturare lo spirito di un sogno. Il sogno degli anni ‘60.
“60 DOPO 60 – si legge nella nota stampa di presentazione della mostra – è un percorso guidato tra i ricordi di quattro ex baby-boomers che hanno avuto la ventura di vivere quel decennio da ragazzini/adolescenti/giovanotti e oggi ne parlano con affetto a qualche vecchio compagno di viaggio e a quelli che sono nati dopo. È un atto d’amore e, come tale, non può essere che parziale, fazioso, a tratti infedele e, soprattutto, selettivo, visto che le nostre memorie cominciano a essere un po’ piene e preferiscono sorvolare sui ricordi meno belli. Le storie delle persone partono in un modo per evolversi in qualcosa di molto diverso e imprevedibile: restano tanti scatti fotografici, di cui propongono una loro, personalissima, scelta. Citando Gino Paoli ‘ ‘quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo…’”.