A Magione niente tassa sul turismo: "60 mila euro in meno nelle casse comunali ma va aiutato il comparto"

MAGIONE – Niente tassa di soggiorno per le attività turistiche del Comune di Magione. La decisione presa dall’amministrazione comunale per aiutare il comparto economico in gravi difficoltà dopo l’emergenza sanitaria da Covid 19.
Saranno 60 mila euro in meno che entreranno nelle casse comunali – spiegano gli assessori Massimo Lagetti, bilancio, e Daniele Raspati, presidente del consiglio comunale e referente per il turismo e le associazioni – ma in questo momento riteniamo indispensabile attuare misure incisive che possano aiutare questo comparto fondamentale per la nostra economia locale a una veloce ripresa”. 
“Una decisione – spiega Lagetti – nel rispetto della normativa vigente e compatibilmente con gli equilibri di bilancio comunale e all’approvazione e messa in opera di una serie di misure di sostegno immediato. La tassa azzera tutte le quote previste dal primo giugno al 31 dicembre 2020”.
“I turisti – prosegue Raspati– stanno tornando lentamente e, grazie anche all’importante lavoro fatto dalle associazioni degli operatori turistici, come l’Urat, siamo certi che la stagione non sarà del tutto compromessa. A questo doppiamo aggiungere che il lago può sicuramente essere una meta in grado di soddisfare i parametri di sicurezza che questo particolare periodo ancora richiede. L’aver annullato la tassa di soggiorno è un incentivo in più che si aggiunge a quello di sospensione del pagamento della Tosap sia per gli spazi già concessi sia per eventuali ampliamenti. Riguardo agli ampliamenti, resi necessari dalle regole sul distanziamento sanitario, stiamo cercando di individuare, per chi non ha la possibilità di allargarsi, di valutare la disponibilità di spazi in prossimità dell’attività”.
“Per quello che riguarda le iniziative estivi organizzati da associazioni e proloco – fa sapere – pensiamo a piccoli eventi che possano interessare i turisti, mantenere la vitalità delle frazioni ma senza situazioni, parlo in particolare di quelle gastronomiche, che metterebbero ancora più in difficoltà le attività del nostro territorio che stanno con fatica, e coraggio, lentamente riprendendosi”.
 

Redazione Vivo Umbria: