A Montoro tornano a risplendere gli affreschi quattrocenteschi alla chiesa dell’Assunta

MONTORO DI NARNI – Un altro gioiello artistico viene restituito al culto e agli appassionati di arte e in questo periodo di pandemia non è poco. Arte, devozione e tradizione sono fondamentali per la crescita di ogni comunità, soprattutto per quelle piccole, allo scopo di creare economia e ricchezza. E’ il caso di Montoro, piccolo gioiello posto a baluardo sul confine umbro-laziale, che  ci affascina sempre di più con il suo castello del marchese Patrizi che svetta maestoso con la sua torre. Qui il gallo della nobile famiglia (emblema da sempre sul blasone) ancora canta ogni mattina, e ci invita ad entrare nella chiesa di Santa Maria Assunta nel cuore dell’abitato dove, un importante affresco è ritornato a farsi ammirare. Poco più di un mese è bastato per il recupero e restauro dell’opera a cura della Ong “Voci di Popoli dal Mondo” sotto la direzione del restauratore Simone Deturres. A sovrintendere i lavori la dottoressa Stefania Furelli della Soprintendenza di Perugia, il direttore dell’ufficio dei Beni culturali  della diocesi don Claudio Bosi, il parroco don Pietro Blay. Il dipinto scoperto sull’altare, dopo il furto di una tela che lo copriva, è stato realizzato in due tempi: una lunetta raffigurante una Crocefissione tra la Madonna e San Giovanni Evangelista risalente alla seconda metà del ‘400; la  seconda scena invece con una Madonna incoronata da Angeli della prima metà del ‘400.

Dalle linee e dallo stile, oltre che dalla plasticità delle figure rappresentate, l’opera è attribuita ad un pittore umbro –  laziale, attivo nel territorio narnese, autore  anche di altre opere presenti nella stessa chiesa.

Come detto, in questa chiesa, sono presenti anche altri affreschi che emergono da sotto lo scialbo. Presto anche questi torneranno al loro originario splendore. La cerimonia di restituzione è stata organizzata dalla locale Pro loco. Insomma tutti si augurano che questa chiesa, anche se non di grandi dimensioni, possa tornare a svolgere oltre al suo ruolo di aggregazione e di preghiera, anche quello socio-culturale con visite turistiche.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.