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A Foligno un suggestivo viaggio nel mondo delle locomotive storiche

FOLIGNO – Davvero una passione senza tempo. E sì, perché i treni da sempre affascinano grandi e bambini: fanno parte del nostro vissuto, della nostra storia e perfino del nostro paesaggio. A Foligno, poi, la centralità ferroviaria è da sempre all’ordine. Non c’è famiglia che non vanti almeno un componente ferroviere e le “Grandi Officine”, quelle che oggi si chiamano Officina Manutenzione Ciclica di Trenitalia, sono parte integrante del patrimonio economico e culturale del territorio. Un’eccellenza non solo folignate, ma dell’intero Paese. Così non è un caso se proprio a Foligno, nei depositi dell’ex Squadra Rialzo, oggi trovano riparo vecchie locomotive in attesa di tornare a nuova vita.
Gli spazi sono quelli in cui fino a qualche anno fa avveniva la riparazione leggera del materiale rotabile. Siamo a ridosso della stazione ferroviaria di piazzale Unità d’Italia, cardine della centralità ferroviaria folignate derivata dall’incrocio dei binari strategici della Roma-Ancona e della Foligno-Terontola-Firenze, ma soprattutto di impianti come le Omc. Nel tempo, per la verità, il numero di addetti alla logistica del trasporto su ferro qui a Foligno è andata riducendosi per effetto della chiusura progressiva di strutture importanti come il Cantiere Iniezione Legnami (dove si preparavano le traversine), la Squadra rialzo, il centro di formazione e il depotenziamento dello scalo merci. Ma l’anima ferroviaria resta e a tenere alta la bandiera ci pensa anche l’associazione “Turno C” che con Fondazione Fs Italiane ha sottoscritto una convenzione per la cura, la custodia e tutela della Rimessa Locomotive e dei rotabili che vi sono contenuti, per l’espletamento delle attività ausiliarie e di supporto al mantenimento del decoro dei rotabili storici della stessa Fondazione e all’effettuazione di treni d’epoca.
 

“E’ la passione per i treni in ogni loro forma a far nascere la nostra amicizia – sottolinea il presidente dell’associazione, Lorenzo Giacchi –  conosciuti sui banchi di scuola o in giro a qualche manifestazione, i nostri incontri a carattere ferroviario si sono sempre più intensificati. L’occasione poteva essere un’escursione su una linea abbandonata, una giornata di viaggio in treno alla scoperta di luoghi ed impianti sconosciuti o anche soltanto un bagno al mare con ‘vista ferrovia’…”. Impegnati già in altre associazioni di carattere prettamente modellistico, questi appassionati sono poi confluiti nel gruppo storico di modellismo affiliato al Dlf di Foligno “I Sorci Verdi”; oltre a mostre di modellismo ferroviario e non solo, il gruppo si è distinto sempre per il supporto dato a varie manifestazioni come ad esempio le visite alla Omc di Foligno e le varie iniziative organizzate per particolari ricorrenze e anniversari. Finché è nata “Gruppo C”: “Abbiamo preso spunto per il nostro nome, Turno C, da un antico cinegiornale delle Ferrovie dello Stato, in cui coloro che compivano tale orario di lavoro altri non erano che manovali, staffisti, manovratori, geografi, che svolgevano importante lavora notturno in un generico scalo di smistamento. Vedendo la realtà intorno a noi e le possibilità che offriva la nostra regione e le nostre competenze, ci siamo decisi a fondare un gruppo che potesse avere come scopo quello di essere al servizio delle ferrovie, in special modo dell’ultima arrivata: la Fondazione delle Ferrovie dello Stato – spiega ancora Lorenzo Giacchi – nonostante i piccoli sacrifici e le difficoltà iniziali, abbiamo iniziato una collaborazione fattiva con la Fondazione, onorati di avere in uso la ex Squadra rialzo di Foligno. Così è lo spirito che ci contraddistingue nel voler essere a servizio di una realtà che stimiamo e vogliamo veder crescere nel panorama nazionale e, perché no, anche internazionale”. E attenzione: tutto questo da volontari.
In questo momento nel deposito sono stazionate una trentina tra carrozze e locomotive storiche, i cui motori sono pronti a mettersi in movimento al primo colpo: dalla carrozza reale con cui Vittorio Emanuele III effettuava i suoi spostamenti, al primo prototipo del Frecciarossa, persino la locomotiva a vapore impiegata nel film “La vita è bella” di Roberto Benigni. L’auspicio dell’associazione “Turno C” è che anche in Umbria, come avviene con successo in altre regioni italiane, possano tornare sui binari treni storici trainati da vaporiere o locomotori non più in esercizio, come un tempo. Magari con le splendide carrozze “centoporte”, che evocano i viaggi dei pendolari sulle linee secondarie.
 


Punto di riferimento importante è dunque la Fondazione Fs Italiane: “Le Ferrovie sono parte del vissuto di tutti gli italiani fin dalla nascita del Paese – commenta Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione – sono parte fondamentale della sua storia, ne rappresentano il desiderio e la possibilità di cambiamento, di sviluppo, di modernità , di ricerca di nuove e più positive realtà. Il significato unificante della ferrovia è rimasto lo stesso, oggi come allora, per guardare al futuro con ottimismo”. Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiane, società entrambe del Gruppo Fs, hanno voluto dare un futuro organico e sicuro ad un “patrimonio di famiglia” di dimensione nazionale: scorgendo grandi potenzialità nel recupero dei rotabili e dei binari antichi, li hanno dunque destinati ad uso turistico. Da qui sono nati tutti i progetti di ripristino messi in atto negli anni dalla Fondazione, a partire dal restauro del Museo di Pietrarsa, al progetto “Binari senza Tempo”, al recupero degli elettrotreni di lusso Arlecchino e Settebello, al riordino e digitalizzazione degli archivi storici. E adesso anche il progetto Foligno grazie all’accordo con l’associazione “Turno C”.
Per contattare l’associazione è possibile rivolgersi alla mail turnocsrfoligno@gmail.com oppure telefonare al numero 393-2305369.
 

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