VALLO DI NERA – In Valerina c’e una chiesa dedicata alla Immacolata Concezione di Maria e si trova nel territorio del comune di Vallo di Nera, nella frazione di Montefiorello. Lungo la via nursina, che passa per Paterno e Meggiano la piccola frazione si può ammirare nel suo ambiente incontaminato, immerso nella natura tra fitti boschi ceduo e limpide sorgenti di acqua purissima. Colpito duramente dal terremoto e’ stato recuperato in buona parte, così mostra le sue abitazioni, in pietra locale, gli archetti e carni, compresa la piccola chiesa appunto dedicata all’Immacolata. Svetta sopra l’abitato la torre medievale, provata dalle scosse sismiche. La torre fungeva da vedetta e controllava l’ antica via montana. Ma andiamo a conoscere la chiesa. L’ edificio in origine era dedicato alla Madonna di Costantinopoli e si fa risalire al XVII secolo. Facciata a capanna, campaniletto a vela, due finestrelle per lato al portale. Un edificio di chiaro stampo votivo in stile tardo rinascimentale. Interno ad una navata, soffitto a capriate, pavimento in cotto.
Dietro l’altare, sulla parete di fondo, due affreschi, il primo raffigura la Madonna Annunziata e l’altro l’ Arcangelo Gabriele in basso su un cartiglio la data del 1731.
Entrambi gli affreschi furono realizzati da Filippo Costantini.
In alto un ovale con l’Onnipotente benedicente. Qui alcune tele di cui due restaurate raffiguranti Santa Apollonia tempera su carta della seconda metà del ‘700 e una Adorazione dei magi della seconda metà del ‘600, tra essi una coppia di coniugi probabilmente i committenti dell’opera.
Altre due tele di non meno pregio raffigurano: Sant’ Antonio di Padova e l’altra raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giuseppe e Giacomo.
Insomma, una piccola chiesa con i suoi cimeli celebrerà ancora una volta, in questo periodo così particolare, la ricorrenza della Madre di Gesu’ nella chiesa a Lei dedicata. La devozione alla Vergine e’ viva e palpitante nella popolazione della Valnerina. Tante sono le cerimonie che si svolgono un po’ ovunque in questi giorni di festività. Molte sono le chiese, cappelle e parrocchiali a lei dedicate. Per la ricorrenza del passaggio della Santa Casa di Loreto, si svolgono, nel Nursino e nel Cascianese, ma anche in tutto il territorio, soprattutto montano, i cosiddetti Faoni (focaracci con cataste di legna) usanze devozionali che si tramandano da secoli per illuminare il buio della notte al passaggio della Santa Casa.