A Gubbio la straordinaria festa nazionale dei suonatori di campane

GUBBIO – Si è concluso oggi, 25 aprile, il 59° Raduno nazionale dei suonatori di campane d’Italia che si è svolto a Gubbio nella splendida cornice di Piazza Grande, luogo che ha visto le esibizioni delle scuole italiane dei suonatori di campane sin dalla giornata di ieri 24 aprile 2019. La presidente nazionale Eles Belfontali, ha espresso grande soddisfazione per l’evento che ha inserito tra quelli più riusciti negli ultimi anni.

Ottimi risultati anche per le firme raccolte al fine di rendere il sistema dei suonatori di campane tra quelli riconosciuti dall’Unesco. La Benfontali si è congratulata infine con l’intera città per l’accoglienza, l’organizzazione e la schietta cordialità degli eugubini.

I sistemi di suonata a cui abbiamo assistito in questi giorni sono stati: l’Ambrosiano, il Bolognese, il Friulano, il Ligure, il Marchigiano, il Veronese e l’Eugubino. Particolarmente interessante la partecipazione di una delegazione dei suonatori di campane provenienti dalla Gran Bretagna che ha presentato il sistema di suono all’inglese. Tra i campanari del mondo una rappresentanza proveniente dalla Norvegia.
Dal pomeriggio del 24 aprile si è potuto assistere a questi particolarissimi ‘concerti’.Il programma è proseguito con l’assemblea nazionale presso la sala Consiliare e, al termine,  tutti nella sala trecentesca del comune di Gubbio per assistere ad un evento culturale. Il benvenuto dei Campanari, un caloroso saluto del sindaco Filippo Mario Stirati ed un sentito intervento di Eles Belfontali hanno preceduto la presentazione di un filmato dal titolo “Visto da vicino” a cura di Francesco Pelicci, Francesco Biccheri e Luca Simon Biccheri . E’ stato poi presentato un libro edito dalla EFG Edizioni Fotolibri Gubbio, con due approfonditi studi: uno quello di Vincenzo Ambrogi dal titolo “Le Campane di Gubbio” e uno di Fabrizio Cece dal titolo “La Fusione del Campanone di Gubbio 1769” che hanno riguardato l’odierno Campanone di Gubbio. Un’accurata, attenta e sentita presentazione è stata proposta da Marco Marchetti che ha definito il suono della civica Campana: la voce che non sarà mai imbavagliabile.

La fusione dell’attuale “Campanone” avvenne dunque in quel lontano 1769 e in questa occasione i campanari hanno festeggiato il 250° compleanno. I campanari hanno ringraziato quanti hanno preso parte a questo evento e si sono augurati di poter ribadire la difesa delle campane dall’elettrificazione, appello firmato per la prima volta a Gubbio (con un documento chiamato ‘la Carta di Gubbio’) nel lontano 1999 in occasione, anche allora, del raduno nazionale svoltosi sempre a Gubbio.
Al termine della manifestazione si è potuto assistere ad alcuni tiri dimostrativi con la balestra grazie agli armigeri della Società Balestrieri di Gubbio che in costume hanno dato prova della loro maestria nel colpire il ‘tasso’, l’antico bersaglio dell’addestramento medievale.

La serata si è conclusa con un banchetto nelle sale degli ‘arconi’ della piazza pensile, dove 250 anni or sono il maestro Giovan Battista Donati dall’Aquila accese il fuoco per fondere proprio il “Campanone” di Gubbio. Autorità civili, militari e religiose e una vera e propria marea di campanari hanno trascorso la serata in allegria. Un ricordo speciale, realizzato appositamente da Giampietro Rampini è stato donato per l’occasione: un calco in ceramica che raffigura la salamandra con la rosa in bocca, uno dei fregi ‘alchemici’ del Campanone.  
Questa mattina, 25 aprile,  sono continuati i concerti, poi una messa in Cattedrale, officiata da monsignor Luciano Paolucci Pedini che si è conclusa con il passaggio della campana dei suonatori di campane italiani da Norcia (che ha ospitato il raduno nel 2018) a Gubbio. Poi alle ore 12 la “sonata” del Campanone preceduta dall’esibizione degli Sbandieratori della città di Gubbio, anche loro in pieno festeggiamento del loro 50° anno dalla nascita del sodalizio, hanno infiammato la piazza rendendo omaggio alla torretta del Palazzo dei Consoli. Un insieme di eventi che i Campanari hanno volentieri organizzato, con molto impegno, per salutare il “Campanone” che -nonostante la sua veneranda età- ha il pieno comando sulla torretta da dove si lancia il saluto più bello al mondo.
La Compagnia attualmente è costituita da: Enrico Barbi Enrico (Apprendista); Luigi Francesco Barbi (Doppiarolo, Cepparolo); Stefano Casagrande  (Batoccolaro,Cepparolo); Jacopo Cicci (Apprendista); Emanuele Francioni  (Apprendista); Loris Ghigi (Cepparolo) ; Benedetto Lunani (Cepparolo) ; Claudio Mancini (Cepparolo); Armando Minelli (Cepparolo); Lorenzo Olivieri (Cepparolo); Sergio Pelicci (Doppiarolo); Paolo Rogari (Batoccolaro, Cepparolo);  Sebastiano Rogari (Apprendista); Pierpaolo Tomassini (Cepparolo)  e  Paolo Vannini (Batoccolaro,Cepparolo).

I campanari hanno ringraziato tutte le Istituzioni che hanno dato il loro patrocinio,  la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per il sostegno all’intero progetto e tutti gli sponsor che hanno appoggiato l’iniziativa.

Redazione Vivo Umbria: