PERUGIA – “Il fascino dell’antico. Ma antico antico… E più antico è più si possono trovare spunti che restano universali e, in qualche modo, eterni. E’ la logica del progetto palesato da “Instrumenta”. Questo il titolo della terza edizione di Archeo Design, la mostra inaugurata stamani, 5 febbraio, al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (MANU) che vede in esposizione gli oggetti di design ispirati allo studio dell’evoluzione degli antichi strumenti da lavoro, realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”.
A presentarla sono stati Tiziana Caponi, direttore MANU, Mario Rampini, presidente ABAPG, Tiziana D’Acchille, direttore ABAPG. Ad entrare nel dettaglio del progetto Archeo Design, le docenti dell’Accademia Elisabetta Furin e Maddalena Vantaggi. Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Pascucci, presidente della delegazione territoriale dell’ADI Associazione per il Disegno Industriale. L’iniziativa si avvale del patrocinio della Regione Umbria, della Provincia (rappresentata dalla Consigliera Francesca Pasquino) e del Comune di Perugia.
Gli oggetti da riscoprire
Dall’antico stilo nasce un incisore multifunzionale, dal macinello preistorico un set per la produzione di colori naturali, dall’anfora una cisterna da giardino che raccoglie l’acqua piovana, dai sigilli un timbro personalizzabile, dal vecchio compasso un set da disegno componibile, tanto per citare alcuni degli oggetti che possono ora essere ammirati fino al 17 maggio al Museo Archeologico nazionale dell’Umbria.
“A differenza degli scorsi anni – ha spiegato Tiziana Caponi – l’excursus storico trattato non si focalizza solo sull’epoca etrusca ma abbraccia un periodo più ampio per indagare le caratteristiche degli utensili dedicati alle attività manuali nel corso della storia dell’uomo. Dall’amigdala preistorica fino ai dispositivi di misurazione rinascimentali”.
Un approccio metodologico, quello di Archeo Design, che ha già superato i confini regionali, tanto da essere divenuto, come sostenuto la Direttrice D’Acchille, “ormai un brand metodologico esportabile presso i maggiori musei archeologici d’Italia e non solo. In questo senso il Museo archeologico dell’Umbria si qualifica come luogo di sperimentazione, vivace e attivo, in cui Archeo Design ha mosso i primi passi e prosegue oggi con progetti originali sempre più dettati da uno sguardo analitico verso le forme del passato che fanno rivivere e restituiscono funzione e significato anche agli oggetti contemporanei. Non posso che confermare ancora una volta un ringraziamento sentito al direttore Costantino D’Orazio per la costante fiducia nella collaborazione con l’Accademia e spero che idee come Archeo Design possano trovare sviluppi anche in progetti futuri”. Ringraziamenti e congratulazioni per le sinergie attivate e i risultati raggiunti in questi anni sono stati espressi anche dal presidente Mario Rampini durante i saluti di apertura. Un percorso didattico e scientifico che sarà oggetto di una pubblicazione che raccoglierà i progetti dei tre anni di lavoro.
A illustrare nel dettaglio il progetto sono poi state le professoresse Elisabetta Furin e Maddalena Vantaggi, che hanno posto in luce come “i manufatti indagati raccontino l’esigenza atavica dell’uomo di creare strumenti per modificare la materia che lo circonda o per misurare il tempo e lo spazio, come forma di appropriazione della realtà e superamento dei limiti del corpo umano. Lo studio del passato ci restituisce il pensiero associato all’azione dell’uomo, attraverso l’impiego di strumenti utilizzati come estensioni delle mani. Lo sviluppo del cervello umano è infatti strettamente collegato al perfezionamento delle abilità manuali e gli utensili ne rappresentano l’espressione evolutiva. Questa consapevolezza evidenzia nel presente l’importanza di salvaguardare le attività realizzate a mano: in un’epoca di profonda digitalizzazione del lavoro e di ricorso a tecnologie artificiali, il tema della mostra propone una riflessione sui primi manufatti che hanno caratterizzato l’uomo come essere ‘evoluto’. Molti di questi progetti riportano l’attenzione anche sull’importanza dell’autoproduzione, intesa come ‘capacità di fare da soli’, contrastando la visione consumistica di un utilizzatore che acquista merce già fatta e se ne disfa appena questa si deteriora”.
I giovani designer
Da queste riflessioni nascono gli undici progetti di “Instrumenta”, pensati come prodotti multifunzionali e analogici, che non necessitano di energia elettrica, quindi sostenibili proprio perché durevoli e capaci di attraversare i tempi, come i reperti che contempliamo accanto ai prototipi realizzati dai giovani designer dell’Accademia “Vannucci”. A realizzarli sono stati gli studenti: Sara Angeletti, Roberto Angeloni, Giulia Bartoloni, Cristiano Berettoni, Stella Maria Blancardi, Nathalia Brizi, Chen Bingnan, Chen Ziyu, Alfonso Di Giuseppe, Swami Ferranti, Mattia Fiorucci, Tina Galli, Hao Zezhang, Hu Jialiwen, Li Hanwei, LI Jiayin, Li Yulin, Lun Liulin, Arturo Lupparelli, Martina Pagliarulo, Erica Pelorosso, Federica Russo, Anna Savini, Mattia Stirati, Giulia Tisei, Camilla Trani, Nicole Ugolini, Mattia Vagnarelli, Francesco Vannuzzi, Lucrezia Volpini, Xiu Dehui, Zhou Chunyu, Zhang Yuhan.
Foto: Gian Carlo Belfiore
****************
Info e orari. Per informazioni: Museo archeologico Nazionale dell’Umbria, tel. 0755727141 email: drm-umb.muperugia@cultura.gov.it Orari del Museo: dal martedì alla domenica 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore: 19.00); chiuso il lunedì e tutte le terze domeniche del mese.