Una lunga scalata fino in cima ai prati dei Monti del Sole del valico di Forca Canapine (Norcia) ha visto il popolo in cammino di Suoni Controvento avventurarsi domenica 22 agosto verso il concerto di Francesca Michielin. La giovane artista di Bassano del Grappa è giunta infatti in Umbria per una tappa del suo tour “Fuori dagli Spazi” targato Vivo Concerti nell’ambito della quinta edizione del festival di arti performative promosso da AUCMA.
QUI la nostra intervista realizzata qualche giorno prima del live.
“Benvenuti in questo spazio fuori dagli spazi. È veramente bellissimo poter suonare qui”, così Francesca Michielin ha salutato la sua platea, per poi iniziare un viaggio in musica che ha portato sul palco molti dei brani di successo di questi suoi dieci anni di carriera: “Io non abito al mare”, “L’amore esiste”, “Battito di ciglia”, “Cigno nero” “Femme”, e ancora “Cinema”, l’invito a rimanere uniti senza “Nessun grado di separazione”, “Tutto è magnifico”, “La serie B”, tra cori del pubblico e alcuni originali mash-up. Nel mezzo il racconto di vita dell’artista, dei ricordi che hanno ispirato alcune canzoni e un flash sui podcast Maschiacci – Per cosa lottano le donne oggi? (QUI per ascoltarli).
Un concerto decisamente emozionante sopra e sotto il palco con una Francesca Michielin tanto colpita dal suggestivo palcoscenico naturale che essere in quota – ha dichiarato – è stato quasi come un proseguo delle vacanze appena terminate, “come meditare, come condividere qualcosa di unico insieme a voi”. Non da meno il pubblico, proveniente anche da fuori Umbria che, tra mille applausi sulla scia del vento, ha dimostrato di gradire molto la sua fresca genuinità nel raccontarsi senza lesinare sorrisi a nessuno.
“Grazie per essere arrivati fin qui – ha concluso a fine concerto Francesca – Credo che fare un concerto in un momento storico come questo abbia un valore ancora più importante”, un ringraziamento che si estende a tutti i presenti per il supporto al settore della musica, molto colpito dai risvolti della pandemia, “grazie di cuore per la vostra sensibilità”.
Fotografie di Marco Signoretti