PANICALE – Un trionfo di colori primari, intrecciati in schemi compositivi diversi, per affermare come la pittura continui nonostante tutto ad essere un linguaggio insostituibile. Trasmette essenzialmente un profondo amore per la pittura l’arte di Sergio Sani, le cui opere sono in mostra da martedì pomeriggio nella Chiesa di San Sebastiano a Panicale.
Un contenitore di capolavori rinascimentali apre dunque le sue porte ad un diverso, ma non per questo meno intenso, modo di interpretare l’arte pittorica. Quello appunto contemporaneo di Sani le cui tele, tutte autoprodotte, ricordano all’osservatore che la pittura, travalicando i diversi stili, ha oggi come nel ‘500 la stessa carica di sensibilità e spiritualità.
Classe 1938, Sani è toscano di nascita (Firenze), e umbro d’adozione, essendosi trasferito a Perugia negli anni Cinquanta. Una carriera lunga sessanta anni, contrassegnata da un approccio innovativo al colore e a tutto ciò che ruota intorno alla creazione di un’opera d’arte. A partire dalle tele, realizzate a mano con materiale di riciclo. La sua tavolozza è sempre stata dominata dai tre colori primari (rosso, giallo e blu), applicati da dieci anni a questa parte non più con i classici pennelli, ma con ramoscelli di albero, in particolare ginestra.
La mostra rimarrà aperta fino al 16 giugno. Per informazioni, contattare L’Ufficio Turistico di Panicale, Piazza Umberto, tel. 075837433, email panicale@sistemamuseo.it, o visitare il sito www.terredelperugino.it.