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A Panicale Jean Pierre Besenval, l'artista che usa le tecniche del Rinascimento per i suoi dipinti

PANICALE – Colla di coniglio, cera d’api, caseina. Sono antiche almeno di cinquecento anni le tecniche pittoriche impiegate da Jean-Pierre Besenval. Tecniche di cui è rimasto tra gli ultimi tenaci custode.
Dopo alcuni anni, l’artista parigino torna ad esporre le sue opere a Panicale, borgo che egli tanto ama, tanto da trascorrervi ormai otto mesi all’anno. Dopo il Museo del tulle, stavolta è la Chiesa di San Sebastiano ad ospitare i suoi lavori. Luogo quanto mai in sintonia con le atmosfere delle sue tavole lignee. Le 37 opere, di chiara ispirazione rinascimentale, ben si coniugano con quelle del grande Maestro Perugino, a cui Besenval guarda con estrema ammirazione.
La mostra “Paesaggi d’Umbria e Toscana” è stata inaugurata giovedì pomeriggio alla presenza del sindaco Giulio Cherubini e degli assessori alla cultura Anna Buso e al turismo Giselda Marina Bruni.
Le opere rimarranno esposte per tutto il mese di agosto. Perfetta sintesi della carriera artistica di Besenval, la mostra esprime tutto il suo trasporto verso il paesaggio umbro e toscano, quale fonte di primaria ispirazione.
Appassionato di Rinascimento italiano, Besenval (classe 1956) ha iniziato presto a frequentare il nostro paese. Dal ‘78 all’81 si è perfezionato frequentando i laboratori fiorentini e trascorrendo lunghi periodi nella campagna toscana. “Non posso dire se sono i paesaggi toscani che mi hanno aiutato a scoprire le opere pittoriche o se al contrario i dipinti mi hanno aperto gli occhi sulla magia di questa campagna – ha avuto modo di spiegare -. Ma è certo che sono stato profondamente commosso da questi paesi. I dipinti, gli affreschi, le pale d’altare, le sculture policrome mi hanno impressionato al punto che volevo svolgere un’attività analoga”. Nelle botteghe fiorentine ha appreso tecniche antichissime e vecchi segreti che ha scelto di utilizzare poi come segno distintivo della sua arte e che continua a trasmettere agli allievi nelle sue frequenti masterclass, essendo rimasto probabilmente uno degli ultimi depositari di tali metodi.
Lavora su tavole di legno, impiegando materiali totalmente naturali. Le sue pitture sono a base di colla di coniglio e caseina; i pigmenti sono rigorosamente biologici e per questo a volte difficilmente reperibili; per le finiture utilizza esclusivamente cera d’api. Anche le basi sono create ricorrendo ad antiche tecniche che prevedono stucco in gesso e polvere bianca di marmo.
Le sua abilità e le sue profonde conoscenze sono note non solo in Francia, dove torna puntualmente ad insegnare e esporre, ma hanno destato grande interesse soprattutto in America dove ha più volte allestito mostre (New York, Washington, Boston, Saint-Luis).
Ma il suo sogno è quello di rafforzare il suo legame con Panicale. “Qui – rivela – ho trovato il luogo ideale dove vivere e continuare con soddisfazione il mio lavoro”.
La sua mostra è stata salutata con entusiasmo dall’Amministrazione comunale che attribuisce a questo evento una duplice valenza, culturale e di attrazione turistica. “Iniziative come queste, che tra l’altro si riallacciano al nostro progetto di artisti in residenza – ha dichiarato il sindaco – coniugano quanto mai in maniera armonica l’aspetto culturale con quello della promozione del territorio e del suo patrimonio artistico”. L’Assessore Buso ha ricordato come questa di Besenval sia uno dei quattro tasselli che compongono il ciclo di mostre estive al San Sebastiano, inaugurato da Sani. “Opere e autori – ha spiegato – scelti per la loro singolare capacità di entrare in dialogo con il passato. In questo modo – ha aggiunto – si offrono sempre nuovi pretesti per visitare questo prezioso scrigno”.
“Passa anche da qui – ha commentato l’assessore Bruni – il valore dei nostri piccoli ma eccellenti centri, capaci di accogliere le novità e le proposte di chi ha scelto la nostra terra come luogo di vita e di relazioni”.
 

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