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A Gualdo Tadino “Gli arredi del cielo”: ultimo giorno per poter visitare la mostra

GUALDO TADINO – Ai lettori di vivoumbria.it che amano l’arte segnaliamo che questo, domenica 2 giugno,  è l’ultimo giorno per visitare la mostra “Gli arredi del cielo”. Questi gli orari di oggi: dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, l’ingresso è libero. Peraltro la mostra, aperta lo scorso 20 aprile, ha già registrato tremila visitatori nella monumentale chiesa di San Francesco.

Esposte trenta opere provenienti dalle chiese del territorio di Gualdo Tadino, una collezione unica di oggetti di devozione, preziosi paramenti liturgici e arredi sacri. L’esposizione nasce da antichi inventari delle chiese del territorio e contiene le suppellettili ecclesiastiche sopravvissute a furti, incendi e alle due soppressioni di epoca napoleonica e sabauda. Tra le varie opere esposte anche due croci in argento sbalzato e smalti, una delle quali ha il nome dell’abate Giovanni da Sassoferrato, che la commissionò nel 1381 per l’abbazia di San Benedetto, a riprova di una committenza che trova pochi confronti nella regione. Ci sono poi gli arredi della chiesa di San Benedetto acquistati per la ricostruzione dell’edificio dopo il terremoto del 1751, quando i canonici della cattedrale si affidarono a orafi romani che eseguirono i manufatti con tecnica raffinata in un periodo in cui la Roma era la capitale mondiale di questa produzione.

La mostra è a cura del comitato per il Settimo centenario Beato Angelo, con il patrocinio della Regione Umbria, del comune di Gualdo Tadino, del Polo museale di Gualdo Tadino, e con il sostegno della farmacia Capeci di Gualdo Tadino. Addirittura capolavori unici, come le due magnifiche croci in argento sbalzato e smalti, una delle quali ha il nome dell’abate Giovanni da Sassoferrato, che la commissionò nel 1381 per l’abbazia di San Benedetto, a riprova di una committenza che trova pochi confronti nella regione.
Esposti anche gli arredi della chiesa di San Benedetto acquistati per la ricostruzione dell’edificio dopo il terremoto del 1751, quando i canonici della cattedrale si affidarono a orafi romani che eseguirono i manufatti con tecnica raffinata in un periodo in cui la Roma era la capitale mondiale di questa produzione. Ogni pezzo, spesso sconosciuto, racconta una storia.E’ possibile visitare la mostra con ingresso libero dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 fino a domenica.

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