UMBRIA – Anche i Comuni di Marsciano e Città della Pieve aderiscono ad un iniziativa promossa dall’Anci nazionale spegnendo simbolicamente l’illuminazione pubblica. Giovedì 10 febbraio, tra le ore 20 e le 20.30 a Marsciano si spegneranno le luci pubbliche di largo Garibaldi nel centro storico nonché quelle che illuminano la Residenza municipale e palazzo Pietromarchi, che su tale largo si affacciano. A Città della Pieve, il sindaco Fausto Risini dalle ore 20 alle ore 21 spegnerà simbolicamente le luci di Piazza Plebiscito e Piazza Matteotti. “L’aumento del costo dell’energia – sottolinea il sindaco di Marsciano Francesca Mele – avrà un impatto importante sulla spesa che il Comune sostiene per l’illuminazione pubblica e per il riscaldamento. Un aggravio di costi che gli uffici stimano in circa 170mila euro, cifra che, qualora non compensata con un ristoro da parte dello Stato, rischia di avere un impatto sull’erogazione di alcuni servizi alla comunità dovendo andare a reperire tali somme in un bilancio, appunto quello dell’Ente, che non consente adeguati margini di intervento se vogliamo rispettarne gli equilibri”.
“Il Comune di Città della Pieve – riferisce Risini – ha ricevuto pochi giorni fa la prima bolletta dell’energia elettrica ed è aumentata più del doppio rispetto alla precedente. Allo stato attuale il rischio è quello di compromettere in modo importante il bilancio comunale e di conseguenza l’erogazione dei servizi ai cittadini. Si prospetta uno scenario allarmante in grado di pregiudicare la ripresa economica post-Covid. Anche dal punto di vista sociale rischiamo di non essere in grado di affrontare questa emergenza e di non avere gli strumenti per aiutare le famiglie che si troveranno in difficoltà e che si rivolgeranno ai nostri Uffici per chiedere aiuto. Chiediamo dunque l’istituzione di un fondo destinato a fronteggiare questi improvvisi, imprevedibili ed insostenibili costi, con la consapevolezza dell’emergenzialità della situazione”.